Così
nel sonno faticoso di un agosto un po sbiadito,
io
giungo a Lei, la divina, Lei l'Amata,
ancora
viva nel mortal corso della mia Anima...
che
da lei prolungo senza alcun fine.
E in quell'attimo eterno, entro l'arcano
del
mio dormire, un bisbiglio in me, che arriva
da
altri mondi, che scalda il cuore.
l'Amor per Lei, scorrere tra tempeste e bufere,
e
la corrente della vita che sale fino a Dio.
Adesso tutti i pezzi della mia anima, sono lì,
che annegano nella corrente per arrivare al Divino.
G.
Boccia