Il passato, presente e futuro coesistono nell’universo
Il professore di filosofia Bradford Skow del Massachusetts Institute of Technology, (USA) suggerisce che lo spazio-tempo ( la struttura quadridimensionale dell’universo composto da quattro dimensioni) sia un universo bloccato, dove il passato, presente e futuro coesistono, suggerendo che il tempo non avanza, ma piuttosto rimane bloccato nella sua stessa dimensione.
I punti dello spaziotempo sono detti eventi e ciascuno di essi corrisponde ad un fenomeno che si verifica in una certa posizione spaziale e in un certo momento. Ogni evento è individuato da quattro coordinate. In genere, per visualizzare le coordinate spaziali si usano tre coordinate cartesiane determinate dalla scelta di una terna di riferimento ortogonale; esse si possono denotare con le tre lettere diverse x, y e z .
Ogni oggetto presente nell’universo influisce sullo spaziotempo e quindi su tutt’e quattro le dimensioni che lo compongono: per esempio, la Terra influenza le tre dimensioni dello spazio attraverso la gravità, e influisce sul tempo attraverso un rallentamento del tempo stesso. Nei buchi neri il tempo viene rallentato di moltissimo; tanto da ipotizzare che, nel loro nucleo, il tempo sia completamente fermo.
La teoria pubblicata dal Daily Mail suggerisce che l’universo non rimane bloccato su stesso, in realtà secondo sempre la teoria del professore di filosofia Bradford Skow ,esso si espande in tutte le direzioni. Il ricercatore sostiene che non è possibile che gli eventi rimangono confinati nel passato per poi scomparire per sempre visto che questi esistono in diverse parti dello spazio-tempo.
Questo , continua il ricercatore, non è il punto più in alto sulla scala temporale. Piuttosto, le esperienze che abbiamo vissuto ieri, la settimana scorsa, o anche anni fa, sono tutte reali anche in dimensioni diverse.
Tuttavia, afferma che il viaggio nel tempo tra vari momenti non è possibile, visto che siamo ormai in una parte diversa dello spazio-tempo. secondo il dottor Barbour questa teoria potrebbe aprire nuovi scenari sulla teoria del Big Bang.
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