Un cortometraggio sulle emozioni dedicato ai bambini ma che anche i grandi apprezzeranno molto. Si tratta di Monsterbox, un breve film di animazione della durata di 7 minuti che non ha bisogno di parole per raccontare una storia e che così diventa facilmente internazionale.
Del resto, le nostre emozioni principali e le espressioni del viso che le accompagnano sono universali. La protagonista di Monsterbox è una bambina che insieme ai suoi amici mostri va a fare visita al negozio di un fioraio brontolone.
La bambina entra nel negozio perché sta cercando delle casette per suoi mostri, delleMonsterbox, come forse avrete intuito dal titolo. Il cortometraggio animato è stato realizzato da quattro studenti dell’Ecole d’Art di Lione: Ludovic Gavillet, Derya Kocaurlu, Lucas Hudson, and Colin Jean-Saunier.
Il negoziante inizialmente non si mostra per nulla felice di aiutare la bambina a costruire delle casette per i mostri, ma poi decide di accontentarla. Ecco allora che l’anziano fiorista brontolone decide di mettersi d'impegno e riesce così a donare una grande gioia bambina e ai suoi piccoli amici mostri.
La protagonista farebbe di tutto per aiutare i suoi amici, che in effetti sono molto diversi da lei. Ma le differenze si possono superare e di certo si può sempre lottare per insieme per contribuire alla realizzazione di un sogno. Siamo tutti diversi, anzi, siamo tutti unici.
Dal cortometraggio emerge anche l’importanza di ritrovare armonia e collaborazione tra persone di età diverse. In una società che tende a separare il mondo degli anziani dall'universo dei bambini è forse giunto il momento di riscoprire che tra i grandi e i piccoli possono esistere molti punti in comune e che proprio i bambini possono aiutare gli anziani a ritrovare la gioia di vivere. Mentre gli anziani possono essere d'esempio ai bambini con la loro saggezza.
Come trasformare le emozioni in un film: Inside Out spiegato dallo psicologo
Per il suo ultimo film sulle emozioni, la Disney-Pixar ha chiamato in
causa il Greater Good Science Center dell’Università di Berkeley. Il
fondatore del Centro racconta: “C’è della scienza dietro a quei
personaggi”
In Italia è arrivato ufficialmente il 16 settembre, l’ultimo film della Disney Pixar si chiama Inside Out e non racconta la solita storia:
i protagonisti sono le emozioni di un’adolescente che affronta un trasferimento con la famiglia dal Minnesota a San Francisco: Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto, Paura.
Il film rappresenta la mente umana e tutto ciò che succede quando, semplicemente, viviamo. Per realizzarlo, il regista Pete Docter (che ha già firmato Toy Story, Up!, Monsters&co) cinque anni fa ha chiamato Dacher Keltner, fondatore del Greater Good Science Center dell’Università di Berkeley, in California,
dove si studiano la psicologia e neuroscienze.
Il professore
Keltner ha dato una risposta a domande del tipo:
com’è la vita emotiva
di una ragazzina di 11 anni?
Che ruolo hanno le emozioni nel flusso di
coscienza?
Come influiscono sulla memoria?
Rappresentare la mente e le
emozioni sotto forma di personaggi non era facile. Ma a giudicare dall’enorme successo che Inside Out ha avuto nei paesi dove è stato distribuito e al Festival di Cannes, dove è stato presentato lo scorso maggio, la Pixar ci è riuscita.
L’adolescenza si porta via alcuni sentimenti
La bambina del film si chiama Riley ed ha 11 anni. “Ci sono studi secondo cui le emozioni positive diminuiscono da questa età” ha affermato lo psicologo Keltner in questo suo articolo per il New York Times.
Per questo, nel film, Gioia e Tristezza, a un certo punto, si
allontanano dalle altre emozioni: sembra che durante l’adolescenza la
capacità di provare empatia diminuisca, e prevalga l’incertezza. La
personalità di Riley è dominata da Gioia: “Ognuno di noi ha un’emozione
dominante che definisce la nostra personalità” continua lo psicologo, “ma la vera protagonista del film è Tristezza, perché il film parla dell’allontanamento e della perdita” (degli amici di un tempo, e dell’infanzia).
Come si rappresentano le emozioni?
Il film rappresenta bene due aspetti della sfera emozionale. Secondo lo psicologo, in primo luogo le emozioni organizzano, invece che sconvolgere, il pensiero razionale. “Tradizionalmente si pensa che le emozioni siano nemiche della razionalità, ma la verità è che esse guidano la nostra percezione del mondo e i nostri ricordi del passato, e perfino il nostro giudizio morale rispetto a ciò che è giusto o sbagliato”. Tristezza pian piano prende il controllo della mente di Riley e influenza anche le memorie
del passato: “Secondo alcuni studi, le nostre emozioni del presente
influiscono anche sui ricordi passati. Questo aspetto è molto importante
nel film, perché guida Riley a riconoscere i cambiamenti che sta
attraversando e quindi a prepararla a sviluppare nuovi aspetti della sua identità”.
Le emozioni guidano la nostra vita sociale
“In secondo luogo le emozioni organizzano la nostra vita sociale.
Le emozionistrutturano le nostre relazioni interpersonali,
come l’attaccamento tra genitori e figli o la concorrenza tra rivali”.
E, indovinate un po?
A smuovere le coscienze, a provocare le rivolte
collettive per rimediare alle ingiustizie non sarebbe il senso morale, bensì la rabbia: quando siamo arrabbiati siamo più sensibili rispetto ai torti che ci vengono fatti, e la rabbia ci spinge a compiere azioni per cambiare le cose.
La Tristezza, spesso considerata per aspetti come l’inattività e la passività, è in realtà il motore che unisce le persone che stanno rispondendo a una perdita: sarà lei a far tornare Riley dai suoi genitori. “Inside Out offre un nuovo approccio alla Tristezza
– conclude Keltner – è lei che chiarifica, che fa capire cosa è andato
perduto (in questo caso l’infanzia) e che muove tutta la famiglia verso
nuove identità”.
Karma è parte di NOI nella nostra esistenza, e per esistenza non intendo la vita che stiamo vivendo oggi, ma passato, presente e futuro.
"Ad ogni azione coincide una reazione uguale e contraria" Che serve a ripristinare l'equilibrio...
Ogni azione che compiamo ha delle ripercussioni sulla nostra vita che sono determinate dal karma... Il karma non è il nostro destino, ma è ciò che non vediamo con la parte conscia, sono emozioni, traumi, che facciamo o che subiamo che non si comprendono fino infondo.
In parole povere ogni azione “buona” o “cattiva” che compiamo si avranno degli effetti interiori. Quando comprendiamo consapevolmente l'emozione, in noi e nell'altro, integrandola in tutte e tre gli aspetti, corpo, mente, anima. Si ha, lo stato di coscienza. Quindi troviamo oggettivamente un equilibrio interiore, bruciamo karma e i benefici sulla vita in 3D sono di diventare conduttori della propria esistenza, sull'anima. Il beneficio è di essere più leggeri da NON aver più bisogno d'incarnarsi in 3D. Continuando il percorso in dimensioni più alte.
Ogni azione, malvagia, o amorevole, che non si comprende quello che provoca nella controparte, e in noi; Crea nella nostra vita effetti d'incarnazione tra vittima e carnefice... Il Karma prende forma in base a ciò che si trattiene dentro, emozioni, traumi, tutto ciò che non si comprende, non si vede, che inconsciamente ci condiziona le nostre scelte e azioni e si manifesta nella attrazione di eventi, cambiamenti, persone, che ci faranno rivivere in un gioco tra il carnefice e la vittima, ciò che si tratteni dentro.
Volendo vedere la cosa da un punto di vista scientifico diciamo che è equiparabile in fisica alla legge di "azione e reazione" pertanto ogni nostra decisione presa sull'emozione inconsapevole segna profondamente ciò che ci circonda e influenza pesantemente il nostro modo di vivere, poiché riceviamo una reazione corrispondente all'intensità con cui il nostro agire influenza ciò che è intorno a noi.
Il Karma non è positivo, ma nemmeno negativo, è una forza stabilizzatrice, che trova il suo baricentro nell'equilibrio delle cose.
Raffaele Morelli parla delle emozioni. “Perché le donne non ne possono più… degli uomini”.
Il femminile si nutre di emozioni. E le donne sanno bene che ci sono emozioni che a volte ci sorprendono e ci rendono apparentemente insicuri, per esempio quando ci arrabbiamo, quando siamo costretti a dover fronteggiare situazioni disagevoli, quando siamo travolti da sentimenti troppo forti, quando
Sono i nostri pensieri a creare le nostre emozioni e di conseguenza a farci agire in un modo piuttosto che un altro. Emozioni di gioia, serenità e soddisfazione siamo in grado di sperimentarle grazie ai nostri pensieri. Grazie alla nostra Mente! Basterebbe essere conduttori... e non essere condotti.
E invece cosa fa la maggior parte di noi? Resta nel passato... La maggioranza o la totalità dei nostri pensieri sono esattamente quelli creati in risonanza dei blocchi avuti in passato. La mente non è altro che un archivio delle nostre esperienze che abbiamo bloccato nel corpo fisico, e la mente stessa NON avendo nessun conduttore, srotola in un infinito loop quelle energie trattenute ed ognuna di esse ci conduce a pensieri-emozionali che abbiamo vissuto senza lo stato coscienza. Per questo non ci accorgiamo che la maggioranza o la totalità dei nostri pensieri sono negativi. Ma non è tutto qua! La Mente che inizia il suo loop ed è essa stessa la conduttrice creerà una comunicazione di lamentela..... distruttiva! Attraendo e creando in torno a Noi quella vibrazione, cosi chi ci ascolta inizierà anch'esso ad avere una vibrazione specchio... "negativa" Quindi nella Realtà dei fatti per cambiare la nostra esistenza dobbiamo realizzare che non siamo la Mente, o i pensieri-emozionali che abbiamo.
Siamo oltre, siamo gli osservatori di ciò che descrivo Qua! Quindi in ogni momento possiamo prendere la Nostra esistenza e condurla dove vogliamo. Non è cosa da Pazzi spostare il pensiero in uno stato piacevole, anzi è Amarsi! Certo... l'esistenza ci porta ciò che chiamiamo "problemi" ma oggettivamente cosa sono i "problemi"? Nella maggioranza sono proiezioni del passato, oppure proiezioni future... Quindi se Non accade ciò che vogliamo, come bambini capricciosi mettiamo su il broncio e iniziamo a lasciar libera la mente con i pensieri Negativi.
Ma se la Mente la gestiamo NOI, diventiamo conduttori di Noi stessi, e Non ci proiettiamo nel passato, che è già accaduto... e qualsiasi cosa è là nel passato e non è Qua nel presente! Medesima cosa è il proiettarsi nel Futuro, in un futuro... Cosa è questo futuro? Ciò che desidero, ciò di cui ho bisogno? Quindi se l'avrò sarò felice? Purtroppo NO! Perché sono proiezioni di uno stato materiale... Essere FELICI, è uno stato di vita, è Coscienza.
Quindi anche se la mente ci porta avanti ciò che chiamiamo problemi, Noi conduttori di noi stessi portiamo l'attenzione a come risolverli. E se Non troviamo soluzioni? Se non ci sono? Perfetto, non c'è soluzione.. Questo non può condurre il nostro stato emotivo in felicità o infelicità e di conseguenza pensieri negativi o positivi. Perché Noi siamo oltre lo stato del bisogno! della materia.
Se iniziamo a percepire Ciò, iniziamo a condurre la mente e i relativi pensieri. Scoprendo che c'è sempre in Noi stessi Amore e gioia. E il fuori non è altro che uno specchio vibrazionale di ciò che è in noi.