Che ruolo ha il corpo nelle relazioni?


Che ruolo ha il corpo nelle relazioni?


Ogni relazione fisica e importantissima, perché quando l'essere umano viene al mondo, trova il contatto fisico, magnetico. Presto imparerà d’istinto a tendere le mani verso chi gli sorride, e a toccare tutte le cose che vuole conoscere. 

Dall'inizio alla fine, dall'ingresso all'uscita, la relazione con l'esterno crea un onda di emozioni consapevoli o inconsce. Il crescere e lo spegnersi della rete di relazioni in cui una creatura umana vive il principio, lo sviluppo o la conclusione della vita.
Quindi noi viviamo di relazioni attraverso il corpo, anche nella relazione virtuali di cui non c’è la presenza del corpo, ma anche qui accade qualcosa nella psiche: "vi è un’assenza".
Comunque, inconsciamente anche nella relazione virtuale si è presenti, con l'emozioni del nostro corpo.

Facciamo esperienza nella vita attraverso il corpo; possiamo esserne consapevoli o meno, ma attraverso esso registriamo sempre il nostro livello di benessere o di malessere, di comodità o di scomodità nella relazione. La relazione non esiste se non c’è il corpo che vive e che può vivere quindi l’esperienza della relazione.

Sguardi, espressioni facciali, pianto, riso, gesti, posture, movimenti, suoni, qualità della respirazione; segnali che esprimono la gamma delle emozioni possibili, esempio: il dolore,il disagio, il piacere, la stanchezza, la paura, etc etc.
Tutto ciò che accade nella prima infanzia crea la memoria corporea e lo sviluppo del Sé.
La memoria del corpo, nasce dalla inconsapevolezza che l’esperienza, nonché il contatto con l’ambiente e le relazioni con gli altri, generano cambiamenti nel nostro sistema nervoso ed alterano il nostro comportamento per mezzo dell’apprendimento. Non risulta quindi difficile comprendere quanto siano importanti le funzioni di un corpo libero per un buon adattamento relazionale.

G. Boccia 


Amore insano...


Profilo psicologico di chi ama in modo insano


Amare è come una droga: all’inizio viene la sensazione di euforia, di totale abbandono.
Poi il giorno dopo vuoi di più.
Non hai ancora preso il vizio, ma la sensazione ti è piaciuta e credi di poterla tenere sotto controllo.
Pensi alla persona amata per due minuti e te ne dimentichi per tre ore.
Ma, a poco a poco, ti abitui a quella persona e cominci a dipendere da lei in ogni cosa.
Allora la pensi per tre ore e te ne dimentichi per due minuti.
Se quella persona non ti è vicina, provi le stesse sensazioni dei drogati ai quali manca la droga.
A quel punto, come i drogati rubano e s’umiliano per ottenere ciò di cui hanno bisogno,
sei disposto a fare qualsiasi cosa per amore”
 
(Paulo Coelho)
Questi versi rendono appieno un concetto d’amore malato che tende a stressare e a creare malessere psicologico o fisico piuttosto che benessere e serenità.
Quando un rapporto affettivo diventa un “legame che stringe” o, ancor peggio, “dolorosa ossessione” in cui si altera stabilmente quel necessario equilibrio tra il “dare” e il “ricevere”, l’amore può trasformarsi in un’abitudine a soffrire fino a divenire una vera e propria “dipendenza affettiva”, un disagio psicologico che è in grado di vivere nascosto nell’ombra anche per l’intera vita di una persona, ponendosi tuttavia come la radice di un costante dolore e alimentando spesso altre gravi problematiche psicologiche, fisiche e relazionali.
I dipendenti affettivi, solitamente donne, vedono nel partner un salvatore, sono talmente immersi nell’altro a tal punto che la loro felicità dipende esclusivamente dal compagno. Vivono per e nell’altro arrivando a ridurre la propria autonomia personale, la propria vita sociale e i propri interessi unicamente focalizzati sulla vita con il compagno. Questo modo di comportarsi è stato appreso nella propria famiglia d’origine dove spesso i genitori sono stati emotivamente assenti per questi bambini o perchè presi da preoccupazioni personali o dai litigi con il proprio compagno. Le persone con uno stile relazionale dipendente ricercano dei partner che facciano rivivere loro i tormenti affettivi vissuti in famiglia quando cercavano di essere amabili e bravi per ricevere le attenzioni dei genitori.
L’ossessione verso il partner serve per distrarsi dal proprio vuoto affettivo, dalla propria paura, dal proprio dolore; la relazione diviene una droga per non provare quello che si sentirebbe  se si fosse presi da se stessi. Molte donne commettono lo sbaglio di ricercare un uomo d’amare senza prima essersi soffermate su stesse. Si passa così da una relazione instabile all’altra, e quando si trova un uomo che oltre all’attrazione prova amore e affetto si scappa o si cerca di farlo fuggire.
L’amore insano si mostra con le seguenti caratteristiche
  • è ossessivo e tende a lasciare sempre minori spazi personali;
  • è parassitario e basato su continue richieste di assoluta devozione e di rinuncia da parte dell’amato;
  • è caratterizzato dalla stagnazione e dall’autoassorbimento, ossia da una tendenza a ripiegarsi su se stesso e a chiudersi alle esperienze esterne per paura del cambiamento e necessita di mantenere fermi alcuni punti certi, soffocando qualsiasi desiderio o interesse personale in nome di un amore che occupa il primo posto nella propria vita.

In sintesi la genesi dell’amore insano

  • Soggetto che è stato trascurato, soprattutto nell’età evolutiva o con una perdita di una figura di riferimento(morte o malattia)
  • Soggetto che a causa delle carenze di affetto, tende a compensarle attraverso una identificazione con il partner, un tentativo di salvare lui/lei che in realtà coincide con un tentativo interiore di salvare se stesso
  • Soggetto che si ritrova nel ruolo simile a quello vissuto con i genitori
  • Soggetto con autostima estremamente bassa e una conseguente convinzione profonda di non meritare la felicità;
  • Soggetto con tendenza a nutrirsi di fantasie legate a come potrebbe essere il proprio rapporto di coppia se il partner cambiasse, piuttosto che a basarsi su pensieri legati al rapporto attuale e reale;
  • Soggetto con propensione a provare attrazione verso persone con problemi e contemporaneo disinteresse e apatia verso persone gentili, equilibrate, degne di fiducia, che invece suscitano noia.

Varie sfaccettature dell’amore insano

Il dipendente ossessivoLa paura che l’interesse e l’amore del partner finiscano da un momento all’altro può diventare simile a un disturbo ossessivo compulsivo. Ci si innamora ma, una volta insieme, cominciano i dubbi. L’insicurezza personale viene proiettata anche sul compagno. Tutte le prove d’amore assumono sfumature di incertezza.
La compulsione porta a ripetere centinaia di volte la stessa domanda: mi ami davvero? Il rapporto viene svuotato dall’interno. Questi ammalati d’amore non provano gioia nella vita a due e sono vittime di un’altalena di sensazioni. La conclusione inevitabile è la rottura, brusca e ingiustificata.
Il dipendente affettivo codipendente
Il bisogno del partner e l’attrazione nei suoi confronti a volte degenerano in forme di dipendenza caratterizzate da attacchi di ansia simili alla crisi di panico. La persona si sente menomata senza il compagno, soffre a stare da sola anche per poche ore come se fosse stata abbandonata per sempre. La relazione è vissuta in modo esclusivo: non è tollerabile che il partner abbia interessi al di fuori della coppia. Il legame serve a placare l’ansia da separazione, legata a un vissuto infantile povero delle attenzioni dei genitori.
Il dipendente ostinato
L’individuo è consapevole di non essere ricambiato e, ciò nonostante, i suoi sentimenti crescono e maturano sempre di più. La relazione si struttura a senso unico. La disfunzione deriva dall’incapacità di decodificare correttamente i segnali che provengono da un potenziale partner e la conseguenza è una sofferenza molto profonda. L’attaccamento ostinato è più frequente nelle persone che rivestono ruoli di prestigio e sono abituate a comandare.
Il dipendente delirante
Alcune persone sviluppano un amore immaginario per chi non ha nessun interesse nei loro confronti o non le conosce neppure. Poi, a un certo punto, provano a farsi avanti e diventano aggressive quando ricevono il rifiuto.
In genere il “malato” è convinto che sia stato l’altro a innamorarsi e a dichiararsi per primo, e che tale dichiarazione sia troppo sottile perché gli altri possano coglierla, oppure venga inviata nella forma di un messaggio cifrato che soltanto il soggetto può comprendere.
Una volta che il “soggetto” ha etichettato come amoroso il comportamento dell’oggetto, lei (o lui) ricambierà il sentimento. Se viene respinto, escogiterà delle ragioni per spiegare (o scusare) il comportamento dell’oggetto. Spesso queste giustificazioni risultano diabolicamente complesse, ma in definitiva permettono al soggetto di continuare a credere nell’amore dell’oggetto. Si tratta di un’efficace forma di difesa, in grado di ridurre alla completa impotenza qualsiasi rifiuto, per quanto esplicito ed estremo.
Il dipendente relazionale
Non riescono a stare a lungo in relazione con il proprio partner ma allo stesso tempo non sono in grado di lasciarlo. A volte sono così’ infelici che il loro umore si riflette sulla loro salute e sull’umore. Quando subiscono aggressioni dal partner non riescono ad interrompere la relazione poiché hanno paura di restare soli. La frase che meglio li rappresenta è “ti odio ma ti prego di non lasciarmi”
Il dipendente narcisistaQuesti individui utilizzano il dominare l’altro, la seduzione ed il trattenere l’altro per controllare i propri partners. A differenza dei dipendenti, che sono disposti a tollerare un notevole disagio, i narcisisti non accondiscendono a nulla che possa interferire con la loro felicità.
Sono assorbiti da se stessi e la loro bassa autostima è mascherata dalla loro grandiosità. Inoltre, piuttosto che essere ossessionati dalla relazione, questi individui appaiono distaccati ed indifferenti. Non sembrano affatto essere dipendenti. Raramente ci si può accorgere che siano dipendenti finché il partner non cerca di lasciarli. Allora non saranno più distaccati ed indifferenti. Entreranno in uno stato di panico ed useranno qualsiasi mezzo a loro disposizione per protrarre la relazione, incluso l’uso di violenza.
Molti psicologi hanno rifiutato l’idea che i narcisisti possano essere dipendenti affettivi. Può darsi ciò sia avvenuto perché raramente i narcisisti ricercano un trattamento terapeutico. Tuttavia, se mai capiti di poter vedere come molti narcisisti reagiscono all’abbandono, temuto o reale, ci si accorgerà che certamente essi presentano le caratteristiche del dipendente affettivo.
Il dipendente ambivalenteQuesti individui soffrono di un disturbo di personalità evitante. Non hanno particolari problemi a lasciar andare il partner, hanno invece molti problemi ad andare avanti. Bramano disperatamente l’amore ma allo stesso tempo sono terrorizzati dall’intimità. Questa combinazione di tendenze è agonizzante.
Il dipendente sabotatoreDistruggono le relazioni quando queste cominciano a diventare serie o in qualsiasi momento venga percepita la paura dell’intimità. Ciò può accadere in qualunque momento, prima del primo appuntamento, dopo il primo appuntamento, dopo il rapporto sessuale, dopo che si sia manifestato il timore dell’impegno.
Il seduttore rifiutanteCercano una persona quando desiderano un rapporto sessuale o compagnia. Quando si sentono impauriti o in pericolo cominciano a rifiutare compagnia, sesso, affetto, qualsiasi cosa li renda ansiosi. Se lasciano la relazione sono soltanto Sabotatori. Se invece continuano a ripetere il modello disponibile/non disponibile sono Seduttori Rifiutanti.
Il dipendente romanticoDipendono da più di un partner nello stesso tempo, stabilendo con ognuno di loro una breve relazione. Sono definiti romantici perché vivono una intensa passione sessuale e una pseudo intimità legandosi a più partner contemporaneamente per evitare  una relazione monogama e emotivamente coinvolgente.

E’ possibile guarire dalla dipendenza affettiva?

Il principale problema nella risoluzione delle dipendenze affettive è certamente l’ammissione di avere un problema.
Esistono, infatti dei confini estremamente sottili tra ciò che in una coppia è normale e ciò che, nell’abitudine cronica, diviene dipendenza. La difficoltà nell’individuazione del problema risiede anche nei modelli di amore che, come si è detto, una persona affettivamente dipendente conserva nella propria memoria e che fanno ritenere determinati abusi e sacrifici di sé come “normali” in nome dell’amore.
Spesso, paradossalmente, è la “speranza” che fa sopravvivere il problema e che tende a cronicizzarlo: la speranza in un cambiamento impossibile, soprattutto in un contesto relazionale in cui si sono consolidati, e persino pietrificati, dei ruoli e dei copioni da cui è, più o meno, impossibile uscire. Così, paradossalmente, l’inizio del cambiamento arriva quando si raggiunge il fondo e si sperimenta la disperazione, che rappresenta la possibilità di sotterrare le illusioni che hanno nutrito a lungo il rapporto patologico.

Fonte psicoadvisor Sedi Facoltà di Psicologia in Italia

Rispondo alle vostre domande: Perché delle persone hanno emozioni esagerate e altre no?


Rispondo alle vostre domande:
Perché delle persone hanno emozioni esagerate e altre no?


Studiando gli animali e stato evidenziato che l'emozioni li attraversano e scorrono via come soffiate dal vento. Nell' umano che ha il corpo fisico come essi, non lascia l'emozioni anzi rimangono solide dentro di esso.
Perché la mente li trattiene, creando una spaccatura tra essa e il sé(bambino interiore).
Sono emozioni dell'infanzia, emozioni cosi difficili da integrare e capirle che le abbiamo congelate. Semplicemente perché non sapevamo come lasciarle andare, e per il/la bambino/a nasconderle e il modo più semplice per non provare quella confusione che provocava quella incoerenza emozionale.

Ma con il tempo si accumulati troppi di queste emozioni, cosi possiamo avere la sensazione di non provare più molte emozioni oppure un senso di eccessiva esplosione emozionale.
Questo accade poiché l'evento esterno crea un onda vibrazionale che va vibrare su ciò che nascondiamo nel corpo-fisico,

Per quelli che non sentono l'emozione il perché è che non possono togliere una sensazione senza che tutte le altre non escono.
Per quelli che esplodono nell'emozione, il perchè sono cosi carichi energicamente del dolore che portano in se, che l'evento esterno è la loro valvola di sfogo.


Andare incontro a queste emozioni è vedere l'armatura che si è costruiti nella crescita, per proteggere se stessi.
Tuttavia è necessario guardarle per iniziare a scioglierle.
E se ci sembra difficile possiamo ricordarci che guardandole iniziamo a darci quell'attenzione d'amore che aspettavamo da tempo.

G. Boccia

la serenità...


la serenità è uno strappo tra le nuvole in tempesta, 
che ti ricorda di aver superato anche l'ennesima tempesta...
G. Boccia

Si è raggiunto quel vuoto emotivo...


Ormai le persone vivono in un contesto societario che non sa descrivere il dolore personale.
Si è raggiunto quel vuoto emotivo che non consente di riconoscere i propri sentimenti, 
e soprattutto di chiamarli per nome.
G. Boccia

L’essere umano nel sesso





L’essere umano nel sesso mostra il suo volto interiore dell'inconscio, 
o del sé, 
le sue prestazioni o comportamento sessuale, sono l'espressione diretta dei suoi sentimenti.
G. Boccia

Rispondo alle vostre domanda: il sesso è un veicolo per arrivare al sé?



Rispondo alle vostre domanda:
il sesso è un veicolo per arrivare al sé?
Si, in tantissimi testi antichi si paragonava lo stato elevato di coscienza a quello che si raggiunge nell'accoppiamento sessuale, poiché in quel momento c'è una piccola morte del “io”. (dissociamento dalla mente, abbandono delle armature erette dalla mente) segno distintivo della liberazione dai limiti e dai condizionamenti.. l'incontro con il sé.
Il desiderio sessuale è ambiguo, questo lo dobbiamo ammettere: da un lato ci tiene prigionieri e dall'altro è la forza più potente della natura. Una volontà universale di unione, ma anche per la riproduzione della specie. Certo l’atto fondamentale di riproduzione della vita deve portare con se il godimento e il piacere, per creare una attrazione a farlo.
E’ necessario superare gli innumerevoli tabù legati al sesso. Alle relazioni civile, religioso, etc. etc, creati a Doc. dalle religioni, dalla società-politica. Questo proprio per staccare la possibilità di essere coscienti. Delle energie e delle possibilità dell'essere umano, che ha in sé.
L’accoppiamento rituale è antico come il mondo stesso, in alcune tradizioni
mistiche come il Tantrismo, è stato impiegato per trascendere la coscienza sensoriale.
In effetti, lo scopo non è quello di provare piacere o di avere prestazioni da urlo! Ma di impiegare il piacere per risvegliare l’energia (Kundalini) e indirizzarla verso un livello superiore di coscienza.
Il punto è questo, mentre l’essere umano si fa imprigionare dalla sensualità, la persona in coscienza, impiega l'atto sessuale come strumento per la liberazione del suo sé.
G. Boccia

La Donna dalla coda d'argento




".......la sola conoscenza senza trasformazione non è sapienza, e la sola trasformazione senza conoscenza non è realizzazione....

...La donna che conosce questa arte e questa scienza è una dea in terra e sarà sempre amata e venerata dagli uomini....


Se ami consapevolmente ti trasformi in una dea....


Ma ricorda che questo genere di amore comincia con un'esercitazione e finisce col diventare un atteggiamento....una fragranza del cuore e della mente...."



Guarda il video premendo play:




Un viaggio fra i curanderos delle Ande alla scoperta di un modo più autentico di essere donna....(La donna dalla coda d'argento-Hernan Huarache Mamani)


I nostri pensieri influenzati dall’acqua


L’acqua è dotata di memoria ed è influenzata dai nostri pensieri, a dirlo è la scienza

Di quanto l’acqua sia importante per la nostra vita e più in generale per la sopravvivenza dell’intero pianeta ne siamo ben consapevoli, ma la scienza non smette mai di stupirci grazie a scoperte che hanno dell’incredibile. Da qualche tempo a questa parte si parla molto della cosiddetta “memoria dell’acqua”, ovvero la presunta proprietà dell’acqua di serbare ricordo delle sostanze in essa disciolte o diluite.
A proporre per primo tale concetto fu l’immunologo francese Jacques Benveniste, che nel 1988 ne parlò addirittura sulla famosa rivista “Nature”: lo scopo era dimostrare l’efficacia dei rimedi omeopatici. Dopo qualche tempo la stessa rivista bocciò la scoperta definendola un falso, ma il caso continuò a far parlare di sé stimolando altri scienziati ad approfondire la teoria , fra cui il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier.
Secondo gli studi condotti dai “successori” di Benveniste l’acqua agirebbe sia come recettore, poiché in grado di memorizzare frequenze d’onda, che come trasmettitore, ovvero riuscirebbe a trasmettere quelle stesse frequenze. L’emissione di onde a bassa frequenza venne confermata da Luc Montagnier in seguito a una serie di esperimenti.
Il giapponese Masaru Emoto, saggista ed esperto di medicina alternativa, si spinse oltre sostenendo che la coscienza umana fosse in grado di modificare la struttura molecolare dell’acqua. Nei suoi libri, Emoto illustra la scoperta con fotografie di cristalli di acqua esposti a variabili diverse (per esempio preghiere, musica di vario tipo, parole gentili o negative ecc.), in seguito congelati in modo tale da formare delle strutture cristalline. Le strutture cristalline immortalate risultano armoniche e simmetriche se sottoposte a stimoli positivi (per esempio parole d’amore, musica classica), informi e caotiche se sottoposte a stimoli negativi (per esempio programmi tv violenti, parole spiacevoli).
emoto-esperimenti
Il ricercatore sviluppò anche un test per verificare l’interazione fra memoria dell’acqua e musica, dimostrando che quest’ultima è in grado di energizzarla: se l’Heavy Metal determinava infatti una struttura cristallina disorganizzata, la sinfonia n° 40 di Mozart dava vita a una meravigliosa forma geometrica. Scoperta che darebbe ulteriore credito alla musicoterapia e alla sua efficacia su pazienti affetti da qualche forma di ritardo mentale o disordini cerebrali di varia tipologia.
masaru-emoto-cristalli
E’ facile intuire che, se tutto ciò venisse un giorno dimostrato dalla scienza ufficiale, dovremmo rivalutare l’importanza della preghiera, della meditazione e dei nostri stessi pensieri, parole, gesti quali strumenti di manipolazione della realtà circostante. Positività mentale ed emotiva equivale, secondo tale ottica, a un mondo più giusto, negatività comporta inevitabilmente distruzione e caos.
Masaru Emoto e la memoria dell’acqua
masaru-emoto
Masaru Emoro nacque in Giappone nel 1943, dopo la laurea all’Università municipale di Yokohama conseguì il dottorato in medicina alternativa presso l’Open International University. Il suo interesse per i misteri dell’acqua lo portò ben presto a concepire una curiosa teoria sull’argomento: come premesso, egli riteneva che l’acqua fosse influenzata dai pensieri umani e per dimostrarlo documentò  gli esperimenti con foto al microscopio.
Le energie positive, siano essere provenienti da pensieri, musica, scritte, inducono il cristallo d’acqua ad organizzarsi in modo armonico (Emoro lavora con acqua al di sotto dei -4 °C), le energie negative al contrario determinano una struttura caotica. Armonia comporta ottimizzazione dei processi cellulari della vita, disarmonia esattamente il contrario.
cristalli-d'acqua
Emoto eseguì lo stesso esperimento con campioni d’acqua da rubinetto provenienti da diverse città del mondo: le fotografie dimostrarono che alcune acque faticavano addirittura a cristallizzarsi in modo corretto (queste erano le acque più inquinate e meno salutari), altre, per esempio quelle di alcuni ghiacciai e sorgenti naturali, si organizzavano in forme armoniose, particolarmente gradevoli allo sguardo.
Emoto morì nel 2014 lasciandoci un’eredità formidabile, fra cui l’IHM general Research Institute, l’organizzazione mondiale no-profit “Acqua internazionale per la vita” e molti libri sull’argomento, tradotti in venti lingue. Tra i titoli più celebri si annoverano “La Coscienza dell’acqua”, “Le carte dei cristalli d’acqua”, “L’acqua che guarisce”.
Le incredibili scoperte del Dr. Bernard Grad

Ad interessarsi alle proprietà sottili dell’acqua fu anche il Dr. Bernard Graddell’Università McGill di Montreal. Il suo esperimento più famoso fu quello dei semi di orzo in acqua salata, il cui scopo era verificare se i guaritori psichici fossero in grado di esercitare degli effetti concreti sui propri pazienti, che trascendessero l’aspetto carismatico.
Grad mise dei semi di orzo in un contenitore con acqua salata (il sale ritarda la crescita) e altri semi in un contenitore con acqua non salata. Nessuno era a conoscenza dell’identità dei due contenitori ad eccezione di Grad. Il ricercatore fece imporre le mani dei guaritori sul contenitore con acqua salata, successivamente i semi in esso contenuti vennero inseriti in un’incubatrice per seguirne, passo passo, le fasi di crescita.
I semi “toccati” dal guaritore, nonostante la presenza del sale, crebbero prima degli altri. Stesso risultato venne conseguito quando i semi furono piantati nel terreno. L’esperimento venne svolto più volte e i risultati furono identici. Il ricercatore fece ripetere l’operazione a pazienti psichiatrici e ne conseguì un risultato esattamente opposto: i semi crescevano più lentamente. A dimostrazione che l’acqua può quindi caricarsi a livello energetico, memorizzando energie sia positive che negative.
La memoria dell’acqua dimostrerebbe l’efficacia dell’omeopatia
omeopatia
Se l’acqua fosse davvero dotata di memoria e influenzata dal pensiero e dalle energie di varia tipologia, ecco che le teorie omeopatiche troverebbero finalmente una spiegazione concreta. Nei preparati omeopatici il principio attivo impiegato viene infatti sciolto in acqua a diluizioni tali da perdere ogni presenza di molecole del principio attivo stesso. Solo se l’acqua memorizza tali informazioni l’omeopatia ha un senso.
Inoltre i vari disturbi vengono curati con sostanze di natura simile e non di natura opposta, come accade nell'allopatia. Se soffro di intossicazione a una data sostanza, l’omeopatia mi somministra la stessa sostanza diluita in acqua ma in dose molto ridotta. L’efficacia di tale metodo dipenderebbe quindi dalla capacità dell’acqua di memorizzare le sostanze con cui viene in contatto, privilegiando le molecole simili.

Unione sacra - ponte per l'Infinito (filmato)



Unione sacra - ponte per l'Infinito


testo tratto dal libro "La profezia della curandera" di H.H.Mamani, che mette in evidenza l'importanza dell'energia sessuale e la totale fusione di energia maschile e femminile nell'evoluzione spirituale.

Guarda il video premendo play




Lui le dona tutto il suo cuore e guardate poi cosa succede.



Il corto animato che vi farà riflettere, premi play per guardarlo:

Il breve film  spiega il sentimento più complicato che ci sia, senza usare neanche una parola…


Narra la storia di una coppia ordinaria: quando il ragazzo dona alla sua amata una sfera proveniente direttamente dal suo petto, lei non riesce più a separarsene, nemmeno quando si lasceranno.

Per risollevare l’animo del giovane c’è bisogno dell’intervento di qualcuno…


The Gift “Il Dono: Un cortometraggio che ha vinto 15 premi nel mondo:
-Best Animation and Best in Event, Sound & Image Challenge 2014. Macau, China.
-Adult Jury Prize and Kid’s Jury Prize, YoungAbout international film festival 2014. Bologna, Italy.
-Audience award, Innersound international new arts festival. Bucarest, Rumania.
-Best script, Curtmiratges festival, Barcelona, Spain. Finalist “Jury prize” y “Best music”.
-Best animated shortfilm. FECLAC 2013. Santiago, Chile.
-Best animated shortfilm. Mecal Chile 2013. Santiago, Chile.
-Mention animated shortfilm. Unframe festival 2013, La rioja, Argentina.
-Special mention. Libélula Fest 2013. Barcelona, Spain.
-Honorable mention. Fam Fest 2014. South Carolina, EEUU.
-Special Mention, V Festival de Cine: Infancia y Adolescencia “Ciudad de Bogotá” 2014, Bogotá, Colombia.
Selezionato in più di 80 international festivals, tra i quali Animamundi (Brasil), Animpact (South Korea), CutOut Fest (México), Busan (South Korea), Mar del Plata Film Festival (Argentina) and Siggraph Asia.
Prodotto da Cecilia Baeriswyl e diretto da Julio Pot

Inside Out spiegato dallo psicologo









Come trasformare le emozioni in un film: Inside Out spiegato dallo psicologo

Per il suo ultimo film sulle emozioni, la Disney-Pixar ha chiamato in causa il Greater Good Science Center dell’Università di Berkeley. Il fondatore del Centro racconta: “C’è della scienza dietro a quei personaggi” 

In Italia è arrivato ufficialmente il 16 settembre, l’ultimo film della Disney Pixar si chiama Inside Out e non racconta la solita storia: 
i protagonisti sono le emozioni di un’adolescente che affronta un trasferimento con la famiglia dal Minnesota a San Francisco: Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto, Paura. 

Il film rappresenta la mente umana e tutto ciò che succede quando, semplicemente, viviamo. Per realizzarlo, il regista Pete Docter (che ha già firmato Toy Story, Up!, Monsters&co) cinque anni fa ha chiamato Dacher Keltner, fondatore del Greater Good Science Center dell’Università di Berkeley, in California, dove si studiano la psicologia e neuroscienze. 

Il professore Keltner ha dato una risposta a domande del tipo: 
com’è la vita emotiva di una ragazzina di 11 anni? 
Che ruolo hanno le emozioni nel flusso di coscienza? 
Come influiscono sulla memoria? 

Rappresentare la mente e le emozioni sotto forma di personaggi non era facile. Ma a giudicare dall’enorme successo che Inside Out ha avuto nei paesi dove è stato distribuito e al Festival di Cannes, dove è stato presentato lo scorso maggio, la Pixar ci è riuscita.

L’adolescenza si porta via alcuni sentimenti

La bambina del film si chiama Riley ed ha 11 anni. “Ci sono studi secondo cui le emozioni positive diminuiscono da questa età” ha affermato lo psicologo Keltner in questo suo articolo per il New York Times
Per questo, nel film, Gioia e Tristezza, a un certo punto, si allontanano dalle altre emozioni: sembra che durante l’adolescenza la capacità di provare empatia diminuisca, e prevalga l’incertezza. La personalità di Riley è dominata da Gioia: “Ognuno di noi ha un’emozione dominante che definisce la nostra personalità” continua lo psicologo, “ma la vera protagonista del film è Tristezza, perché il film parla dell’allontanamento e della perdita” (degli amici di un tempo, e dell’infanzia).

Come si rappresentano le emozioni?

Il film rappresenta bene due aspetti della sfera emozionale. Secondo lo psicologo, in primo luogo le emozioni organizzano, invece che sconvolgere, il pensiero razionale. “Tradizionalmente si pensa che le emozioni siano nemiche della razionalità, ma la verità è che esse guidano la nostra percezione del mondo e i nostri ricordi del passato, e perfino il nostro giudizio morale rispetto a ciò che è giusto o sbagliato”. Tristezza pian piano prende il controllo della mente di Riley e influenza anche le memorie del passato: “Secondo alcuni studi, le nostre emozioni del presente influiscono anche sui ricordi passati. Questo aspetto è molto importante nel film, perché guida Riley a riconoscere i cambiamenti che sta attraversando e quindi a prepararla a sviluppare nuovi aspetti della sua identità”.

Le emozioni guidano la nostra vita sociale


“In secondo luogo le emozioni organizzano la nostra vita sociale. 
Le emozioni strutturano le nostre relazioni interpersonali, come l’attaccamento tra genitori e figli o la concorrenza tra rivali”. 
E, indovinate un po? 
A smuovere le coscienze, a provocare le rivolte collettive per rimediare alle ingiustizie non sarebbe il senso morale, bensì la rabbia: quando siamo arrabbiati siamo più sensibili rispetto ai torti che ci vengono fatti, e la rabbia ci spinge a compiere azioni per cambiare le cose. 
La Tristezza, spesso considerata per aspetti come l’inattività e la passività, è in realtà il motore che unisce le persone che stanno rispondendo a una perdita: sarà lei a far tornare Riley dai suoi genitori. “Inside Out offre un nuovo approccio alla Tristezza – conclude Keltner – è lei che chiarifica, che fa capire cosa è andato perduto (in questo caso l’infanzia) e che muove tutta la famiglia verso nuove identità”.



E' possibile lasciare andare?



E' possibile lasciare andare?
Per vivere in una condizione di benessere, essere conduttori della propria vita, si deve imparare a lasciare andare, situazioni o persone che non migliorano la qualità della nostra vita, o semplicemente lasciare libere persone e situazioni di poter andare via.
Apprendere il distacco e lasciare andare, vuol dire anche permettersi di lasciare i pensieri, situazioni e sentimenti. Di solito è difficile non afferrarsi alle cose, perché ci si abitua nell'infanzia che senza la protezione e il nutrimento dei genitori, non potremmo sopravvivere, cosi nasce il primo ATTACCAMENTO, BISOGNO, si sente più sicuro di fronte a ciò che conosce, e quando perde qualcosa a cui era abituato, compaiono il timore e l’incertezza.
La maggioranza delle relazioni(karmiche) di coppia non sono felici, tuttavia continuano a stare insieme e quasi sempre condite da tradimenti, o distacchi emotivi.
Ci sono lavori, famiglie, che tolgono l'energia, la gioia, eppure si continua a rimanere afferrati a loro.
Ciò nasce da una profonda sfiducia in noi stessi, dato che, evidentemente, non ci sentiamo abbastanza sicuri di noi, da poter accettare l’idea che possiamo bastare a noi stessi. La vita è in costante cambiamento e offre tante cose nuove, quindi afferrarsi a qualcosa che non funziona significa accontentarsi di una qualità di vita che potremmo migliorare se lasciassimo che le cose scorressero in modo naturale.
Quante volte SEI RIMASTO ancorato a qualcosa che non TI rendeva felici?
Certo personalmente sono cresciuto nel NON attaccamento, quindi lasciare andare, per Me e cosa normale, pero ciò che la maggioranza delle persone chiama amore, in realtà è attaccamento, bisogno.
Perché lo chiamo attaccamento o bisogno?
Semplicemente perché quando si rende conto che qualcosa sta sfuggendo non lo si accetta e si cerca di fermarlo...
Se siete presenti nella vita noterete che ogni cosa NON è permanente!
Ogni cosa ha un'evoluzione...
Gli alberi lasciano le loro foglie cadere in autunno, perché possano crescere più vigorose in primavera. Cosi ogni cosa nella natura, c'è un abbandono per far posto al nuovo.
Non si muore a lasciar andare un amore.
Non si muore quando si sceglie di tornare a vivere per sé stessi. Cambiare non è morire ma andare avanti. La vita si srotola come una spirale, torniamo su tematiche ed emozioni che avevamo già vissuto ma le vediamo da un altro punto di vista.
Non ci ritroviamo mai in una posizione identica al passato anche se affrontiamo esperienze simili(il Karma).
Non possiamo neppure interrompere la nostra evoluzione... per Amori, situazioni, che vi tengono fermi.
Iniziare ad Amarsi è lasciare per far posto al nuovo!
G. Boccia

La Sincerità


La Sincerità
Vorrei provare a spiegarvi che per la maggio parte delle persone la perde nell'infanzia..
Questo accade poiché tramite i traumi, le ferite emotive, che si viene sottoposti, si crea una Spaccatura tra la mente, il fisico, e lo spirito.
Quindi il verbale(mente) dice... il cuore(spirito) ne dice un altra, e il corpo un altra ancora!
Qualsiasi atto compiamo nelle nostre giornate, anche quello più banale, ha in sé tutto ciò che ci occorre perché possa essere fatto con consapevolezza, con Sincerità.
Per esserlo si deve essere presenti, in contatto con l’aspetto percettivo di ciò che sta avvenendo in NOI in ogni parte; con le sensazioni che provengono dal corpo, dal respiro, dal nostro essere nell'ambiente in cui ci troviamo.
Ciò che proviamo non un nemico da correggere, ma una via che ci indica la strada per il nostro "sé".
Permettere di ascoltarci, di percepire, ci riportano alla nostra naturale capacità di presenza, quella che abbiamo fin dalla nascita... MA che la separiamo per i traumi.
Proviamo a pensare alla qualità di vita che ha la persona che vive nella menzogna. Il suo stato di benessere sarà probabilmente inferiore rispetto a chi avrà impostato la sua vita e i suoi rapporti sulla verità sul "qui e ora", ma probabilmente il bugiardo non se ne rende nemmeno conto.
Questo perché egli si nutre delle sue bugie, costruisce un mondo parallelo che gli permette di vivere con più energie. In questo modo ha la sensazione di essere protetto. Tuttavia senza mai tuffarsi pienamente in un percorso sentimentale importante e soddisfacente.
Questa correzione diventa la radice dell’irrequietezza che porterà a continui aggiustamenti.
Sincerità e verità sono valori così importanti e positivi che possono portare solo qualcosa di buono nella vita, o in un rapporto. È giusto cercare la verità dentro se stessi.
Questo porta a essere presenti in tutti i tre aspetti, mente, fisico, cuore.
G. Boccia

La gelosia


La gelosia
Quello della gelosia è un tema che ho scritto... molto in passato.
L’ “amore geloso” c'è quando predomina un “vuoto di sé(la/il bambina/o interiore)” la persona gelosa vuole che il partner colmi quel vuoto.
Tuttavia sei si casca nella manipolazione della persona gelosa, la relazione, tende al possesso del partner geloso.
C’è un bisogno esasperato e passivo di essere amati, ammirati e scelti come unici destinatari dell’investimento amoroso e sessuale del partner. Da questi si esige una presenza e una disponibilità continua e totale, "un amore incondizionato".
Il partner geloso, con la sua pretesa di possesso esclusivo dell’altro, non riesce ad identificare il partner come “altro da sé”.
Fino ad arrivare che ogni movimento autonomo del partner, ogni pensiero, atteggiamento che non sia diretto al compagno/a, provoca nella persona gelosa delusione, rabbia.
Fino a divenire una tipologia di rapporto di potere, nel quale il godimento nasce non dal piacere dell'Amore, ma dal dominio. Manipolazione crudele dove la relazione d’amore è inesistente e per chi subisce c'è solo solitudine...
L’amore geloso è quella di volere il possesso totale ed esclusivo, fisico e morale, dell’altro, per essere amato incondizionatamente.
Il tarlo della gelosia può essere rappresentato da un pensiero fisso o da un dubbio di una esperienza del passato, con continue domande e ricerche di rassicurazioni.
Come comportarsi se si ha a che fare con una persona gelosa?
Cosa dirvi... Come si fa a costruire un rapporto di coppia sano pensando di metterci un ingrediente come quello della gelosia!!
La fiducia è un prerequisito essenziale alla relazione...
Essere gelosi del proprio partner significa non amarlo... è possesso!
L’amore è libertà... certo la relazione porta a Uno, ma ognuno sarà se stesso."Tu, che io amo, sei tuo, non mio!”
G. Boccia

Tutti abbiamo un mare dentro..


















Tutti abbiamo un mare dentro..
Può essere in tempesta.. 
o calmo...

Sono i venti dei pensieri liberi, che increspano onde travolgenti creando uragani incontenibili...
o sono silenzi di ombre di una notte che creano un mare calmo...

Alcuni i venti dei pensieri liberi, li chiama emozioni...
io preferisco chiamarli amori perduti...
Che come granelli di sabbia sfuggono dalle mani..
creando i silenzi di ombre di una notte...

G. Boccia

Ultimamente si è ritornati a parlare dell'Anima gemella



Ultimamente si è ritornati a parlare dell'Anima gemella
Non c'è un blog che non ne parli...

Tuttavia parlare di Anima gemella è ben più complesso dei desideri delle persone...

Si tratta di un argomento che non deve assolutamente essere frainteso, con i sentimenti di relazione che accadono normalmente o ciò che si sogna.

(Come dichiara il Prof. Corrado Malanga, ricercatore presso la facoltà di scienze matematiche fisiche e naturali dell'Università di Pisa, e autore di diverse riviste scientifiche internazionali:
"Questi due esseri non hanno anime gemelle, ma sono la stessa coscienza divisa in 2 dall'atto della divisione primordiale. 
Le due parti di una unica coscienza si dividono all'inizio del tempo e sono l'esempio di un entaglement profondo, identico a quello di due elettroni a spin antiparalleli. 
La fusione delle due parti della stessa coscienza, produce e riproduce il mito di Heros e Aphrodite, l'Adamo e l'Eva, lo spirito e l'anima si riuniscono tornando ad essere la Creazione indivisa. 
In quel momento l'inganno della divisione è per sempre finito.
L'entaglement tra due contenitori prevede fenomeni di lettura del pensiero, comuni visioni remote, sovrapposizione degli obiettivi e manifestazione delle identiche idee di base.
L'unione fisica tra questi due soggetti, produce una forte energia di coesione, come quell'energia che all'inizio dei tempi la coscienza ha dovuto mettere in gioco per creare dal nulla un fotone e un anti fotone."

Sin dai tempi del Simposio di Platone, si parlava di esseri completi e beati che furono divisi da Zeus, e che da quel momento trascorrono la loro esistenza cercandosi.
)


Per Me, che crede nella reincarnazione, certi concetti sono semplici, pero NON si incontrano in tutte le vite, ma solo quando hanno fatto dei lavori Karmici separatamente.
Spesso risulta difficile arrivare all'unione e molti ricercatori hanno suddiviso in fasi diverse il processo di riallineamento o sincronizzazione delle due polarità.

inizialmente ci si incontra per caso, spesso uno dei due o entrambi riconoscono che c'è qualcosa di particolare e speciale nella nuova conoscenza, è come se questa persona ricordasse qualcun altro ma non si riesce a capire chi.

poco dopo l'incontro si scopre una fortissima attrazione reciproca, talvolta eventi sincronici ce la fanno incontrare un po ovunque.

Quasi subito ci si innamora profondamente e la frequentazione sembra essere la più incredibile e straordinaria storia d'amore di tutta la nostra vita.

la fase delle farfalline nello stomaco purtroppo dura poco.
Per un motivo o per l'altro, uno dei due, non si sente più a suo agio con un livello così alto di energia, perché si perde il controllo, i propri confini e decide di allontanarsi.

Quasi sempre si passa a litigi, incomprensioni, e sofferenza da entrambe le parti.

la fase di separazione, serve per comprendere che la polarità femminile deve imparare a lasciare andare il controllo della relazione, a lasciare le paure, la polarità maschile deve imparare ad affrontare le proprie paure e lasciarsi andare all'aspetto femminile.

Nel frattempo in entrambi, proprio nel periodo di separazione, avverrà l'attivazione di determinate facoltà psichiche che renderanno sempre più chiaro il quadro generale.
L'iniziale può accadere che si prova del panico e ansia generati dal non capire che cosa stia succedendo. Successivamente un sempre crescente desiderio di conoscere e comprendere aspetti che prima dell'incontro non interessavano minimamente.
(sogni lucidi, sogni premonitori, telepatia, telecinesi, memorie di vite precedenti, etc, etc.)

Se riusciranno un giorno ENTRAMBI a decidere di abbandonarsi a quell'Amore, a questa unione, differente in ogni aspetto, la coppia darà vita ad una vera e propria fusione, ma con distinte differenze, con un obbiettivo comune per aiutare le altre persone.

come dicevo all'inizio non si tratta di una comune storia romantica d'amore, si tratta di persone che decidono di unire le loro forze per un Amore universale.

(Malanga dice infatti:
" Basta che una sola coppia di Coscienza gemella si riunisca che tutto l'universo verrà pervaso dalla loro conclusiva esperienza, fornendo i dati e la forza a tutto il cosmo di rifare altrettanto."
)

Quindi non è affatto comune questo incontro, né tanto meno facile che riescano a vincere il proprio ego, che farà di tutto per dividerli. Tuttavia se avviene una riunione, i miracoli possono cominciare.



G. Boccia
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