Si definisce aspirante o allievo, un individuo che si sente sollecitato da un’inconscia spinta interiore verso il mondo dello spirito, e che pertanto si sforza di conseguire purezza di pensiero, retto movente e giusta azione.
Il
discepolo
invece, è un allievo che è arrivato ad un livello di coscienza
tale, per cui la sua vita è diretta dall’Anima,
ed il suo lavoro è diretto a favore del Piano d’evoluzione
dell’umanità. Viene
poi l’Iniziato, che è colui che ha ricevuto “la terza
iniziazione”,
mentre il Maestro, è
un essere umano che, attraverso l’esperienza di molte vite, ha
conseguito “la quinta iniziazione” ed ha consacrato la sua vita
al servizio dell’evoluzione dell’umanità. Quando invece si parla
di Iniziazione,
si intende quella cerimonia con cui il candidato viene messo nelle
condizioni di accedere ad un livello di coscienza (e non conoscenza)
più elevato.
La
vita spirituale non consiste nell’andare in chiesa, accendere ceri,
confessarsi, dare qualche spicciolo ai poveri e mormorare qualche
preghiera. No, la
vera spiritualità è una qualità della vita e sottintende un
contatto con la vita celeste, pura, armoniosa, perfetta.
Infatti “spirituale” significa che lo spirito si manifesta, che
la Divinità si manifesta.
Purtroppo,
spesso è la forma che occupa il primo posto, senza che il contatto
con lo spirito sia stato veramente stabilito.
Si incontrano infatti spesso dei sedicenti spiritualisti, che hanno
tutto tranne che uno spirito evoluto. In questi casi vedrete delle
commedie, delle messe in scena, ma la spiritualità sarà assente.
Quando lo spirito
si manifesta, esso apporta nuova vita, una vita che fluisce, che
purifica, che risuscita.
E’
molto importante quindi, che chi propone un messaggio al fine di
aiutare l’evoluzione spirituale, lo offra permeato d’amore.
Se un domani, accadesse anche a voi di essere chiamati ad insegnare,
educare od informare, ricordate che ciò che rende potente la parola,
non è l’argomento in sé, ma l’amore che la pervade.
Parliamo
ora del “sentiero
di purificazione”
che l’aspirante deve intraprendere: esso consiste in una specie di
esperienza preparatoria, in cui egli dimostra la propria capacità di
divenire un discepolo adatto ad apprendere gli insegnamenti di un
Maestro, e corrisponde alla formazione del carattere.
Tale esperienza incomincia, quando si è sollecitati da
un’inconscia spinta interiore verso il mondo dello spirito,
l’aspirante incomincia allora a ridimensionare le stravaganti
attività della propria vita materiale, a controllare gli istinti e i
desideri, e a mettere un po’ di ordine nei propri pensieri. Il
desiderio incomincia ad essere sostituito dall’aspirazione verso
una vita spirituale.
Operata
la purificazione emotiva e mentale, e superata la prova di fermezza e
di proposito, la luce del corpo causale dell’aspirante comincia ad
apparire, richiamando l’attenzione di un Maestro, il quale lo
affida alle cure di un discepolo avanzato.
Così l’aspirante entra sul sentiero della prova, sul quale gli
viene insegnato, per prima cosa, a conoscere sé stesso, e a divenire consapevole delle proprie debolezze al fine di eliminarle, e
anche a servire come un “servitore
invisibile” (durante
il sonno). A mano a mano poi che l’aspirante progredisce, potrà
essere utilizzato in qualche particolare lavoro.
Gli
vengono poi impartiti anche i primi rudimenti della “Saggezza Eterna”.
Ogni notte sui piani sottili, funzionano alcune classi di scuole
dirette da Iniziati dei primi due gradi, a cui l’Ego dell’aspirante
in prova partecipa, senza che la personalità ne sia cosciente.
Quando
l’insegnamento è stato appreso, le difficoltà superate e molte
esperienze accumulate, il discepolo si trova davanti alla “Porta
dell’Iniziazione”.
Ogni passo è stato frutto di sacrificio, ma in cambio ora gli viene
data quella pace e quella gioia, che il dolore terreno non può più
togliergli.
Tratto dalla dispensa “I Maestri di Saggezza”
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