AMARSI E' UN LAVORO
AMARSI E' UN LAVORO
“Mio caro Friedrich, ho dovuto fare l’esperienza che non c’è davvero nulla di più arduo che amarsi. È un lavoro, un lavoro a giornata, Friedrich, a giornata. Com’è vero Dio, non c’è altro termine.
Come se non bastasse, i giovani non sono assolutamente preparati a questa difficoltà dell’amore; di questa relazione estrema e complessa, le convenzioni hanno tentato di fare un rapporto facile e leggero, le hanno conferito l’apparenza di essere alla portata di tutti. Non è così.
L’amore è una cosa difficile, più difficile di altre:
negli altri conflitti, infatti, la natura stessa incita l’essere a raccogliersi, a concentrarsi con tutte le sue forze, mentre l’esaltazione dell’amore incita ad abbandonarsi completamente...
... Prendere l’amore sul serio, soffrirlo, impararlo come un lavoro:
ecco ciò che è necessario ai giovani.
La gente ha frainteso il posto dell’amore nella vita:
ne ha fatto un gioco e un divertimento, perché scorgono nel gioco e nel divertimento una felicità maggiore che nel lavoro; ma non esiste felicità più grande del lavoro, e l’amore, per il fatto stesso di essere l’estrema felicità, non può essere altro che lavoro.
Chi ama deve cercare di comportarsi come se fosse di fronte a un grande compito:
sovente restare solo, rientrare in se stesso, concentrarsi, tenersi in pugno saldamente; deve lavorare deve diventare qualcosa”.
(Da una lettera del poeta Rainer Maria Rilke ad un giovane amico)
Paura della propria ombra
c'era una volta un uomo che aveva paura della propria ombra e detestava le proprie orme. Perciò decise di liberarsene fuggendo.
Ma più correva, più le sue orme si moltiplicavano e, quanto alla sua ombra, continuava a seguirlo senza difficoltà.
Pensando che la velocità fosse ancora insufficiente, si mise a correre più forte, sempre più forte, senza un attimo di pausa, finchè cadde morto.
Non aveva capito che, sedendosi all'ombra di un albero, si sarebbe liberato della propria ombra ed avrebbe cessato di lasciare orme.
Zhuangzi - XXXI
Golden Milk o Latte d’oro
Tutti
coloro che praticano Yoga Kundalini conoscono la ricetta del Golden
Milk o Latte d’oro consigliata
da Yogi Bhajan (maestro di questa disciplina) ai suoi allievi per
migliorare l'elasticità e poter rimanere così più agevolmente
nelle posizioni richieste.
Talvolta prendia le cose troppo sul personale
Spesso noi aumentiamo il nostro dolore e la sofferenza
essendo eccessivamente sensibili,
reagendo in modo esagerato a cose minori,
e talvolta prendendo le cose troppo sul personale.
(Dalai Lama)
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