L'incontro


L'incontro
La vita, il karma, può sembrare strano, può sembrare che qualcuno c'è l'abbia con Te.
Tuttavia un bel giorno se si inizia, a condurre la propria vita, a vedere l'emozioni, a vedere la propria mente con le proprie ferite...
Ma non lasciarsi trasportare da ciò... 
Ma aprirsi all'Anima.
Ciò significa abbattere i muri che hai costruito per tutta la vita.
In quell'istante che NON si è, ma si è tutto, ci rendiamo conto che tutto era preordinato secondo un meccanismo perfetto...
L'Amore arriva in quell'istante, con l'incontro... con Te stesso, e in quel preciso istante che arriva la Tua meta opposta.
Due persone non possono incontrarsi neanche un giorno prima di quando saranno mature per il loro incontro...
Mature, ma non secondo le loro inclinazioni o preferenze, che sono indotte dal Karma, bensì nell'intimo, secondo le leggi della propria Anima evoluta.
Non è un incontro emozionale, non corrisponderà a nulla di ciò che avevate attrazione prima di quell'istante...
Solo in quell'istante c'è l'incontro con l'Anima fiamma!
Solo in quell'istante che hai abbattuto i muri della Tua mente, delle Tue ferite, ci si rende conto che tutto era preordinato da Noi!
G. Boccia

L’identikit della relazione di coppia con un narcisista


Che cosa non ti puoi aspettare da un narcisista?


Sono note le difficoltà che i narcisisti patologici donne o uomini che sia, hanno nell’impegnarsi in una relazione stabile, tuttavia spesso i narcisisti scelgono il matrimonio o la convivenza.
Questa scelta, se non viene fatta nel periodo iniziale di travolgente innamoramento, viene  compiuta soprattutto perchè le convenzioni sociali prevedono che dopo una certa età si metta su famiglia.
Il matrimonio, come la macchina costosa e il lavoro prestigioso testimonia il successo del narcisista. In questa scelta non è spesso estraneo il desiderio di avere un figlio: molti narcisi amano teneramente i propri figli che sentono come più come un prolungamento di se stessi, come una loro copia in miniatura che come un altro  diverso da sè.
Ma anche quando si sposano per amore, presto il matrimonio diventa un contenitore vuoto privo di intimità emotiva e spesso anche fisica.

La Relazione oltre l'illusione dell'innamoramento























Cosa significa relazione di coppia nell'illusione?
Si potrebbe paragonare a un sogno, un film che l’innamorato si crea come abile regista. In realtà ciò che la persona pensa dell'altro, non è ciò che è.
Essa si scopre poco a poco diversa, poiché l’immagine non ha nulla a che vedere con l’individuo di per sé.
Con il tempo e la conoscenza, con il viversi, la coppia scopre che le cose sono differenti da ciò che si pensava, e allora arriva la grande delusione che fa cadere ciò che all'inizio viene chiamato “Amore”.
La relazione oltre l'illusione è una relazione che funziona, una relazione d’amore.
Questa manipolazione della realtà è ciò che comunemente chiamo innamoramento. Un modo che ci si procura vicendevolmente per alimentare il desiderio, per creare il bisogno, nutrendo l’attaccamento.
Questo sistema è fondato sulla paura è il contrario netto dell’amore, perché dove c’è amore, amore vero, non c’è mai paura!
Sembra scontato ma nella realtà non lo è affatto!
L’amore è il sentimento eccellente, è l’esperienza interiore ed esteriore che aiuta ogni persona a definirsi, a scoprire chi è veramente e cosa può divenire.
Lo stare insieme al partner, qualsiasi sia il tempo di relazione, ha in sé la grande opportunità di poter definire meglio se stessi, cioè la vita di coppia è lo specchio della qualità del nostro modo di pensare, di sentire e di agire, della nostra capacità di condivisione e di comprensione.
L’amore è il sentimento che porta a ognuno di noi il dono della completezza.
L’amore è oltre le farfalline che si sento... Ma oggigiorno viene spesso confuso con l’attrazione o con la necessità di sicurezza o di affermazione o di posizione sociale o per colmare la solitudine, o per gratificazione, per l'aspetto fisico o sessuale, ecc. ecc. Bisogni.
Una relazione di coppia è per crescere insieme nell’amore. Non c’è un’altra naturale motivazione se non questa! 
La riproduzione è una aspetto fisico, quindi un bisogno. 
Lo scopo di tutta la vita, è quello di imparare ad amare.
L’amore si apprende attraverso gli specchi interiori, che ci portano l'esperienza esterna.
Nella relazione di coppia, amare è educarsi alla sensitività, alla sessualità, la ricerca del contatto che soddisfi sia l’uno sia l’altro partner, migliorando la percezione del corpo, delle emozioni e pensiero.
Amare è essenzialmente un processo di trasformazione della conoscenza di sé e dell’altro.
La donna e l’uomo hanno caratteristiche diverse ma soprattutto una differente percezione della vita, non si può ignorare questi mondi diversi.
L’uomo e la donna sono due polarità che si attraggono per interagire e realizzare un sistema unico nel quale potersi scambiare le proprie particolarità e raggiungere il medesimo scopo di sentirsi esseri completi e felici.
I partner, consapevoli devono educarsi a questo scambio, con attenzione e continuità, così da essere per l’altro costante fattore di cambiamento e armonia

G. Boccia





La Paralisi del sonno


paralisi del sonno


Avete mai provato l'angosciante sensazione di rimanere "paralizzati" nel sonno? 

I risultati di vari studi provenienti dal mondo anglosassone hanno individuato i potenziali fattori di rischio di quella che in termini tecnici viene definita "Paralisi del sonno".

Perdere la pazienza



Capita spesso di perdere la pazienza, in auto, per un piccolo imprevisto.
Sempre ci prevale una fretta inspiegabile...

La realtà ciò non succede perché si desidera di essere più veloci, oppure perché siamo poco pazienti.

Succede perché tutta la nostra pazienza è impegnata altrove, nell’attesa che la nostra vita si realizzi, che i nostri sogni diventino realtà, che qualcuno ci ami, che arrivi il lavoro che sogniamo, che finalmente comprendiamo cosa vogliamo fare, insomma nell’attesa di diventare felici.

Tutto proiettati su quel qualcosa che deve arrivare e farci felici...
Si inizia da bambini, e ci si ritrova d'adulti che abbiamo aspettato da così tanto tempo che ormai la pazienza a nostra disposizione è quasi esaurita.

È un’attesa inconscia sfinente, perché rimanda sempre ad un altrove che deve arrivare.
Quel qualcosa che non arriva mai, perché l’unico momento in cui possiamo essere felici è il presente. Quel presente che, invece, trasformiamo in attesa!


Liberare la nostra pazienza da questa attesa infinita ci restituisce la possibilità di sostare e gustare l’unico tempo che abbiamo a disposizione.
Il Qui e ora. 
Semplicemente, ci permette di realizzare dove siamo già.

G. Boccia

che cos'è il VAGINISMO?


























IL VAGINISMO:

La paura che ferma l’amore!

Il vaginismo è un disturbo più diffuso di quanto si creda, anche se, la comprensibile riservatezza delle coppie che hanno questa difficoltà lo rende una patologia sommersa.

Le cause

In genere, nel vaginismo primario la donna non conosce bene il proprio corpo e le proprie parti intime: spesso rifiuta l’idea della rottura dell’imene o pensa di avere una vagina troppo stretta che non lascia passare il pene. All’origine di questo disturbo c’è spesso un’educazione sessuale rigida, in cui il sesso é considerato un tabù, o lacunosa. In questi casi, il problema si potrà risolvere facilmente.
Il vaginismo primario può, tuttavia, avere anche cause psicologiche: nonostante la donna consca bene il proprio corpo e i propri genitali, i muscoli si contraggono e la penetrazione diventa impossibile. Quando è così, all’origine del problema c’è spesso un evento traumatico: una prima volta dolorosa o addirittura degli abusi sessuali durante l’infanzia.
All’origine del vaginismo secondario vi è, invece, un dolore cronico provato durante l’atto sessuale (dispareunia): il corpo anticipa il dolore contraendo i muscoli. 
Il vaginismo secondario può manifestarsi in seguito ad una rottura sentimentale, un’agressione sessuale, un rapporto con un partner aggressivo e maldestro o dopo la diagnosi di una malattia sessualmente trasmissibile. Quando il vaginismo non è così severo da impedire la penetrazione, il rapporto è possibile ma causa dolore: si parla allora di dispareunia. In caso di vaginismo, la dispareunia è presente fin dal primo tentativo di rapporto sessuale.
Spesso il vaginismo si presenta come sintomo nel disturbo narcisistico, e in quello borderline di personalità.

Che cosa significa impossibilità di rapporti sessuali completi?

Significa che la penetrazione è impossibile.

Questo significa che una donna è frigida o ha una repulsione per il sesso?

Assolutamente no, la donna desidera amare ed essere amata, ha delle normali reazioni riguardo alla sessualità, eccetto che per gli eventuali tentativi di penetrazione.

DISPAREUNIA Il termine dispareunia, dal greco dys, cattivo e pareunos, che giace accanto, si attribuisce alla sintomatologia dolorosa che la donna può avvertire a livello pelvico-vaginale, durante il rapporto sessuale. dispareuniavaginismo, vulvodinia La dispareunia, assieme al vaginismo, fa parte dei così detti disturbi sessuali dolorosi. ( Sexual Pain Disorders). Le due forme, in parte distinte tra loro, non devono esser confusa con la vulvodinia, disturbo questo che si manifesta anche in assenza di rapporti sessuali.

La dispareunia interessa il 12-15% delle donne in età fertile e passa al 44% dei casi nelle donne in fase post menopausa. (Wikipedia). 

In cosa consiste la cura per il vaginismo?

Fondamentalmente si tratta di un’applicazione della tecnica della cosiddetta desensibilizzazione sistematica che ha lo scopo di eliminare l’ansia legata alla situazione di cui si ha timore, affiancata da una corretto percorso psicoterapeutico che aiuti la donna a affrontare con serenità eventuali problematiche sessuali irrisolte legate al disturbo. E’ opportuno che la terapia sia di copia.






Rispondo alle vostre domande: "Se è vero che gli occhi sono il riflesso dell'anima, perché continuano a tradire la gente?"


Rispondo alle vostre domande:


"Se è vero che gli occhi sono il riflesso dell'anima, 

perché continuano a tradire la gente?"



Semplicemente ciò che dice l'Anima non rispecchia ciò che dice il corpo, o la mente.
Perché?
Si è separati nel proprio corpo...
Questo accade per la paura di amare...
Se stessi, e ciò che li circonda.
La paura di Amare non è sempre dettata dalle delusioni, dalle aspettative disattese.
Le credenze, l’educazione ricevuta, l’influenza genitoriale possono lasciare una traccia indelebile dentro le persone.
Proprio per quelle ferite interiormente e inconsciamente, si crede che la felicità possa durare un attimo e sparire, è una convinzione che molte persone vivono a causa di avvenimenti passati che hanno vissuto o sentito.
Per questo gli occhi promettono amore, ma il comporta delle persone è non riuscire a lasciarsi andare, rimanendo distaccati dalla persona che potrebbe essere fonte di felicità, ma per loro, anche di dolore.
Ma anche la paura di essere abbandonati non fa altro che rendere la loro vita un inferno, per questo evitano il coinvolgimento emotivo per tutelarsi dalle possibili sofferenze.
Vi è anche la paura dell’impegno del sentimento, della relazione, del saper gestire emozioni e situazioni nello stesso tempo.
Paure, paure, nient’altro che paure, continue allucinazioni...
Ed ecco la realtà...
Per la "paura" le persone non Seguono la propria Anima.
Come potete osservare, qualunque stimolo che causa la paura di amare ha come base la paura di soffrire, per cui creano una corazza che li scollega dall'Anima, per proteggersi dall’amore... (dall'anima).
G. Boccia

L'arte di parlarsi e ascoltare


Nelle relazioni Amorose l'arte di parlarsi e ascoltare è la capacità principale per creare e mantenere un rapporto d'Amore.
Tuttavia quello che accade oggi uno dei due "chiede di ascoltare" e l'altro cominci a dare consigli, non fai ciò che gli viene chiesto..
Semplicemente di ascoltare... che significa "entra in empatia con me"
Quando vi viene chiesto di ascolta si cominci a dire perchè...
Ma cosi facendo si calpesta le sensazioni dell'altra persona.
Quando vi viene chiesto di ascoltare e voi pensante di dover fare qualcosa per risolvere i suoi problemi, lo deludete.
Iniziate ad Amare, ascoltando... l'altra persona e voi stessi in ciò che vi accade.
Ma per quell'attimo provate a vedere con gli occhi di chi chiede di ascoltare...
Credetemi scoprirete un mondo nuovo d'Amare...
G. Boccia

Giudicare?


Giudicare?
Purtroppo, anziché usare il giudizio per conoscere noi stessi, degeneriamo spesso in critiche aggressive.
Spesso un giudizio è utile per se stessi, invece rischia di degenerare in una critica distruttiva, perchè ci sentiamo minacciati.
sarà l'ego?
Ed ecco che tutti i buoni propositi dello specchio di ciò che riflette l evento, la persona, vanno a farsi friggere.
Se, ci soffermiamo un istante, e portiamo l'attenzione "cosa devo vedere? "
Sicuramente smetteremo di giudicare gli altri.
Conosceremo realmente noi stessi, il nostro sé, le nostre ferite da curare.
G. Boccia

Ombre...


Chi vive all'ombra, chi si astiene dal cercare l'Amore dentro se stesso, trattiene al suo interno i propri fantasmi.
Questi nella mente creano il caos e l'anima non saprà mai come liberarsene.

Ombre di una passato remoto e fantasmi occuperanno tanto spazio nella mente, perché si sara impegnati in una ricerca esterna inesistente. 
Si cerca di riempire quel vuoto, quel distacco con la propria Anima.

Uscire dal buio, trovare l'Amore in sé, e come volgere lo sguardo verso il Sole, la luce, la verità, il calore.
Quell'Amore sara capace di estirpare dall'interno, quel caos, lasciandolo alle tue spalle ogni ombra, come farebbe il Sole quando sposta la tua ombra.

Trovando quella luce, quell'Amore dentro se stessi, si libera la propria Anima di essere se stessa.
Unica e meravigliosa.

G. Boccia

L’autunno


La mattina ti svegli.. 
E ad è arrivato l’autunno con il suo taglio alle ore, ai colori che mutano, alle voglie che cadono...
Ogni cosa risponde a quel richiamo...

Siamo alberi che si spogliano preannunciando l'eterno cambiamento..
L'autunno ci stupisce con i suoi colori, e quasi senza accorgersi ci sente di cambiare pelle, di spogliarsi ... 
Non si può dimenticare, ogni cosa è sempre impermanente.
L’impermanenza rende possibile ogni cosa.
La vita stessa è possibile. 
L'Amore è possibile.
Se un seme non fosse impermanente, non potrebbe mai trasformarsi in una nuova vita.
Cosi è l'Amore... 
Se non fosse impermanente non potrebbe mai nascere nulla.

G. Boccia

Analisi dei sette chakra, dei relativi blocchi psicofisicie delle basi terapeutiche essenziali


Analisi dei sette chakra, dei relativi blocchi psicofisicie delle basi terapeutiche essenziali



Tutta l’attività e i disturbi psicosomatici possono essere facilmente compresi sulla base di un modello olistico che abbiamo chiamato Cyber.
Cyber è un modello di essere umano molto semplice, che possiamo raffigurare come una sfera (un campo di energia-informazioni) con un punto di luce interno (che simbolizza la coscienza); con questo modello tridimensionale cerchiamo di rappresentare ciò che non è rappresentabile (la coscienza è impalpabile, non esiste a livello sensoriale come estensione di tipo fisico).
Noi ci sentiamo di fatto una unità di coscienza, una sfera di informazioni coscienti, di energia intelligente e sentiamo di avere più o meno, non sempre, un centro interno di autoconsapevolezza che chiamiamo Identità, Io, Soggettività.
Nella tradizione del pensiero occidentale è sempre stata presente una separazione tra il corpo fisico, la materia, e l’anima immateriale.
Durante questo corso cercheremo di superare questa dicotomia e di lavorare sull’unità, per riuscire a sentire dentro di noi l’Uno, l’energia unitaria; infatti noi siamo costituiti da una sola entità, formata da mille pezzi, frammenti, che sono comunque uniti tra loro.
E nel momento in cui realizziamo dentro noi stessi questo tipo di consapevolezza, cioè ci sentiamo veramente uno, uniti, unici, riusciamo a vedere anche l’universo stesso come Unità, riusciamo a vedere tutto ciò che ci circonda, dalla politica alle televisioni all’arte alla filosofia all’estetica ecc., in maniera unitaria, globale. Dentro di noi si è venuto infatti a creare questo punto, questa coscienza come nucleo che ci permette di unificare il reale, e possiamo così sperimentare che fino a quando non realizzeremo al nostro interno questa esperienza unitaria, il mondo esterno continueremo a vederlo frammentato, pieno di divisioni, di contraddizioni e di conflitti.
Quando ci sono tante parti in gioco, lì sorge automaticamente il conflitto: dobbiamo scegliere tra una cosa e un’altra e decidere quale sia la migliore.
Ma nel momento in cui una persona entra in contatto profondo con sé stessa tanto da sentire tutte le sue varie parti, che magari in quel momento sono in conflitto (ciò che si pensa sia bene o male per sé stessi), può bilanciare queste parti se riesce a vederne il processo unitario che le informa, improvvisamente anche nel mondo esterno comincerà ad osservare il processo di sintesi, di unificazione di tutto il reale.

Rispondo alle vostre domande: "cosa significa blocco, o congelare un trauma infantile?



 Rispondo alle vostre domande:

"cosa significa blocco, o congelare un trauma infantile?

Ne parlo spesso, ognuno di noi dal concepimento alla prima infanzia(da 0 a / 7 anni) a creato tramite l'esperienze la propria armatura.
Provate a mettere dell'acqua dentro il congelatore. Ora immaginate di dividerla in piccole quantità, cosi diventa prima ghiaccio(blocco). Il ghiaccio congelandosi occupano uno spazio maggiore che nella forma dell’acqua.
Cosi facciamo noi con l'emozioni gli eventi che non comprendiamo, o che la struttura fisica non può reggere. Cosi congeliamo le nostre emozioni, prendiamo una porzione di quello che è accaduto, la mettiamo nel congelatore(inconscio), acquista così un volume maggiore e una maggiore densità. Diventa un ricordo traumatico o sgradevole.
Creando anche nel corpo un blocco energetico, che per questo il fisico si adatta a posture ben precise.
Il blocco energetico fisico accade perché la mente non farà più circolare l'energia in modo regolare poiché l'associa quel percorso a ciò che ha registrato nell'inconscio.
Lavorando sul corpo e sbloccando quell'energia porta fuori il trauma, come mettere il cubetto di ghiaccio a temperatura ambiente, gradualmente riacquista la sua forma liquida e scorre via.
Essendo che si cresce nella totalità di non sapere che NON siamo la mente, ma che siamo oltre e che la mente, il corpo, registra ogni evento che ci risulta come trauma, abbiamo molto ghiaccio dentro di Noi.
La mente illude che tenuto lì, ben nascosto, non crei più problemi di quanti ne ha creati all'inizio e invece gradualmente ci congela e cambia il nostro futuro.
Poiché quei blocchi creeranno un'attrazione in eventi, in persone, in Amori...
Il passato, anziché scorrere, rimane lì, creando il nostro futuro!
Sciogliere quei blocchi è lasciare spazio ad un futuro diverso.

G. Boccia

bisbiglio..


Cosa si cerca, o cosa si trova nel bisbiglio in Me?
Che cosa è questo che fa tanto rumore in Me, l'amore, o è tutto un immenso gioco?
Quasi sempre le risposte arrivano in un momento di profonda e forte allucinazione...
Un semplice pensiero che talvolta ti accompagna per il resto della vita...
il desiderio di un'amore senza fine ... 
Ti sussurra la mente, e il cuore illumina un viso che d'amore e gioa vive in Te...
La vita è un gioco, giocala... Con il cuore e la mente.

G. Boccia

Rispondo alle vostre domande: "Perché nessuno ascolta?"

Rispondo alle vostre domande:

"Perché nessuno ascolta?"

La realtà e che ognuno crede al suo modo di “ascoltare”, ma in realtà sta visualizzando l'ascolto da ciò che prova e non da ciò che prova l'interlocutore.
L’ascolto è la capacità di capire e rispondere ai desideri, ai sentimenti e alle preoccupazioni degli altri, anche se non manifestate in maniera chiara. Implica una sensibilità nel modo di rapportarsi agli altri grazie alla quale è possibile comprendere i bisogni e i punti di vista dell'interlocutore.
E’ fondamentale ogniqualvolta che si entra in relazione con altre persone, con la persona Amata, i propri figli.
“Ascoltare” consiste nell'interpretare il punto di vista di chi parla e nel riuscire a ragionare per un momento “come se” fosse il nostro.
Per ascoltare è dunque necessario che il messaggio giunga sufficientemente chiaro, fuori dal nostro sentire emozionale. Dai pensieri che frullano nella mente.
Per questo dobbiamo essere nel “Qui e ora”.
In questo modo il nostro interlocutore, si sentirà accolto e capito.
Se non si ascolta, è difficile rendersi conto di come le parole emesse possano fare male agli altri.
Imparare a mettersi nei panni dell'altro, e avere la consapevolezza che al mondo ci sono tante sensibilità.
Forse non ci sentiremo più soli.
Tutti siamo Uno.
G. Boccia

Che ruolo ha il corpo nelle relazioni?


Che ruolo ha il corpo nelle relazioni?


Ogni relazione fisica e importantissima, perché quando l'essere umano viene al mondo, trova il contatto fisico, magnetico. Presto imparerà d’istinto a tendere le mani verso chi gli sorride, e a toccare tutte le cose che vuole conoscere. 

Dall'inizio alla fine, dall'ingresso all'uscita, la relazione con l'esterno crea un onda di emozioni consapevoli o inconsce. Il crescere e lo spegnersi della rete di relazioni in cui una creatura umana vive il principio, lo sviluppo o la conclusione della vita.
Quindi noi viviamo di relazioni attraverso il corpo, anche nella relazione virtuali di cui non c’è la presenza del corpo, ma anche qui accade qualcosa nella psiche: "vi è un’assenza".
Comunque, inconsciamente anche nella relazione virtuale si è presenti, con l'emozioni del nostro corpo.

Facciamo esperienza nella vita attraverso il corpo; possiamo esserne consapevoli o meno, ma attraverso esso registriamo sempre il nostro livello di benessere o di malessere, di comodità o di scomodità nella relazione. La relazione non esiste se non c’è il corpo che vive e che può vivere quindi l’esperienza della relazione.

Sguardi, espressioni facciali, pianto, riso, gesti, posture, movimenti, suoni, qualità della respirazione; segnali che esprimono la gamma delle emozioni possibili, esempio: il dolore,il disagio, il piacere, la stanchezza, la paura, etc etc.
Tutto ciò che accade nella prima infanzia crea la memoria corporea e lo sviluppo del Sé.
La memoria del corpo, nasce dalla inconsapevolezza che l’esperienza, nonché il contatto con l’ambiente e le relazioni con gli altri, generano cambiamenti nel nostro sistema nervoso ed alterano il nostro comportamento per mezzo dell’apprendimento. Non risulta quindi difficile comprendere quanto siano importanti le funzioni di un corpo libero per un buon adattamento relazionale.

G. Boccia 


Amore insano...


Profilo psicologico di chi ama in modo insano


Amare è come una droga: all’inizio viene la sensazione di euforia, di totale abbandono.
Poi il giorno dopo vuoi di più.
Non hai ancora preso il vizio, ma la sensazione ti è piaciuta e credi di poterla tenere sotto controllo.
Pensi alla persona amata per due minuti e te ne dimentichi per tre ore.
Ma, a poco a poco, ti abitui a quella persona e cominci a dipendere da lei in ogni cosa.
Allora la pensi per tre ore e te ne dimentichi per due minuti.
Se quella persona non ti è vicina, provi le stesse sensazioni dei drogati ai quali manca la droga.
A quel punto, come i drogati rubano e s’umiliano per ottenere ciò di cui hanno bisogno,
sei disposto a fare qualsiasi cosa per amore”
 
(Paulo Coelho)
Questi versi rendono appieno un concetto d’amore malato che tende a stressare e a creare malessere psicologico o fisico piuttosto che benessere e serenità.
Quando un rapporto affettivo diventa un “legame che stringe” o, ancor peggio, “dolorosa ossessione” in cui si altera stabilmente quel necessario equilibrio tra il “dare” e il “ricevere”, l’amore può trasformarsi in un’abitudine a soffrire fino a divenire una vera e propria “dipendenza affettiva”, un disagio psicologico che è in grado di vivere nascosto nell’ombra anche per l’intera vita di una persona, ponendosi tuttavia come la radice di un costante dolore e alimentando spesso altre gravi problematiche psicologiche, fisiche e relazionali.
I dipendenti affettivi, solitamente donne, vedono nel partner un salvatore, sono talmente immersi nell’altro a tal punto che la loro felicità dipende esclusivamente dal compagno. Vivono per e nell’altro arrivando a ridurre la propria autonomia personale, la propria vita sociale e i propri interessi unicamente focalizzati sulla vita con il compagno. Questo modo di comportarsi è stato appreso nella propria famiglia d’origine dove spesso i genitori sono stati emotivamente assenti per questi bambini o perchè presi da preoccupazioni personali o dai litigi con il proprio compagno. Le persone con uno stile relazionale dipendente ricercano dei partner che facciano rivivere loro i tormenti affettivi vissuti in famiglia quando cercavano di essere amabili e bravi per ricevere le attenzioni dei genitori.
L’ossessione verso il partner serve per distrarsi dal proprio vuoto affettivo, dalla propria paura, dal proprio dolore; la relazione diviene una droga per non provare quello che si sentirebbe  se si fosse presi da se stessi. Molte donne commettono lo sbaglio di ricercare un uomo d’amare senza prima essersi soffermate su stesse. Si passa così da una relazione instabile all’altra, e quando si trova un uomo che oltre all’attrazione prova amore e affetto si scappa o si cerca di farlo fuggire.
L’amore insano si mostra con le seguenti caratteristiche
  • è ossessivo e tende a lasciare sempre minori spazi personali;
  • è parassitario e basato su continue richieste di assoluta devozione e di rinuncia da parte dell’amato;
  • è caratterizzato dalla stagnazione e dall’autoassorbimento, ossia da una tendenza a ripiegarsi su se stesso e a chiudersi alle esperienze esterne per paura del cambiamento e necessita di mantenere fermi alcuni punti certi, soffocando qualsiasi desiderio o interesse personale in nome di un amore che occupa il primo posto nella propria vita.

In sintesi la genesi dell’amore insano

  • Soggetto che è stato trascurato, soprattutto nell’età evolutiva o con una perdita di una figura di riferimento(morte o malattia)
  • Soggetto che a causa delle carenze di affetto, tende a compensarle attraverso una identificazione con il partner, un tentativo di salvare lui/lei che in realtà coincide con un tentativo interiore di salvare se stesso
  • Soggetto che si ritrova nel ruolo simile a quello vissuto con i genitori
  • Soggetto con autostima estremamente bassa e una conseguente convinzione profonda di non meritare la felicità;
  • Soggetto con tendenza a nutrirsi di fantasie legate a come potrebbe essere il proprio rapporto di coppia se il partner cambiasse, piuttosto che a basarsi su pensieri legati al rapporto attuale e reale;
  • Soggetto con propensione a provare attrazione verso persone con problemi e contemporaneo disinteresse e apatia verso persone gentili, equilibrate, degne di fiducia, che invece suscitano noia.

Varie sfaccettature dell’amore insano

Il dipendente ossessivoLa paura che l’interesse e l’amore del partner finiscano da un momento all’altro può diventare simile a un disturbo ossessivo compulsivo. Ci si innamora ma, una volta insieme, cominciano i dubbi. L’insicurezza personale viene proiettata anche sul compagno. Tutte le prove d’amore assumono sfumature di incertezza.
La compulsione porta a ripetere centinaia di volte la stessa domanda: mi ami davvero? Il rapporto viene svuotato dall’interno. Questi ammalati d’amore non provano gioia nella vita a due e sono vittime di un’altalena di sensazioni. La conclusione inevitabile è la rottura, brusca e ingiustificata.
Il dipendente affettivo codipendente
Il bisogno del partner e l’attrazione nei suoi confronti a volte degenerano in forme di dipendenza caratterizzate da attacchi di ansia simili alla crisi di panico. La persona si sente menomata senza il compagno, soffre a stare da sola anche per poche ore come se fosse stata abbandonata per sempre. La relazione è vissuta in modo esclusivo: non è tollerabile che il partner abbia interessi al di fuori della coppia. Il legame serve a placare l’ansia da separazione, legata a un vissuto infantile povero delle attenzioni dei genitori.
Il dipendente ostinato
L’individuo è consapevole di non essere ricambiato e, ciò nonostante, i suoi sentimenti crescono e maturano sempre di più. La relazione si struttura a senso unico. La disfunzione deriva dall’incapacità di decodificare correttamente i segnali che provengono da un potenziale partner e la conseguenza è una sofferenza molto profonda. L’attaccamento ostinato è più frequente nelle persone che rivestono ruoli di prestigio e sono abituate a comandare.
Il dipendente delirante
Alcune persone sviluppano un amore immaginario per chi non ha nessun interesse nei loro confronti o non le conosce neppure. Poi, a un certo punto, provano a farsi avanti e diventano aggressive quando ricevono il rifiuto.
In genere il “malato” è convinto che sia stato l’altro a innamorarsi e a dichiararsi per primo, e che tale dichiarazione sia troppo sottile perché gli altri possano coglierla, oppure venga inviata nella forma di un messaggio cifrato che soltanto il soggetto può comprendere.
Una volta che il “soggetto” ha etichettato come amoroso il comportamento dell’oggetto, lei (o lui) ricambierà il sentimento. Se viene respinto, escogiterà delle ragioni per spiegare (o scusare) il comportamento dell’oggetto. Spesso queste giustificazioni risultano diabolicamente complesse, ma in definitiva permettono al soggetto di continuare a credere nell’amore dell’oggetto. Si tratta di un’efficace forma di difesa, in grado di ridurre alla completa impotenza qualsiasi rifiuto, per quanto esplicito ed estremo.
Il dipendente relazionale
Non riescono a stare a lungo in relazione con il proprio partner ma allo stesso tempo non sono in grado di lasciarlo. A volte sono così’ infelici che il loro umore si riflette sulla loro salute e sull’umore. Quando subiscono aggressioni dal partner non riescono ad interrompere la relazione poiché hanno paura di restare soli. La frase che meglio li rappresenta è “ti odio ma ti prego di non lasciarmi”
Il dipendente narcisistaQuesti individui utilizzano il dominare l’altro, la seduzione ed il trattenere l’altro per controllare i propri partners. A differenza dei dipendenti, che sono disposti a tollerare un notevole disagio, i narcisisti non accondiscendono a nulla che possa interferire con la loro felicità.
Sono assorbiti da se stessi e la loro bassa autostima è mascherata dalla loro grandiosità. Inoltre, piuttosto che essere ossessionati dalla relazione, questi individui appaiono distaccati ed indifferenti. Non sembrano affatto essere dipendenti. Raramente ci si può accorgere che siano dipendenti finché il partner non cerca di lasciarli. Allora non saranno più distaccati ed indifferenti. Entreranno in uno stato di panico ed useranno qualsiasi mezzo a loro disposizione per protrarre la relazione, incluso l’uso di violenza.
Molti psicologi hanno rifiutato l’idea che i narcisisti possano essere dipendenti affettivi. Può darsi ciò sia avvenuto perché raramente i narcisisti ricercano un trattamento terapeutico. Tuttavia, se mai capiti di poter vedere come molti narcisisti reagiscono all’abbandono, temuto o reale, ci si accorgerà che certamente essi presentano le caratteristiche del dipendente affettivo.
Il dipendente ambivalenteQuesti individui soffrono di un disturbo di personalità evitante. Non hanno particolari problemi a lasciar andare il partner, hanno invece molti problemi ad andare avanti. Bramano disperatamente l’amore ma allo stesso tempo sono terrorizzati dall’intimità. Questa combinazione di tendenze è agonizzante.
Il dipendente sabotatoreDistruggono le relazioni quando queste cominciano a diventare serie o in qualsiasi momento venga percepita la paura dell’intimità. Ciò può accadere in qualunque momento, prima del primo appuntamento, dopo il primo appuntamento, dopo il rapporto sessuale, dopo che si sia manifestato il timore dell’impegno.
Il seduttore rifiutanteCercano una persona quando desiderano un rapporto sessuale o compagnia. Quando si sentono impauriti o in pericolo cominciano a rifiutare compagnia, sesso, affetto, qualsiasi cosa li renda ansiosi. Se lasciano la relazione sono soltanto Sabotatori. Se invece continuano a ripetere il modello disponibile/non disponibile sono Seduttori Rifiutanti.
Il dipendente romanticoDipendono da più di un partner nello stesso tempo, stabilendo con ognuno di loro una breve relazione. Sono definiti romantici perché vivono una intensa passione sessuale e una pseudo intimità legandosi a più partner contemporaneamente per evitare  una relazione monogama e emotivamente coinvolgente.

E’ possibile guarire dalla dipendenza affettiva?

Il principale problema nella risoluzione delle dipendenze affettive è certamente l’ammissione di avere un problema.
Esistono, infatti dei confini estremamente sottili tra ciò che in una coppia è normale e ciò che, nell’abitudine cronica, diviene dipendenza. La difficoltà nell’individuazione del problema risiede anche nei modelli di amore che, come si è detto, una persona affettivamente dipendente conserva nella propria memoria e che fanno ritenere determinati abusi e sacrifici di sé come “normali” in nome dell’amore.
Spesso, paradossalmente, è la “speranza” che fa sopravvivere il problema e che tende a cronicizzarlo: la speranza in un cambiamento impossibile, soprattutto in un contesto relazionale in cui si sono consolidati, e persino pietrificati, dei ruoli e dei copioni da cui è, più o meno, impossibile uscire. Così, paradossalmente, l’inizio del cambiamento arriva quando si raggiunge il fondo e si sperimenta la disperazione, che rappresenta la possibilità di sotterrare le illusioni che hanno nutrito a lungo il rapporto patologico.

Fonte psicoadvisor Sedi Facoltà di Psicologia in Italia

Rispondo alle vostre domande: Perché delle persone hanno emozioni esagerate e altre no?


Rispondo alle vostre domande:
Perché delle persone hanno emozioni esagerate e altre no?


Studiando gli animali e stato evidenziato che l'emozioni li attraversano e scorrono via come soffiate dal vento. Nell' umano che ha il corpo fisico come essi, non lascia l'emozioni anzi rimangono solide dentro di esso.
Perché la mente li trattiene, creando una spaccatura tra essa e il sé(bambino interiore).
Sono emozioni dell'infanzia, emozioni cosi difficili da integrare e capirle che le abbiamo congelate. Semplicemente perché non sapevamo come lasciarle andare, e per il/la bambino/a nasconderle e il modo più semplice per non provare quella confusione che provocava quella incoerenza emozionale.

Ma con il tempo si accumulati troppi di queste emozioni, cosi possiamo avere la sensazione di non provare più molte emozioni oppure un senso di eccessiva esplosione emozionale.
Questo accade poiché l'evento esterno crea un onda vibrazionale che va vibrare su ciò che nascondiamo nel corpo-fisico,

Per quelli che non sentono l'emozione il perché è che non possono togliere una sensazione senza che tutte le altre non escono.
Per quelli che esplodono nell'emozione, il perchè sono cosi carichi energicamente del dolore che portano in se, che l'evento esterno è la loro valvola di sfogo.


Andare incontro a queste emozioni è vedere l'armatura che si è costruiti nella crescita, per proteggere se stessi.
Tuttavia è necessario guardarle per iniziare a scioglierle.
E se ci sembra difficile possiamo ricordarci che guardandole iniziamo a darci quell'attenzione d'amore che aspettavamo da tempo.

G. Boccia

la serenità...


la serenità è uno strappo tra le nuvole in tempesta, 
che ti ricorda di aver superato anche l'ennesima tempesta...
G. Boccia

Si è raggiunto quel vuoto emotivo...


Ormai le persone vivono in un contesto societario che non sa descrivere il dolore personale.
Si è raggiunto quel vuoto emotivo che non consente di riconoscere i propri sentimenti, 
e soprattutto di chiamarli per nome.
G. Boccia

L’essere umano nel sesso





L’essere umano nel sesso mostra il suo volto interiore dell'inconscio, 
o del sé, 
le sue prestazioni o comportamento sessuale, sono l'espressione diretta dei suoi sentimenti.
G. Boccia

Rispondo alle vostre domanda: il sesso è un veicolo per arrivare al sé?



Rispondo alle vostre domanda:
il sesso è un veicolo per arrivare al sé?
Si, in tantissimi testi antichi si paragonava lo stato elevato di coscienza a quello che si raggiunge nell'accoppiamento sessuale, poiché in quel momento c'è una piccola morte del “io”. (dissociamento dalla mente, abbandono delle armature erette dalla mente) segno distintivo della liberazione dai limiti e dai condizionamenti.. l'incontro con il sé.
Il desiderio sessuale è ambiguo, questo lo dobbiamo ammettere: da un lato ci tiene prigionieri e dall'altro è la forza più potente della natura. Una volontà universale di unione, ma anche per la riproduzione della specie. Certo l’atto fondamentale di riproduzione della vita deve portare con se il godimento e il piacere, per creare una attrazione a farlo.
E’ necessario superare gli innumerevoli tabù legati al sesso. Alle relazioni civile, religioso, etc. etc, creati a Doc. dalle religioni, dalla società-politica. Questo proprio per staccare la possibilità di essere coscienti. Delle energie e delle possibilità dell'essere umano, che ha in sé.
L’accoppiamento rituale è antico come il mondo stesso, in alcune tradizioni
mistiche come il Tantrismo, è stato impiegato per trascendere la coscienza sensoriale.
In effetti, lo scopo non è quello di provare piacere o di avere prestazioni da urlo! Ma di impiegare il piacere per risvegliare l’energia (Kundalini) e indirizzarla verso un livello superiore di coscienza.
Il punto è questo, mentre l’essere umano si fa imprigionare dalla sensualità, la persona in coscienza, impiega l'atto sessuale come strumento per la liberazione del suo sé.
G. Boccia

La Donna dalla coda d'argento




".......la sola conoscenza senza trasformazione non è sapienza, e la sola trasformazione senza conoscenza non è realizzazione....

...La donna che conosce questa arte e questa scienza è una dea in terra e sarà sempre amata e venerata dagli uomini....


Se ami consapevolmente ti trasformi in una dea....


Ma ricorda che questo genere di amore comincia con un'esercitazione e finisce col diventare un atteggiamento....una fragranza del cuore e della mente...."



Guarda il video premendo play:




Un viaggio fra i curanderos delle Ande alla scoperta di un modo più autentico di essere donna....(La donna dalla coda d'argento-Hernan Huarache Mamani)


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