Le ferite dell'infanzia


Le ferite dell'infanzia
Ogni testo antico con parabole, o esplicitamente, porta a un lavoro interiore nella scoperta delle ferite interiori.
Anche la psicologia in 100 anni di studi, ha scoperto che Tutti, in una maniera o in un'altra, soffriamo perché nell'infanzia NON ci hanno amato incondizionatamente, NON ci hanno lasciato essere noi stessi e svilupparci secondo la nostra natura sono i traumi psicologici dell’infanzia.
Per questo che creiamo delle maschere, che servono a proteggerci dalla sofferenza inconscia che si ha.
Queste maschere sono cinque,e corrispondono a cinque grandi ferite fondamentali vissute dall'essere umano:
FERITE                       MASCHERE
Rifiuto                             Fuggitivo
Abbandono                     Dipendente
Umiliazione                     Masochista
Tradimento                     Controllore
Ingiustizia                       Rigido
A sua volta Aleksandr Louen ha individuato 5 tipi di carattere dell’individuo:
1. Schizoide
2. Orale
3. Masochista
4. Psicopatico
5. Rigido
il passo essenziale è accettarsi.
L’accettazione di sé è un grande dono, che viene definito come “ la legge principale della crescita individuale” Questo dono avrebbero potuto farcelo i nostri genitori, se lo avessero posseduto.
Nessuna trasformazione è possibile senza accettazione, il fatto di essere un umano significa che non puoi piacere a tutti, "Il tutto senza giudicarti o criticarti".
l'accettazione è dunque l’elemento scatenante per mettere in moto la guarigione, l'unione tra il bambino interiore e la mente.(Cuore e cervello).
Qualsiasi ferita spirituale tu abbia inflitto a qualcuno, immediatamente lo riporti su di te. Così le sofferenze si trasmettono di generazione in generazione, e non vengono neanche riconosciute, perché sembrano naturali. Dai traumi infantili, dalle sofferenze abituali nascono sofferenze generali che si riflettono sulla società...
G. Boccia

Perché le persone si innamorano sempre delle persone sbagliate?



Perché le persone si innamorano sempre delle persone sbagliate?
La scelta del partner finché non si è conduttore della propria vita, non è così libera ed autonoma come crediamo.
La scelta del partner si concentrano in una serie di fattori appartenenti alla nostra storia familiare, per lo più aspettative... (Karma familiare).
A volte assecondiamo e ubbidendo fedelmente(condizionamento famigliare), altre volte quando ci sono rapporti conflittuali con la famiglia scegliamo partner molto distanti da loro modello, come atto di ribellione e protesta.
In entrambi i casi non avremmo fatto una scelta libera, basata sui nostri desideri, ma solo da un vissuto famigliare.
Oltre al karma familiare, sulla scelta del partner pesano vuoti affettivi e risentimenti che ci portiamo dietro dalla nostra infanzia e che ci spingono a ricercare negli altri dei legami che possano colmarli, o rivere il trauma. Ciò vuol dire che ad ogni partner attribuiremo la responsabilità di riparare a delle mancanze che in realtà appartengono a qualcun altro, ovvero ai nostri genitori!!
Solo acquisendo la consapevolezza di cosa si nasconde dietro ai nostri bisogni si potrà interrompere questo circolo vizioso, imparando ad essere conduttore della propria vita e attrarre forse per la prima volta un amore reale.
G. Boccia

Il cuore e la coscienza


Il cuore e la coscienza
Pensieri, persone, esperienze, ogni cosa che accade provoca una vibrazione nel cuore, che noi, alcune volte, la percepiamo come emozione.
Possiamo pensare anche ciò che non c'è, e il cuore emette sempre quella vibrazione, di felicità, o di dolore.
Però in quello stato di vibrazione-cuore, non si potrà mai avere, una coscienza di sé, ossia la capacità di percepire le sensazioni interiori e l'esperienza del vissuto nell'istante in cui si compie.
Per avere ciò, c'è bisogno del cuore e della mente, solo cosi si vive l'attimo, e si percepisce una diffusione dei nostri sensi.
Il nostro cuore è aperto la mente in sincronismo con esso, e ci sentiamo così collegati con gli altri, e sperimentiamo un rapporto naturale e incantevole.
Una memoria che abbiamo già sperimentato nell utero della mamma.
Ciò che viene chiamato "coscienza" non è un frutto dell'attività del nostro cuore, come molti pensano, che basta fare meditazione, o qualche postura di yoga, quello e dissociamento dal contesto di dove stiamo. Perché abbiamo scollegando la mente e ci si sente più leggeri e felici.
Lo stato di coscienza è il frutto di una consapevolezza primordiale che è una proprietà intrinseca della natura, per arrivarci ci vuole il cuore in sincronismo con la mente, che ci porta alla presenza dell'attimo vissuto.
Là, si apre, la porta della coscienza, e dell'Amore senza proiezioni.
G. Boccia

Questa mattina volevo darti...


Questa mattina volevo darti un bacio lieve, 
di quelli di cui ci si dimentica il sapore, ma che rimangono impressi nell'anima...
Ma ancora stai dormendo... 
Avrei voluto darti dei baci lievi che interrompevano i tuoi pensieri...
e accedevano la passione...
Ma ancora stai dormendo...
Ti accarezzo mentre ancora dormi, pelle contro pelle, anime che si sfiorano leggere che interrompono i pensieri...
e i miei respiri con i tuoi in un solo battito del cuore...
Avrei voluto abbracciarti....
Ma ancora stai dormendo...
Tornerò domani...solo se tu lo vorrai...

G. Boccia
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...