I ricordi ti scaldano il corpo dall'interno.



Sento il battito cardiaco ritmare lievi colpi...
Che irrompe il silenzio...
Un silenzio che ormai sono abituato...
Da lunghe notte solitarie,
Di albe tutte uguali...
Senza riflessi...

Seguo il ritmare del flusso che attraversa i capillari...
le viscere e ogni mio angolo più remoto..
percependone il tepore...
Che i suoi ricordi producono in me.

Ogni volta che il cuore irrompe il silenzio si finisco sempre nelle pozze dei ricordi...
I ricordi ti scaldano il corpo dall'interno.
G. Boccia

Siamo cosi presi dalle proprie proiezioni mentali, che ci si dimentica che viviamo in un meraviglioso mondo!


Nel mondo sono circa 300 milioni le persone affette da daltonismo. Non conoscono i colori di un tramonto o il verde di un prato. La loro realtà è avvolta da una monocromatica variazione di grigi. Almeno fino ad ora.
Valspar, ha intrapreso una collaborazione con la società californiana EnChroma per la realizzazione diocchiali le cui lenti funzionano da filtro dei colori. Separando il rosso dal verde, gli occhiali offrono la possibilità anche ai daltonici di vedere, per la prima volta nella loro vita, l’intera gamma cromatica.
Il video documentario diffuso da Valspar mostra la reazione di alcune persone daltoniche alla vista dei colori. Confusi, sbalorditi, profondamente emozionati davanti ai disegni dei propri figli o ad una parete colorata. Finalmente con l’occasione di poter illuminare la vita di colori
ECCO LA REAZIONE QUANDO SI VENDONO I COLORI PER LA PRIMA VOLTA!

Prima di parlare, di dare consigli...


Sarebbe una buona pratica del cammino, che prima di parlare, di dare consigli; siete certi di aver notato che voi non vi ricordate di voi!
Voi non sentite voi stessi; voi non siete coscienti di voi stessi.
In voi, chi osserva?
cosa parla in voi?
chi pensa in voi?
ciò che ho notato che in voi le prime regole del cammino verso se stessi non vengono praticate: "io osservo, io constato, io vedo".
Tutto si vede da solo?
No, perchè se non si è coscienti di cosa mettiamo in atto, di cosa ascolta in noi, di cosa vede e chi vede...
Per arrivare ad osservarsi veramente occorre innanzitutto ricordarsi di se stessi.
Mi spiego meglio, in ogni persona c'è un "io"(la mente con tutti i suoi condizionamenti avuti come info. nella sua crescita), poi c'è un sé(bambino interiore) che è suddiviso una parte angelica e una parte demoniaca(due bambini uno buono, uno arrabbiato), in entrambi ci ritroviamo la relazione con gli altri, e i traumi infantili. Per interagire con la mente e con il mondo esterno si forma un'altra parte che chiamiamo "ego".
Quindi in ogni persona c'è una assemblea condominiale...
Tante parti di un essere solo, che ognuna prende sopravento dipendentemente dall'evento esterno.
Quindi riformalo le domande:
chi osserva in voi?
cosa parla in voi?
chi pensa in voi?
Tentate di ricordarvi di voi stessi quando vi osservate e solo dopo si può parlare, dare consigli.

Nella psicologia viene chiamato il transfert e il contro transfert che avviane tra il paziente e il terapeuta.
Ma, nella realtà dei fatti, accade in ogni relazione umana, o non umana!
Io, lo chiamo "qui e ora", essere cosciente e presente su cosa accade in me nella relazione, nell'evento, etc., etc.
Altrimenti, voi non siete nelle vostre osservazioni; e in questo caso, quale può essere il valore di ciò che dite, o fatte?

G. Boccia

Ma cosa è questo nulla?


Ma cosa è questo nulla?
In realtà è’ il vuoto che ci circonda.
è la società odierna cresciuto in relazione con la TV e non più con genitori, le persone hanno smesso di sognare il contatto, ma si proiettato all'esterno senza sentimenti.
In questo nulla che ci circonda accadono solo esplosioni sentimentali, indotte da scenografia imparate in relazione alla Tv, senza un senso del sè, o dell'altra persona.
Questo accade perchè quando erano bambini NON hanno vissuto cosa fare in relazione con una determinata emozione, che si impara attraverso la relazione con genitori o adulti. Ma sono cresciuto senza relazione umana, cosi quando vedevano la TV e provano un emozione che non sapevano gestire si dissociavano emotivamente.
Staccavano il loro corpo e la relativa emozione interiore.
Sempre più distanti da se stessi e da gli altri...
Ed è questo il nulla che viviamo ora.
Ritornare a credere in se stesi, imparando a toccarsi, ad amarsi, a sentirci, ci permette di andare avanti e di realizzare la relazione con l'esterno.

Uscire fuori dal nulla!

G. Boccia
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