Giudicare?


Giudicare?
Purtroppo, anziché usare il giudizio per conoscere noi stessi, degeneriamo spesso in critiche aggressive.
Spesso un giudizio è utile per se stessi, invece rischia di degenerare in una critica distruttiva, perchè ci sentiamo minacciati.
sarà l'ego?
Ed ecco che tutti i buoni propositi dello specchio di ciò che riflette l evento, la persona, vanno a farsi friggere.
Se, ci soffermiamo un istante, e portiamo l'attenzione "cosa devo vedere? "
Sicuramente smetteremo di giudicare gli altri.
Conosceremo realmente noi stessi, il nostro sé, le nostre ferite da curare.
G. Boccia

Ombre...


Chi vive all'ombra, chi si astiene dal cercare l'Amore dentro se stesso, trattiene al suo interno i propri fantasmi.
Questi nella mente creano il caos e l'anima non saprà mai come liberarsene.

Ombre di una passato remoto e fantasmi occuperanno tanto spazio nella mente, perché si sara impegnati in una ricerca esterna inesistente. 
Si cerca di riempire quel vuoto, quel distacco con la propria Anima.

Uscire dal buio, trovare l'Amore in sé, e come volgere lo sguardo verso il Sole, la luce, la verità, il calore.
Quell'Amore sara capace di estirpare dall'interno, quel caos, lasciandolo alle tue spalle ogni ombra, come farebbe il Sole quando sposta la tua ombra.

Trovando quella luce, quell'Amore dentro se stessi, si libera la propria Anima di essere se stessa.
Unica e meravigliosa.

G. Boccia

L’autunno


La mattina ti svegli.. 
E ad è arrivato l’autunno con il suo taglio alle ore, ai colori che mutano, alle voglie che cadono...
Ogni cosa risponde a quel richiamo...

Siamo alberi che si spogliano preannunciando l'eterno cambiamento..
L'autunno ci stupisce con i suoi colori, e quasi senza accorgersi ci sente di cambiare pelle, di spogliarsi ... 
Non si può dimenticare, ogni cosa è sempre impermanente.
L’impermanenza rende possibile ogni cosa.
La vita stessa è possibile. 
L'Amore è possibile.
Se un seme non fosse impermanente, non potrebbe mai trasformarsi in una nuova vita.
Cosi è l'Amore... 
Se non fosse impermanente non potrebbe mai nascere nulla.

G. Boccia

Analisi dei sette chakra, dei relativi blocchi psicofisicie delle basi terapeutiche essenziali


Analisi dei sette chakra, dei relativi blocchi psicofisicie delle basi terapeutiche essenziali



Tutta l’attività e i disturbi psicosomatici possono essere facilmente compresi sulla base di un modello olistico che abbiamo chiamato Cyber.
Cyber è un modello di essere umano molto semplice, che possiamo raffigurare come una sfera (un campo di energia-informazioni) con un punto di luce interno (che simbolizza la coscienza); con questo modello tridimensionale cerchiamo di rappresentare ciò che non è rappresentabile (la coscienza è impalpabile, non esiste a livello sensoriale come estensione di tipo fisico).
Noi ci sentiamo di fatto una unità di coscienza, una sfera di informazioni coscienti, di energia intelligente e sentiamo di avere più o meno, non sempre, un centro interno di autoconsapevolezza che chiamiamo Identità, Io, Soggettività.
Nella tradizione del pensiero occidentale è sempre stata presente una separazione tra il corpo fisico, la materia, e l’anima immateriale.
Durante questo corso cercheremo di superare questa dicotomia e di lavorare sull’unità, per riuscire a sentire dentro di noi l’Uno, l’energia unitaria; infatti noi siamo costituiti da una sola entità, formata da mille pezzi, frammenti, che sono comunque uniti tra loro.
E nel momento in cui realizziamo dentro noi stessi questo tipo di consapevolezza, cioè ci sentiamo veramente uno, uniti, unici, riusciamo a vedere anche l’universo stesso come Unità, riusciamo a vedere tutto ciò che ci circonda, dalla politica alle televisioni all’arte alla filosofia all’estetica ecc., in maniera unitaria, globale. Dentro di noi si è venuto infatti a creare questo punto, questa coscienza come nucleo che ci permette di unificare il reale, e possiamo così sperimentare che fino a quando non realizzeremo al nostro interno questa esperienza unitaria, il mondo esterno continueremo a vederlo frammentato, pieno di divisioni, di contraddizioni e di conflitti.
Quando ci sono tante parti in gioco, lì sorge automaticamente il conflitto: dobbiamo scegliere tra una cosa e un’altra e decidere quale sia la migliore.
Ma nel momento in cui una persona entra in contatto profondo con sé stessa tanto da sentire tutte le sue varie parti, che magari in quel momento sono in conflitto (ciò che si pensa sia bene o male per sé stessi), può bilanciare queste parti se riesce a vederne il processo unitario che le informa, improvvisamente anche nel mondo esterno comincerà ad osservare il processo di sintesi, di unificazione di tutto il reale.

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