Osserva l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma. PRODUCE GAS Dopo il grande entusiasmo iniziale, che per Natale la annunciava grande quanto la Luna, le attese sulla cometa Ison si sono decisamente ridimensionate dall'agosto scorso. «Ma adesso qualcosa è successo», rileva Masi: il telescopio Trappist (TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescop), che si trova sulle Ande cilene ha osservato un aumento incredibile della produzione di gas. «Questo ha subito generato un grande ottimismo». L'ipotesi più accreditata per spiegare il fenomeno, spiega l'astrofisico, è che la cometa avrebbe rivolto verso il Sole solo un emisfero, mentre l'altro non è mai stato toccato dal calore. L'esposizione alla luce e al calore della zona sempre rimasta in ombra avrebbe adesso generato la produzione di gas. AUMENTO LUMINOSITÀ «Di conseguenza è avvenuto un repentino aumento della luminosità, dalla magnitudine 7 a 4. Vale a dire - osserva - che è diventata visibile a occhio nudo come lo è la costellazione di Andromeda«. Lo scenario è quindi completamente nuovo: »adesso Ison comincia fare sul serio. Ci tiene sulle spine - dice Masi - in attesa del suo appuntamento con il Sole«. Il passaggio ravvicinato è previsto per il 28 novembre.
Come e quando vedere la cometa Ison
Il corpo celeste sarà la prima cometa osservabile a occhio nudo dal 1997, sempre che riesca a sopravvivere al passaggio al perielio senza disintegrarsi. Ecco come e quando vederla
Astrofili di tutto il mondo, incrociate le dita: si avvicina l'appuntamento con il passaggio della cometa Ison (C/2012 S1 per la scienza), scoperta il 21 settembre 2012 da Vitali Nevki e Artyom Novichonok dell' International Scientific Optical Network (Ison) della Russia. Purtroppo ancora nessuno sa se il corpo celeste sarà effettivamente visibile o se invece ci lascerà con un palmo di naso (all'insù). Perché il destino di Ison ancora non è segnato: la cometa passerà per il perielio, ossia il punto più vicino al Sole (circa 0,012 unità astronomiche, ossia quasi due milioni di chilometri), il prossimo 28 novembre. E potrebbe non sopravvivere a un incontro così ravvicinato: “In realtà, non sappiamo cosa succederà alla cometa quando passerà vicino al Sole”, ammette Karl Battams, della Comet Ison Observing Campaign. “Quello che possiamo dire di sicuro, per adesso, è che Ison si stacomportando bene. Continua a seguire il modello di una tipica cometa della nube di Oort”.
Ison è stata classificata nel gruppo delle comete radenti, chiamate così proprio in virtù del fatto che eseguono un passaggio molto ravvicinato (a volte fino a qualche migliaio di chilometri) rispetto al Sole. Al momento della scoperta, C/2012 S1 si trovava a circa 615 milioni di chilometri dal sole, poco oltre l'orbita di Giove. Gli scienziati, misurandone la posizione in momenti diversi, ne calcolarono l'orbita preliminare: si tratta di un' iperbole molto inclinata rispetto al piano dell'eclittica. È proprio questa caratteristica che fa ritenere molto probabile la sua provenienza dalla nube di Oort. La “cometa del secolo”, come è stata ribattezzata, ha quindi proseguito nel suo cammino durante la prima metà di quest'anno. Già ad agosto era visibile con piccoli binocoli o telescopi. Il primo ottobre è passata molto vicino a Marte, ad appena 0,07 unità astronomiche, circa 10 milioni di chilometri. E ora, dopo aver sfiorato il pianeta rosso, punta diritta a noi.
Fine novembre 2013
La prossima fermata, come anticipavamo, è il Sole. Un'appuntamento molto importante, che deciderà ildestino della cometa. È la prima volta che Ison passa per il perielio, quindi finora la cometa non ha mai subito stress gravitazionali o shock termici, il che lascia supporre che potrebbe creare una coda luminosissima e spettacolare dietro di sé. Avvicinandosi al Sole, dovrebbe iniziare a diventare visibile anche a occhio nudo – la prima volta per l' emisfero boreale dai tempi del passaggio della Hale-Bopp, sedici anni fa. Attualmente, in effetti, Ison sta guadagnando lentamente luminosità, anche se un po' meno rispetto alle previsioni: ha magnitudo 8 e si pensa arriverà a -4 il 28 novembre, giorno del perielio.
Dicembre 2013
Se tutto andrà per il verso giusto, sarà un Natale con i fiocchi. Anzi, con la coda. Qualche giorno prima del 25 dicembre, infatti, la cometa sarà osservabile all' alba, guardando in direzione est, sul filo dell'orizzonte. La sua coda dovrebbe splendere e alzarsi ogni giorno di più nel cielo. Dopo le festività, Ison dovrebbe essere visibile anche la sera, subito dopo il tramonto, ma questa volta guardando versonord- est.
Gennaio 2014
Anno nuovo, vita nuova. Almeno per Ison. Dopo Capodanno, la cometa proseguirà il suo cammino fino a lambire quasi la stella Polare, per cui dovrebbe essere facilmente identificabile nella volta celeste. Poi inizierà a diventare sempre più fioca, fino a scomparire del tutto nelle settimane successive. Buona osservazione, dunque. Sempre che il Sole non faccia scherzi.
articolo originale:di Sandro Iannaccone
daily.wired.it/news/scienza
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