Il cuore e la coscienza
Pensieri, persone, esperienze, ogni cosa che accade provoca una vibrazione nel cuore, che noi, alcune volte, la percepiamo come emozione.
Possiamo pensare anche ciò che non c'è, e il cuore emette sempre quella vibrazione, di felicità, o di dolore.
Però in quello stato di vibrazione-cuore, non si potrà mai avere, una coscienza di sé, ossia la capacità di percepire le sensazioni interiori e l'esperienza del vissuto nell'istante in cui si compie.
Per avere ciò, c'è bisogno del cuore e della mente, solo cosi si vive l'attimo, e si percepisce una diffusione dei nostri sensi.
Il nostro cuore è aperto la mente in sincronismo con esso, e ci sentiamo così collegati con gli altri, e sperimentiamo un rapporto naturale e incantevole.
Una memoria che abbiamo già sperimentato nell utero della mamma.
Ciò che viene chiamato "coscienza" non è un frutto dell'attività del nostro cuore, come molti pensano, che basta fare meditazione, o qualche postura di yoga, quello e dissociamento dal contesto di dove stiamo. Perché abbiamo scollegando la mente e ci si sente più leggeri e felici.
Lo stato di coscienza è il frutto di una consapevolezza primordiale che è una proprietà intrinseca della natura, per arrivarci ci vuole il cuore in sincronismo con la mente, che ci porta alla presenza dell'attimo vissuto.
Là, si apre, la porta della coscienza, e dell'Amore senza proiezioni.
G. Boccia