Le barriere che ci ostacolano...?


Le barriere che ci ostacolano...?
Molte delle barriere che ci troviamo davanti, derivano dall'inconscio, da ricordi di qualche nostra esperienza passata che secondo l'emozione provata, non è andata nel modo giusto, ad esempio ci siamo giudicati, ho abbiamo giudicato.
Questo meccanismo che ha solo la specie umana, si protrae fino a contenerci completamente, bloccando le ali per nuovi percorsi, nuovi scenari, nuovi Amori.
Realmente Non c'è una barriera fisica, e solo creata dalla paura inconscia.
Solo le nostre convinzioni inconsce che creano il nostro futuro.
Cosa fare?
Cercare il blocco, quell'evento o quel rapporto, che nella nostra infanzia a creato quell'emozione e che abbiamo giudicato e registrata come trauma o incoerente.
Ciò, ci permetterà di vincere la paura, di vivere quell'emozione.
Emozione dopo emozione scopriremo che non adiamo infrantumi, anche quando ciò che si prova è doloroso.
Successivamente o mentre, dobbiamo amarci, amare quella nostra parte ferita, accettare anche le nostre parti demoni.
Solo amando ogni luogo dentro di Noi, possiamo Amare l'esterno senza giudicarlo.
Creando qui e ora la nostra vita.
G. Boccia

L'incontro con l'anima gemella?


L'incontro con l'anima gemella?
Abbi FEDE...
C'è qualcuno che ti sta chiamando, qualcuna che sta suonando alla tua porta o equitalia o un rappresentante della folletto...
E l'anima gemella?
L'Anima gemella nel 90% è impegnato come TE nelle relazioni karmiche!
Perché?
Prima si evolve interiormente facendo esperienza con le relazioni karmiche, poi si diventa conduttori della propria vita, facendo esperienze in base al proprio karma. Si lascia la ruota delle incarnazioni e ci saranno gli incontri dovuti.
Quindi come viene descritto in tutti i testi antichi sotto forma di fiaba, di qualsiasi disciplina! l'incontro accade quando entrambi si è pronti.
Quando si vede!
Quindi non in questa dimensione, ma in dimensioni più alte.
In questa dimensione solo in quell'istante che avete finito di bruciare karma, si può riconoscere in una persona che è l'esatto vostro opposto in tutto! Che è l'anima gemella.(e si può amare un'opposto)
Solo in quel caso dopo l'incontro si nota che la relazione karmica è una passeggiata!
Del 10% restante che farà questo incontro, che non è un incontro da fiaba! o da relazione matrimonio figli etc etc. Ma l'incontro serve proprio a bruciare l'ultima parte del karma, che incarnazione dopo incarnazione non riusciamo a lasciare, solo 1 o 2 % riuscirà a provare una totale visione divina con l'altro. Gli altri 8% uno dei due fuggirà per paura.
E qui, ora arriva il gioco pesante!
Perché ?
Di quel 1 o 2 % non ci saranno solo i problemi di diversità di entrambi, e il karma antico, ma tutto l'aspetto di energie sottili che noi chiamiamo buio, farà un salto a cercare di dividere questa coppia!!
Perché?
Per l'effetto di questa dimensione, che c'è la dualità!
Quindi più la coppia farà luce in sè, più attrarrà per un equilibrio universale il buio.
Solo quella coppia che resterà unita riuscirà a fare il salto(nei testi antichi)viene descritto come un implosione di energia vero l'interno. e la coppia scompare da questa dimensione.
Quindi non perdete tempo... in sogni, ma godetevi le relazioni che avete.
Non restate incatenate in relazioni o amori finiti.
Non cercate la perfezione. ma cercate l'imperfezione.
Evolvete, diventate conduttori della vostra esistenza.
Fatte esperienza e lasciate, imparate a vivere nel Qui, e Ora.
Amate voi stessi fino ad amare anche l'altro come Te stesso.
Preparativi a lasciare la zavorra per il salto.
Vivendo nell'amore.
G. Boccia

Nessuno ti può insegnare ad amare


"Nessuno ti può insegnare ad amare. Se si potesse insegnare l’amore i problemi del mondo sarebbero molto semplici,
no?... 


Non è facile imbattersi nell’amore. 

È invece facile odiare e l’odio può accomunare le persone... 
Ma l’amore è molto più difficile. 

Non si può imparare ad amare: quello che si può fare è osservare l’odio e metterlo gentilmente da parte. Non metterti a fare la guerra all’odio, non star lì a dire che cosa orribile è odiare gli altri. Piuttosto, invece, vedi l’odio per quello che è e lascialo cadere... 

La cosa importante è non lasciare che l’odio metta radici nella tua mente. 
Capisci? 
La tua mente è come un terreno fertile e qualsiasi problema, solo che gli si dia tempo a sufficienza, vi metterà radici come un’erbaccia e dopo farai fatica a tirarla via. Invece, se tu non lasci al problema il tempo di metter radici, allora non sarà possibile che esso cresca e finirà, piuttosto, con l’appassire. Ma se tu incoraggi l’odio e dai all’odio il tempo di mettere radici, di crescere e di maturare, allora l’odio diventerà un enorme problema. 

Al contrario, se ogni volta che l’odio sorge tu lo lasci passare, troverai che la mente si fa sensibile senza diventare sentimentale. 
E perciò conoscerà l’amore" 

(Jiddu Krishnamurti).

La sessualità nel Tantra


La sessualità nel Tantra

Molti chiamano il tantra “un modo femminile di fare l’amore”. In sanscrito “tantra” significa “metodo per ampliare la consapevolezza”. Tutte e due le definizioni hanno il loro pregio, ma la seconda dà  senso alla prima. Anche se praticando le tecniche tantriche diventiamo dei migliori amanti, questo non è l’obiettivo principale, ma, piuttosto, un piacevole effetto collaterale.
Il tantra nacque intorno al  2000 a.C. nella valle dell’Indù fra gli Harappei, un popolo di matrice matriarcale, che avevano una vera e propria cultura del piacere: il lussuoso letto della padrona di casa stava nel salotto ed era lì che la donna festeggiava l’atto amoroso con l’uomo che aveva scelto. Il rapporto con la sessualità era molto cosciente, rilassato, naturale e fare l’amore era un atto sacro. Nei secoli successivi, carichi di repressione sessuale, il tantra sopravvisse in alcuni ashram indiani segreti e in alcune linee del buddhismo tibetano. Arrivato in occidente circa 10 anni fa, trovò un terreno culturale fertile che era arato dalla rivoluzione sessuale e concimato dall’emancipazione della donna. Oggi riscontra sempre più interesse proprio perché unisce in un’unica pratica i tre desideri umani più profondi: quello di fare sesso, quello di amare e quello di essere veramente se stessi.

La via tantrica comprende 3 passaggi:
  1. Liberare la propria energia sessuale. Non in senso di sesso sfrenato, ma in senso affettivo: sentirsi a proprio agio, ricollegare cuore e sesso, rilassarsi nell’atto amoroso e goderselo fino in fondo, distanziarsi dai tanti ideali che si ha in testa (il supermaschio, la donna sempre bella), ritrovare il piacere nel tempio del proprio corpo, coltivare una comunicazione intima col partner, abbandonarsi alle sensazioni più intime e condividerle in due. Dopo aver guardato in faccia i propri mostri interiori, dopo essersi ricollegati con l’energia cruda del primo chakra, tutto questo non rimane più un sogno, ma diventa molto concreto: iniziamo ad accettarci  per quello che siamo, con le paure, con la follia, i sentimenti, i desideri e bisogni più intimi e profondi.
  2. Aumentare il piacere: molti faticano con la meditazione, non perché sia una prassi che viene dall’oriente o perché non sono abbastanza disciplinati, ma perché non sopportano il piacere che ne deriva. Siamo tutti abituati a un certo limite di piacere e appena lo superiamo, inconsciamente mettiamo in atto delle strategie per ridurlo di nuovo: Per questo anche il periodo di innamoramento prima o poi finisce, non sopportiamo di essere così aperti, amorevoli e vulnerabili. Nel tantra invece ricostruiamo proprio lo stato innamorato, perché è lo stato che fa da trampolino per andare in estasi, è la chiave che più di qualsiasi pratica ascetica ci apre la porta al divino che ognuno contiene in sé.
Rivediamo la sessualità sotto una nuova ottica: possiamo riconoscere che quello che chiamiamo “sesso” è soltanto un 10% di quello che il sesso può essere, notiamo che, da buoni autodidatti (e in materia di sesso siamo tutti degli autodidatti), abbiamo una visione molto limitata del piacere. Ora siamo pronti a sperimentare gli aspetti più fini e più sottili della sessualità, a viverla in un modo più sereno e più interiore, a provare altre forme di orgasmo oltre a quella che conosciamo, a portare l’energia sessuale (la kundalini) nei chakra superiori, a scambiarci delle energie tra uomo e donna che neanche sapevamo di avere.
  1. Il prossimo passo dall’orgasmo ci porta all’estasi. Qui non si tratta affatto di trasformare il sesso in “qualcosa di più puro o più spirituale”, come viene chiamato da una moderna corrente di repressione sessuale nella veste new age, ma di ampliare l’orgasmo nel vero e proprio senso. Estasi non è altro che un orgasmo più grande, un orgasmo che ci coinvolge pienamente, che pervade tutto il corpo, la mente e il corpo energetico per portarci al nostro centro, alla vacuità, alla piena consapevolezza, alla grande beatitudine. Quando l’uomo sperimenta la parte femminile in sé e la donna la parte maschile in sé, può avvenire il cosiddetto matrimonio interiore che ci prepara ad incontrare noi stessi e il partner senza filtri, senza maschere, senza limiti e ad amarsi in quello spazio meditativo, dove uomo e donna si aiutano a vicenda a salire la scaletta dei chakra per unirsi nell’oceano dell’orgasmo estatico e fanno l’amore per ore.......

Nella pratica tantrica si vive la sessualità in modo più interiore, si combinano sesso, amore e meditazione, si rivolge il faro della consapevolezza verso l’interno e non verso l’esterno, si scende nella profondità della propria anima, si viaggia nei territori della psiche umana, dove la donna solitamente ha più dimestichezza. Perciò è la donna che assume la guida nell’atto tantrico: guida i tempi, i ritmi, la velocità, le pause..... La donna apre il suo corpo e l’uomo la penetra corporeamente, l’uomo apre il suo cuore e la donna lo penetra con il suo amore. Ognuno si apre completamente all’energia dell’altro e si lascia impregnare fino ad essere strapieno, fino ad arrivare ai limiti del proprio sistema corpo-mente e a scoprire ciò che lo aspetta al di là della coscienza ordinaria.

Elmar e Michaela Zadra
Istituto Maithuna
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