Amplificare la nostra energia


Quando un numero sufficiente di persone sarà nel flusso dell’evoluzione, trasmettendo sempre energia agli altri, creeremo una nuova cultura, in cui i nostri corpi vibreranno a livelli sempre più elevati di energia e percezione.”





"Dare è il segreto per mantenere il contatto, perché l’energia e il tuo amore cresce dentro di te e si trasmettono agli altri. E quello che hanno sempre fatto i Santi, e anche tu dovresti farlo. Poi, c’è quello che si chiama amplificazione. Di solito si dà energia e basta. Ma se la passiamo a sua volta a qualcuno che c’è la restituisce, allora incrementiamo l’energia che c’è tra noi. Si amplifica. Passando dall’uno all’altro. Si dice che se tutti lo facessero, l’umanità andrebbe ancora avanti nell’evoluzione.



testo preso dal film: La Profezia di Celestino :


“Ti prego, devi dirmi dove sbaglio. Io non me ne accorgo, forse faccio qualcosa che non va.”

“Con te è difficile perfino a spiegarmi, sto facendo del mio meglio. Nelle relazioni io mi sono sempre annullata, con i ragazzi, con i tipi affascinanti, io non mi sono fatta valere quando era veramente importante. E io mi sono giurata a me stessa : mai piu. Ma poi, sei arrivato tu come se fosse una prova da superare. E mi arrabbio cosi tanto che non voglio fare passi indietro.”

“neanch’io, è per questo che voglio scoprire quale è il problema, e risolverlo.”

“l’armonia di coppia è la cosa piu difficile da raggiungere, specialmente se la relazione è antica, se i due sentono che si conoscono già. Quando si forma una coppia, si ha spesso questa stupenda sensazione, ma non dura quasi mai a lungo, uno dei due diventa insicuro, comincia a volere controllare l’altro, volere di più, perciò il partner si sente minacciato, cosi che comincia a tirarsi indietro e inizia una lotte di potere.”

“non deve per forza andare cosi”.

“no, hai ragione. In effetti, se entrambi mantengono il contatto, quello che ha l’intuito più forte guida la coppia, quindi non c’è competizione, il controllo è condiviso, ed è questo il rapporto che voglio.”

“sono d’accordo, solo che io non riesco a mantenere il contatto, mi piacerebbe ma non ci riesco ancora”.

“ma c’è un modo per farlo, e tutti noi dobbiamo impegnarci per conquistare questa grande capacità, e io dovrei ricordarmelo invece di continuare ad arrabbiarmi. Questo è l’ottava illuminazione. Ti spiego. Dice che invece di rubarci l’energia a vicenda, dobbiamo darla. In ogni momento. A tutti. Dare energia è un processo, quando dai energia a qualcuno il suo viso di illumina e vorrei sempre vedere il suo viso cosi radioso, in ogni situazione. Se la tua energia fluisce in una persona, ti senti in quel modo.”

“come in quel modo?”

“sulla montagna, come ti sentivi?”

“avevo una sensazione di pienezza, di appartenenza, provavo un enorme euforia. 
Stai parlando di amore?”

“esatto. 
Dare è il segreto per mantenere il contatto, perché l’energia e il tuo amore cresce dentro di te e si trasmettono agli altri. E quello che hanno sempre fatto i Santi, e anche tu dovresti farlo. 
Poi, c’è quello che si chiama amplificazione. Di solito si da energia e basta.
 Ma se la passiamo a sua volta a qualcuno che c’è la restituisce, allora incrementiamo l’energia che c’è tra noi
Si amplifica. 

Passando dall’uno all’altra. Si dice che tutti lo facessero, l’umanità andrebbe ancora avanti nell’evoluzione. “

“Dove ci porterà tutto questo?”


preso del film: La Profezia di Celestino

Rubare l'energia agli altri è un problema delle emozioni, che vanno nutrite continuamente. In questo film dell'omonimo famoso libro c'è proprio la scena nella quale, il tipo venuto dalla città e abituato ai sotterfugi emozionali, cerca di intrappolare, emotivamente, una ragazza. questa ragazza è un'abitante di una terra incontaminata e si accorge del tentativo del tipo di rubare la sua energia.

Tutti le persone che incontriamo hanno un messaggio per noi
Nessuno incontro avviene per caso: chiunque attraversi il nostro cammino ha una ragione per farlo, oltre che un messaggio per noi. E’ di vitale importanza ricordarsi di rimanere vigili in modo da riconoscere le persone con cui serve entrare in connessione. Si deve stare attenti a eventuali contatti visivi spontanei con gli estranei, o una insolita sensazione di famigliarità nei loro confronti. Una persona può ricordarci qualcuno che conosciamo, e questa intuizione è una traccia che spinge a esplorare il significato di tale contatto. 
Che cosa può dirci questa persona in merito alle nostre difficoltà? 
Se conversiamo con un individuo incontrato per caso senza trovare nelle sue parole nessun messaggio relativo alle nostre problematiche attuali, ciò non vuole necessariamente dire che non ce ne siano. Significa semplicemente che non siamo riusciti a scoprirlo subito.




Diventare dipendenti di una persona

Nel Film L’Ottava Illuminazione ci ricorda che ognuno di noi ritarda la propria evoluzione quando diventa dipendente nei confronti di un’altra persona, ottenendo l’energia da lei invece che dalla fonte divina. 
Un esempio è quando viviamo l’eccitante fase dell’innamoramento ci sentiamo pieni di ottimismo e in forma smagliante. 
Improvvisamente ogni cosa ci sembra speciale: i colori sono più luminosi, noi stessi ci sentiamo più brillanti e attraenti, la vita ci appare ricca di nuova promessa. Desiderando aumentare la nostra dose di questa travolgente energia, decidiamo di tenere quella persona magica nella nostra vita in modo da restare sempre connessi alle piacevoli sensazioni che stiamo provando.

Quando limitiamo il nostro flusso di energia indirizzandolo solo verso il nostro partner, interrompiamo la connessione con la fonte universale e pretendiamo che ogni nostro bisogno venga soddisfatto proprio dalla persona che ci sta accanto. Prima o poi queste aspettative finiscono per esaurire entrambi, e ricomincia cosi l’antica lotta per il possesso dell’energia. Simili a bambino affamati noi vogliamo veder soddisfate le nostre esigenze, consideriamo il nostro partner la causa dei problemi che ci assillano, e ricorriamo ai drammi del controllo per intimidire, interrogare, mostrarci troppo riservati o lamentarci perché siamo vittime.

Giuseppe Boccia


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