foto dal sito
http://www.shaolinitalia.it/sites/default/files/galleries/tempio26.jpg
L`ALIMENTAZIONE DEI MONACI
SHAOLIN.
"Sii moderato con il cibo e non gravare
il tuo corpo con pesi inutili, dagli solo quello che richiede, ed
esercitati nel digiuno quando è indebolito"
Ogni energia, ogni parte del creato, è
indispensabile alla vita.
Ogni specie vivente ha un proprio ruolo in
questa gigantesca struttura cosmica, per cui c'è una sorta di
sacralità che deve essere recuperata dall'uomo moderno, la
sacralità di ciò che ci circonda:
la sacralità dell'acqua
dell'aria, del sole, non in senso pagano o panteistico, ma come
visione di un progetto unico. Il "cosmo", (che significa
ordine, a cui si contrappone il termine caos, che significa
dis-ordine), è il prodotto di un progetto intelligente, il cui
artefice è Dio.
L'universo è un progetto sano, il cui scopo è di
permettere a ciascun individuo di effettuare il più avventuroso dei
viaggi:
la realizzazione del sé.
La scoperta dell'io
dell'auto-coscienza, è il traguardo di un essere umano degno di
questo nome.
L'equilibrio tra i macro e i micro-sistemi, all'interno
del cosmo, produce un'ulteriore ordine che chiamiamo:
salute,
serenità e illuminazione.
Esiste un'intima relazione tra il
microcosmo e il macrocosmo, un'unità.
Ciò che è fuori è dentro,
la stessa acqua che è fuori è la stessa acqua che è dentro; la
stessa aria che mobilita tutto ciò che si muove nell'universo,
mobilita tutto ciò che si muove nel microcosmo del corpo; della
stessa sostanza con cui sono fatte le nostre ossa, sono fatte le
ossa di tutti gli altri esseri.
Gli elementi solidi, liquidi e
gassosi, l'energia termica, il Qi, presenti nel corpo, sono gli
stessi presenti nell'universo. Per cui depauperando queste energie,
depauperiamo le nostre stesse risorse. Indebolendo e degradando
l'ambiente che ci circonda, degradiamo il nostro stesso ambiente
fisiologico.
Le nostre fonti energetiche, sono il risultato
dell'interazione dei macro elementi cosmici:
spazio, aria, fuoco,
acqua e terra, che si aggregano sempre nella medesima sequenza, come
è dimostrato dalle scienze come l'embriologia e la botanica.
L'elemento gassoso è il prodotto dello spazio, l'elemento termico è
l'esito dell'elemento gassoso, l'elemento liquido è generato dalla
condensazione provocata dall'elemento termico, e l'elemento solido è
la trasmutazione dell'elemento liquido. Creare confusione su queste
macrocategorie, significa confondere la mente, i pensieri e il
nostro atteggiamento nei confronti della vita, con l'immediata
conseguenza della confusione nella nutrizione, che produce a sua
volta, una cattiva assimilazione del Qi, che come risultato provoca
patologie fisiologiche e psicologiche.
L'importanza di alimentarsi in armonia con la
natura
"Non si deve mai bere vino, né mangiare
carne. È contro le regole del buddismo. Coloro che vogliono
imparare lo Shaolin-kung-fu devono obbedire a questo comandamento,
perché il vino annulla la volontà e l'abilità, e la carne
seppellisce lo spirito."
Per assorbire il Qi dalla natura, è necessario
adottare una dieta adeguata, in quanto alcuni cibi favoriscono
l'assorbimento del Qi cosmico e altri lo ostacolano. I maestri
raccomandano a chi intraprende il sentiero Shaolin, di alimentarsi
con cibi vegetariani e di non bere alcolici, poiché la dieta
vegetariana è compassionevole e la più coerente per chi pratica lo
Shaolin-Kung-fu. Il cibo non solo influisce sul corpo ma anche sullo
stato mentale. "La qualità del cibo che mangiamo diventa la
qualità della nostra coscienza. Perciò se non cambiamo dieta non
saremo in grado di cambiare la nostra coscienza." Il cibo è
una sostanza fisica composta di cinque elementi terra, acqua, fuoco,
aria, etere, che nutre direttamente il livello fisico (sarira) e
attraverso la sua mediazione, nutre indirettamente anche il livello
mentale (manas) e quello coscienziale (citta). Il cibo nutre la
forza vitale (Qi), attraverso la quale: sostiene i riflessi
istintivi autonomi e stimola gli impulsi emozionali dormienti
nell'inconscio, generando un particolare tipo di attività, in
accordo alla natura del cibo stesso. Per esempio, alimentandosi di
carne, sostanza pervasa dall'influenza della malvagità verso le
altre creature, si promuovono l'aggressività e la violenza. Dal
punto di vista atletico, durante la pratica del kung-fu, l'energia
concentrata in una particolare parte anatomica, supera in alcuni
casi l'80% in un solo movimento. Nell'esecuzione delle sequenze
tao-lu, la riuscita perfetta dell'esercizio dipende dalla
concentrazione di volontà e intenzione (yinian), che genera e invia
al corpo una grande quantità di energia jing. Ma è importante
soprattutto considerare la qualità del jing espresso nella pratica
del kung-fu. L'alimentazione carnea sviluppa un jing aggressivo,
violento (ossia senza logica), impulsivo e incontrollabile, mentre
l'alimentazione vegetariana fornisce un jing vivace e potente, di
prima qualità, facilmente gestibile, che potenzia il sistema
immunitario e la struttura muscolo-scheletrica, protegge il sistema
cardio-vascolare, raffina le facoltà sensoriali, e dona una
capacità di ripresa tre volte superiore a quella di un soggetto con
un regime alimentare a base di carne. Recenti studi hanno confermato
che gli atleti vegetariani esprimono più controllo, più forza e
resistenza di quelli carnivori che invece dimostrano di essere più
violenti, impulsivi e incostanti. Anche nel laboratorio della natura
constatiamo questa realtà; per lavorare l'uomo non utilizza i più
potenti predatori della terra come i leoni o le tigri, ma i mansueti
animali erbivori come elefanti e tori, perché sono più forti. Il
mito diffuso che nutrirsi con proteine d'origine animale (carne,
uova e pesce), generi un corpo forte e robusto è falso. Questa
abitudine errata, porta invece a superare le esigenze proteiche
dell'organismo, promuovendo lo sviluppo di una struttura corporea
grossolana, espressione di una crescita accelerata e innaturale, più
esposta all'azione tossica dei residui proteici non digeriti, che
provoca una maggiore disposizione alle malattie infettive e a
patologie cardio e cerebro-vascolari. L'esperienza clinica conferma
infatti, un aumento delle difese immunitarie su soggetti passati ad
una dieta latteo-vegetariana.
La compassione dei discepoli di Buddha
"Il saggio ha il cuore unito alla
natura, e con la saggezza vive in modo che tutti possano vivere."
Per ottenere la carne è sempre necessario
ferire o uccidere, e una persona nobile non desidererà infliggere
sofferenza ad altri solo per soddisfare la sua lingua. Inoltre i
monaci Shaolin imparano a combattere dagli animali, come potrebbero
mostrarsi così ingrati verso questi "maestri della natura"
da arrivare ad ucciderli?
Mangiare carne è senza alcun dubbio
un'azione violenta e quindi non conforme al buddismo.
La dottrina
buddista insegna:
"Due pilastri sostengono il grande edificio
del buddismo:
grande saggezza (maha-prajna) e grande compassione
(maha-karuna).
La saggezza scorre dalla compassione e la compassione
dalla saggezza, perche sono una cosa sola".
Il primo precetto
buddista ingiunge:
"Non uccidere, anzi mantieni e tutela ogni
forma di vita", e i Testi del buddismo Mahayana sostengono che:
"Mangiare la carne spegne il seme della grande compassione."
Buddha nella sua vita personificò questo oceano di compassione, con
la scelta vegetariana che aveva un ruolo essenziale nella saggezza
che predicava.
Un poema attribuito a Lui afferma:
"Le creature
senza piedi hanno il mio amore. E così (lo hanno) quelle a due
piedi; e anche quelle a molti piedi. Possano tutte le creature,
tutte le cose che hanno vita, tutti gli esseri di qualsiasi specie,
non vedere mai niente che li possa danneggiare. Possa non accadere
loro mai nulla di male."
I Suoi primi biografi riferiscono che
considerava il desiderio di mangiare carne "una pulsione nata
dall'ignoranza (trishna).
" I racconti Jataka, insegnano che
tutti gli uomini, prima o poi hanno avuto corpi di animali e che
tutte le creature hanno la facoltà di raggiungere l'illuminazione
in una nascita futura, per cui uccidere un animale è un atto
esecrabile quanto uccidere un essere umano. Tutti i sutra buddisti
come il Lankavatara, il Surangama e il Brahmajala, per nominarne
alcuni, appoggiano il vegetarianesimo.
Nel Lankavatara-sutra per
esempio il Signore Buddha afferma: "Per il bene dell'amore e
della purezza, il bodhisattva (l'anima illuminata) dovrebbe
astenersi dal mangiare carne, che è generata dal seme, dal sangue,
ecc. Per non incutere terrore agli esseri viventi, il bodhisattva,
che si sottopone a una disciplina per raggiugere la compassione, si
astenga dal mangiare carne. ...
Non è vero che la carne sia un cibo
adatto e permissibile, quando non si è i diretti responsabili
dell'uccisione dell'animale, quando non si ha ordinato agli altri di
ucciderlo, quando non è stato ucciso appositamente per noi. ...
Di
nuovo, ci saranno persone in futuro che... sotto l'influenza del
desiderio di carne (trishna), metteranno insieme molte
argomentazioni sofisticate, e in tanti modi diversi, per difenderne
il consumo. ... Ma ... il mangiare carne in qualsiasi forma, e in
qualsiasi luogo è incondizionatamente e una volta per tutte
proibito. ... Non ho permesso a nessuno di mangiare carne, non lo
permetto ora, e non lo permetterò in futuro...." Inoltre, nel
Surangama-sutra afferma:
"E` per sfuggire alle sofferenze della
vita e per cercare di raggiungere il samadhi (la perfezione
mistica), che si pratica dhyana (la meditazione).
Ma perché
infliggere sofferenza agli altri, quando noi stessi cerchiamo di
sfuggirla?
A meno che non possiate controllare la mente in modo tale
da placare anche solo il pensiero di un atto brutale e
dell'uccidere, non sarete mai in grado di sfuggire ai legami della
vita in questo mondo. Dopo il mio parinirvana (illuminazione ultima)
nell'ultimo kalpa (era) si incontreranno ovunque diversi tipi di
fantasmi che inganneranno la gente e insegneranno che si può
mangiare la carne e raggiungere lo stesso l'illuminazione. ...
Come
può un bhikshu (colui che cerca), che spera di imparare a liberare
gli altri, vivere della carne di esseri senzienti?
Una
descrizione della missione di Buddha compare nelle opere di Jayadeva
Gosvami, famoso maestro spirituale e poeta della fine del dodicesimo
secolo. Nel suo popolare cantico devozionale Gita-Govinda, scritto
in omaggio alle dieci principali incarnazioni di Dio, Jayadeva
scrisse:
"O mio Signore! O Persona Suprema! Tutte le glorie a
Te!
Le
ingiunzioni di Buddha misero fine a questa macellazione
incontrollata di animali, e il buddismo indiano autentico viene
tutt'ora ricordato per la sua enfasi sulla non violenza e il
rispetto di tutte le forme di vita. I movimenti buddisti
contemporanei, come il Buddhists Concerned for Animal Rights, si
danno da fare per ristabilire i principi vegetariani nella
tradizione buddista.
E alcune branche del buddismo, come l'Ordine
Shaolin e la setta Cao-Dai, che ha avuto origine nel Vietnam del
sud, vantano ora due milioni di seguaci, tutti vegetariani.
L'ahimsa, il rispetto per la vita in tutte le sue forme, è rimasta
il pilastro di sostegno di tutte le scuole di pensiero religioso
orientale, e del buddismo in particolare.
Non fare agli altri...
"Gli altri sono noi, noi siamo gli
altri. Come ci poniamo verso la vita, la vita si pone verso di noi"
La dottrina buddista, prescrive dunque ai
monaci Shaolin un regime alimentare interamente vegetariano, perché
il saggio non vive a spese della vita altrui, eppure la natura gli
fornisce tutto ciò di cui ha bisogno.
La violenza sugli animali non
è soltanto una questione di etica astratta o di sentimentalismo
religioso, infatti, secondo le leggi della natura, si raccoglie ciò
che si semina. Per armonizzarsi con la natura e beneficiare della
sua energia, è necessario rispettarla, e chi sceglie di essere
violento verso di lei, riceverà in cambio solo reazioni violente.
In accordo ai Veda chi uccide gli animali direttamente o
indirettamente (per esempio acquistando carne), ne riceverà una
reazione precisa, qualcosa che va al di là degli scrupoli morali e
dei rimorsi di coscienza.
Si dice:
"Ciò che semini raccogli",
questo inesorabile ciclo di azioni e reazioni è chiamato in
sanscrito:
"Legge del karma."
Uccidere altri esseri
viventi e mangiarne la carne, significa agire in modo disarmonico
con le leggi della natura, perciò provoca indubbiamente un accumulo
di karma negativo.
La reazione destinata non si manifesta
immediatamente, ma nel corso del tempo, nella forma di malattie,
incidenti e violenza. Molti recenti rapporti medici e scientifici
infatti, hanno dimostrato chiaramente la relazione che c'è fra
diete a base di carne e "killer" implacabili come il
cancro e le malattie di cuore.
Per eliminare la sofferenza nostra e
altrui dal mondo e per evitare morti inutili, i monaci Shaolin
aderiscono al principio buddista:
ahimsa paramo dharmah ("la
non violenza è il supremo dovere dell'essere umano").
Gli
spiritualisti hanno il dovere di insegnare con il loro esempio, il
rispetto e la compassione per l'intera creazione, perché è sulla
compassione universale che si basa la vita spirituale, perciò come
può uno spiritualista essere crudele?
I maestri Shaolin concludono:
La nostra preoccupazione per le creature di Dio, è fondata
sulla visione spirituale, che Damo ci ha insegnato, questa visione
di uguaglianza universale è la chiave per poter rispettare ogni
forma di vita, ed è un impegno che rimane incrollabile in ogni
circostanza.
"Sii moderato con il cibo e non gravare
il tuo corpo con pesi inutili, dagli solo quello che richiede, ed
esercitati nel digiuno quando è indebolito"
Ogni energia, ogni parte del creato, è
indispensabile alla vita.
Ogni specie vivente ha un proprio ruolo in questa gigantesca struttura cosmica, per cui c'è una sorta di sacralità che deve essere recuperata dall'uomo moderno, la sacralità di ciò che ci circonda:
la sacralità dell'acqua dell'aria, del sole, non in senso pagano o panteistico, ma come visione di un progetto unico. Il "cosmo", (che significa ordine, a cui si contrappone il termine caos, che significa dis-ordine), è il prodotto di un progetto intelligente, il cui artefice è Dio.
L'universo è un progetto sano, il cui scopo è di permettere a ciascun individuo di effettuare il più avventuroso dei viaggi:
la realizzazione del sé.
La scoperta dell'io dell'auto-coscienza, è il traguardo di un essere umano degno di questo nome.
L'equilibrio tra i macro e i micro-sistemi, all'interno del cosmo, produce un'ulteriore ordine che chiamiamo:
salute, serenità e illuminazione.
Esiste un'intima relazione tra il microcosmo e il macrocosmo, un'unità.
Ciò che è fuori è dentro, la stessa acqua che è fuori è la stessa acqua che è dentro; la stessa aria che mobilita tutto ciò che si muove nell'universo, mobilita tutto ciò che si muove nel microcosmo del corpo; della stessa sostanza con cui sono fatte le nostre ossa, sono fatte le ossa di tutti gli altri esseri.
Gli elementi solidi, liquidi e gassosi, l'energia termica, il Qi, presenti nel corpo, sono gli stessi presenti nell'universo. Per cui depauperando queste energie, depauperiamo le nostre stesse risorse. Indebolendo e degradando l'ambiente che ci circonda, degradiamo il nostro stesso ambiente fisiologico.
Le nostre fonti energetiche, sono il risultato dell'interazione dei macro elementi cosmici:
spazio, aria, fuoco, acqua e terra, che si aggregano sempre nella medesima sequenza, come è dimostrato dalle scienze come l'embriologia e la botanica.
L'elemento gassoso è il prodotto dello spazio, l'elemento termico è l'esito dell'elemento gassoso, l'elemento liquido è generato dalla condensazione provocata dall'elemento termico, e l'elemento solido è la trasmutazione dell'elemento liquido. Creare confusione su queste macrocategorie, significa confondere la mente, i pensieri e il nostro atteggiamento nei confronti della vita, con l'immediata conseguenza della confusione nella nutrizione, che produce a sua volta, una cattiva assimilazione del Qi, che come risultato provoca patologie fisiologiche e psicologiche.
Ogni specie vivente ha un proprio ruolo in questa gigantesca struttura cosmica, per cui c'è una sorta di sacralità che deve essere recuperata dall'uomo moderno, la sacralità di ciò che ci circonda:
la sacralità dell'acqua dell'aria, del sole, non in senso pagano o panteistico, ma come visione di un progetto unico. Il "cosmo", (che significa ordine, a cui si contrappone il termine caos, che significa dis-ordine), è il prodotto di un progetto intelligente, il cui artefice è Dio.
L'universo è un progetto sano, il cui scopo è di permettere a ciascun individuo di effettuare il più avventuroso dei viaggi:
la realizzazione del sé.
La scoperta dell'io dell'auto-coscienza, è il traguardo di un essere umano degno di questo nome.
L'equilibrio tra i macro e i micro-sistemi, all'interno del cosmo, produce un'ulteriore ordine che chiamiamo:
salute, serenità e illuminazione.
Esiste un'intima relazione tra il microcosmo e il macrocosmo, un'unità.
Ciò che è fuori è dentro, la stessa acqua che è fuori è la stessa acqua che è dentro; la stessa aria che mobilita tutto ciò che si muove nell'universo, mobilita tutto ciò che si muove nel microcosmo del corpo; della stessa sostanza con cui sono fatte le nostre ossa, sono fatte le ossa di tutti gli altri esseri.
Gli elementi solidi, liquidi e gassosi, l'energia termica, il Qi, presenti nel corpo, sono gli stessi presenti nell'universo. Per cui depauperando queste energie, depauperiamo le nostre stesse risorse. Indebolendo e degradando l'ambiente che ci circonda, degradiamo il nostro stesso ambiente fisiologico.
Le nostre fonti energetiche, sono il risultato dell'interazione dei macro elementi cosmici:
spazio, aria, fuoco, acqua e terra, che si aggregano sempre nella medesima sequenza, come è dimostrato dalle scienze come l'embriologia e la botanica.
L'elemento gassoso è il prodotto dello spazio, l'elemento termico è l'esito dell'elemento gassoso, l'elemento liquido è generato dalla condensazione provocata dall'elemento termico, e l'elemento solido è la trasmutazione dell'elemento liquido. Creare confusione su queste macrocategorie, significa confondere la mente, i pensieri e il nostro atteggiamento nei confronti della vita, con l'immediata conseguenza della confusione nella nutrizione, che produce a sua volta, una cattiva assimilazione del Qi, che come risultato provoca patologie fisiologiche e psicologiche.
L'importanza di alimentarsi in armonia con la natura
"Non si deve mai bere vino, né mangiare
carne. È contro le regole del buddismo. Coloro che vogliono
imparare lo Shaolin-kung-fu devono obbedire a questo comandamento,
perché il vino annulla la volontà e l'abilità, e la carne
seppellisce lo spirito."
Per assorbire il Qi dalla natura, è necessario
adottare una dieta adeguata, in quanto alcuni cibi favoriscono
l'assorbimento del Qi cosmico e altri lo ostacolano. I maestri
raccomandano a chi intraprende il sentiero Shaolin, di alimentarsi
con cibi vegetariani e di non bere alcolici, poiché la dieta
vegetariana è compassionevole e la più coerente per chi pratica lo
Shaolin-Kung-fu. Il cibo non solo influisce sul corpo ma anche sullo
stato mentale. "La qualità del cibo che mangiamo diventa la
qualità della nostra coscienza. Perciò se non cambiamo dieta non
saremo in grado di cambiare la nostra coscienza." Il cibo è
una sostanza fisica composta di cinque elementi terra, acqua, fuoco,
aria, etere, che nutre direttamente il livello fisico (sarira) e
attraverso la sua mediazione, nutre indirettamente anche il livello
mentale (manas) e quello coscienziale (citta). Il cibo nutre la
forza vitale (Qi), attraverso la quale: sostiene i riflessi
istintivi autonomi e stimola gli impulsi emozionali dormienti
nell'inconscio, generando un particolare tipo di attività, in
accordo alla natura del cibo stesso. Per esempio, alimentandosi di
carne, sostanza pervasa dall'influenza della malvagità verso le
altre creature, si promuovono l'aggressività e la violenza. Dal
punto di vista atletico, durante la pratica del kung-fu, l'energia
concentrata in una particolare parte anatomica, supera in alcuni
casi l'80% in un solo movimento. Nell'esecuzione delle sequenze
tao-lu, la riuscita perfetta dell'esercizio dipende dalla
concentrazione di volontà e intenzione (yinian), che genera e invia
al corpo una grande quantità di energia jing. Ma è importante
soprattutto considerare la qualità del jing espresso nella pratica
del kung-fu. L'alimentazione carnea sviluppa un jing aggressivo,
violento (ossia senza logica), impulsivo e incontrollabile, mentre
l'alimentazione vegetariana fornisce un jing vivace e potente, di
prima qualità, facilmente gestibile, che potenzia il sistema
immunitario e la struttura muscolo-scheletrica, protegge il sistema
cardio-vascolare, raffina le facoltà sensoriali, e dona una
capacità di ripresa tre volte superiore a quella di un soggetto con
un regime alimentare a base di carne. Recenti studi hanno confermato
che gli atleti vegetariani esprimono più controllo, più forza e
resistenza di quelli carnivori che invece dimostrano di essere più
violenti, impulsivi e incostanti. Anche nel laboratorio della natura
constatiamo questa realtà; per lavorare l'uomo non utilizza i più
potenti predatori della terra come i leoni o le tigri, ma i mansueti
animali erbivori come elefanti e tori, perché sono più forti. Il
mito diffuso che nutrirsi con proteine d'origine animale (carne,
uova e pesce), generi un corpo forte e robusto è falso. Questa
abitudine errata, porta invece a superare le esigenze proteiche
dell'organismo, promuovendo lo sviluppo di una struttura corporea
grossolana, espressione di una crescita accelerata e innaturale, più
esposta all'azione tossica dei residui proteici non digeriti, che
provoca una maggiore disposizione alle malattie infettive e a
patologie cardio e cerebro-vascolari. L'esperienza clinica conferma
infatti, un aumento delle difese immunitarie su soggetti passati ad
una dieta latteo-vegetariana.
La compassione dei discepoli di Buddha
"Il saggio ha il cuore unito alla
natura, e con la saggezza vive in modo che tutti possano vivere."
Per ottenere la carne è sempre necessario
ferire o uccidere, e una persona nobile non desidererà infliggere
sofferenza ad altri solo per soddisfare la sua lingua. Inoltre i
monaci Shaolin imparano a combattere dagli animali, come potrebbero
mostrarsi così ingrati verso questi "maestri della natura"
da arrivare ad ucciderli?
Mangiare carne è senza alcun dubbio
un'azione violenta e quindi non conforme al buddismo.
La dottrina
buddista insegna:
"Due pilastri sostengono il grande edificio
del buddismo:
grande saggezza (maha-prajna) e grande compassione
(maha-karuna).
La saggezza scorre dalla compassione e la compassione
dalla saggezza, perche sono una cosa sola".
Il primo precetto
buddista ingiunge:
"Non uccidere, anzi mantieni e tutela ogni
forma di vita", e i Testi del buddismo Mahayana sostengono che:
"Mangiare la carne spegne il seme della grande compassione."
Buddha nella sua vita personificò questo oceano di compassione, con
la scelta vegetariana che aveva un ruolo essenziale nella saggezza
che predicava.
Un poema attribuito a Lui afferma:
"Le creature
senza piedi hanno il mio amore. E così (lo hanno) quelle a due
piedi; e anche quelle a molti piedi. Possano tutte le creature,
tutte le cose che hanno vita, tutti gli esseri di qualsiasi specie,
non vedere mai niente che li possa danneggiare. Possa non accadere
loro mai nulla di male."
I Suoi primi biografi riferiscono che
considerava il desiderio di mangiare carne "una pulsione nata
dall'ignoranza (trishna).
" I racconti Jataka, insegnano che
tutti gli uomini, prima o poi hanno avuto corpi di animali e che
tutte le creature hanno la facoltà di raggiungere l'illuminazione
in una nascita futura, per cui uccidere un animale è un atto
esecrabile quanto uccidere un essere umano. Tutti i sutra buddisti
come il Lankavatara, il Surangama e il Brahmajala, per nominarne
alcuni, appoggiano il vegetarianesimo.
Nel Lankavatara-sutra per
esempio il Signore Buddha afferma: "Per il bene dell'amore e
della purezza, il bodhisattva (l'anima illuminata) dovrebbe
astenersi dal mangiare carne, che è generata dal seme, dal sangue,
ecc. Per non incutere terrore agli esseri viventi, il bodhisattva,
che si sottopone a una disciplina per raggiugere la compassione, si
astenga dal mangiare carne. ...
Non è vero che la carne sia un cibo
adatto e permissibile, quando non si è i diretti responsabili
dell'uccisione dell'animale, quando non si ha ordinato agli altri di
ucciderlo, quando non è stato ucciso appositamente per noi. ...
Di
nuovo, ci saranno persone in futuro che... sotto l'influenza del
desiderio di carne (trishna), metteranno insieme molte
argomentazioni sofisticate, e in tanti modi diversi, per difenderne
il consumo. ... Ma ... il mangiare carne in qualsiasi forma, e in
qualsiasi luogo è incondizionatamente e una volta per tutte
proibito. ... Non ho permesso a nessuno di mangiare carne, non lo
permetto ora, e non lo permetterò in futuro...." Inoltre, nel
Surangama-sutra afferma:
"E` per sfuggire alle sofferenze della
vita e per cercare di raggiungere il samadhi (la perfezione
mistica), che si pratica dhyana (la meditazione).
Ma perché
infliggere sofferenza agli altri, quando noi stessi cerchiamo di
sfuggirla?
A meno che non possiate controllare la mente in modo tale
da placare anche solo il pensiero di un atto brutale e
dell'uccidere, non sarete mai in grado di sfuggire ai legami della
vita in questo mondo. Dopo il mio parinirvana (illuminazione ultima)
nell'ultimo kalpa (era) si incontreranno ovunque diversi tipi di
fantasmi che inganneranno la gente e insegneranno che si può
mangiare la carne e raggiungere lo stesso l'illuminazione. ...
Come
può un bhikshu (colui che cerca), che spera di imparare a liberare
gli altri, vivere della carne di esseri senzienti?
Una
descrizione della missione di Buddha compare nelle opere di Jayadeva
Gosvami, famoso maestro spirituale e poeta della fine del dodicesimo
secolo. Nel suo popolare cantico devozionale Gita-Govinda, scritto
in omaggio alle dieci principali incarnazioni di Dio, Jayadeva
scrisse:
"O mio Signore! O Persona Suprema! Tutte le glorie a
Te!
Le
ingiunzioni di Buddha misero fine a questa macellazione
incontrollata di animali, e il buddismo indiano autentico viene
tutt'ora ricordato per la sua enfasi sulla non violenza e il
rispetto di tutte le forme di vita. I movimenti buddisti
contemporanei, come il Buddhists Concerned for Animal Rights, si
danno da fare per ristabilire i principi vegetariani nella
tradizione buddista.
E alcune branche del buddismo, come l'Ordine
Shaolin e la setta Cao-Dai, che ha avuto origine nel Vietnam del
sud, vantano ora due milioni di seguaci, tutti vegetariani.
L'ahimsa, il rispetto per la vita in tutte le sue forme, è rimasta
il pilastro di sostegno di tutte le scuole di pensiero religioso
orientale, e del buddismo in particolare.
Non fare agli altri...
"Gli altri sono noi, noi siamo gli
altri. Come ci poniamo verso la vita, la vita si pone verso di noi"
La dottrina buddista, prescrive dunque ai
monaci Shaolin un regime alimentare interamente vegetariano, perché
il saggio non vive a spese della vita altrui, eppure la natura gli
fornisce tutto ciò di cui ha bisogno.
La violenza sugli animali non
è soltanto una questione di etica astratta o di sentimentalismo
religioso, infatti, secondo le leggi della natura, si raccoglie ciò
che si semina. Per armonizzarsi con la natura e beneficiare della
sua energia, è necessario rispettarla, e chi sceglie di essere
violento verso di lei, riceverà in cambio solo reazioni violente.
In accordo ai Veda chi uccide gli animali direttamente o
indirettamente (per esempio acquistando carne), ne riceverà una
reazione precisa, qualcosa che va al di là degli scrupoli morali e
dei rimorsi di coscienza.
Si dice:
"Ciò che semini raccogli",
questo inesorabile ciclo di azioni e reazioni è chiamato in
sanscrito:
"Legge del karma."
Uccidere altri esseri
viventi e mangiarne la carne, significa agire in modo disarmonico
con le leggi della natura, perciò provoca indubbiamente un accumulo
di karma negativo.
La reazione destinata non si manifesta
immediatamente, ma nel corso del tempo, nella forma di malattie,
incidenti e violenza. Molti recenti rapporti medici e scientifici
infatti, hanno dimostrato chiaramente la relazione che c'è fra
diete a base di carne e "killer" implacabili come il
cancro e le malattie di cuore.
Per eliminare la sofferenza nostra e
altrui dal mondo e per evitare morti inutili, i monaci Shaolin
aderiscono al principio buddista:
ahimsa paramo dharmah ("la
non violenza è il supremo dovere dell'essere umano").
Gli
spiritualisti hanno il dovere di insegnare con il loro esempio, il
rispetto e la compassione per l'intera creazione, perché è sulla
compassione universale che si basa la vita spirituale, perciò come
può uno spiritualista essere crudele?
I maestri Shaolin concludono:
La nostra preoccupazione per le creature di Dio, è fondata
sulla visione spirituale, che Damo ci ha insegnato, questa visione
di uguaglianza universale è la chiave per poter rispettare ogni
forma di vita, ed è un impegno che rimane incrollabile in ogni
circostanza.
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