La scala emozionale della KUNDALINI,SINTOMI,LIBERAZIONE
Kundalini e la scala emozionale
liberazione ,depressione,sintomi
La purificazione Kundalini è sempre accompagnata dalla
depressione, poiché le energie sono, letteralmente, confinate nel
profondo del corpo, per favorire la crescita umana. La depressione è
un fenomeno relativo al portare alla luce “qualcosa” per essere
osservato.
È, dunque, ad un certo punto della nostra Vita, opportuna ed occorre imparare ad osservare i lati positivi di questo “meccanismo” di crescita: con essa si raggiunge un livello più profondo di comprensione, di volontà, di compassione, nonché profondità di pensiero e grande capacità creativa.
È, dunque, ad un certo punto della nostra Vita, opportuna ed occorre imparare ad osservare i lati positivi di questo “meccanismo” di crescita: con essa si raggiunge un livello più profondo di comprensione, di volontà, di compassione, nonché profondità di pensiero e grande capacità creativa.
Occorre considerarle una sorta di processo creativo,
penetrarne le energie, amplificarle e poi ascoltarle. Spaziando con
la propria mente , è possibile ricordare episodi dell’infanzia o
di Vite precedenti, oppure eventi recenti o futuri. La depressione
può conferire nuove facoltà percettive o facilitare nuovi approcci
filosofici: può capitare che si senta il bisogno di cambiare
pettinatura, di provare una nuova ricetta, di iniziare un nuovo
progetto.
Si veda la depressione come un’avventura che conduce
verso la realtà più profonda della propria esistenza.
Del resto, è improprio definire il subconscio in tal
modo, dato che si tratta della nostra prima coscienza, della
combinazione della consapevolezza fisica ed emotiva. Una parte del
processo Kundalini consiste proprio nell’affiancare tale coscienza
prima alla coscienza mentale e spirituale con cui ci affacciamo alla
Vita, favorendo in tal modo la scoperta delle sue energie e del suo
messaggio che, al pari degli altri livelli della consapevolezza
umana, si rivelano di enorme utilità e supporto.
Il processo di purificazione, può essere inizialmente
rifiutato o aggirato, tramite il desiderio di suicidarsi o di morire:
questo atteggiamento è un aspetto naturale del processo e andrebbe
considerato come tale. L’abbandono di molti percorsi obsoleti
prepara il terreno alla nuova Vita. Riuscire a comprendere il proprio
desiderio di Morte può essere l’inizio di una nuova esistenza:
nello stesso corpo, ma con uno spirito rinnovato e prospettive nuove.
Il processo non è altro che l’abbandono del passato e l’inizio
della nuova Vita.
Esplorando le proprie sensazioni collegate alla Vita e
alla Morte occorre stabilire se il desiderio di fermarsi proviene
dalla persona o dal corpo. Talvolta il corpo è impoverito o esausto
ed è stanco di fungere da veicolo; in tal caso una corretta
alimentazione, il riposo e una cura migliore di sé basteranno ad
aprire nuove prospettive di Vita. Al contrario, se si è convinti di
avere perso ogni tipo di interesse e di motivazione, ecco alcuni
consigli che possono indicare la nuova direzione da seguire:
Nella posizione più rilassata possibile, si pensi a
tutto ciò che si è riusciti a fare in questa Vita; si compili una
lista e la si valuti, poi un elenco degli obiettivi non ancora
raggiunti e lo si valuti. Che cosa occorre fare per raggiungere
questi nuovi obiettivi?
Si prenda atto delle vecchie caratteristiche della
propria Vita e della precedente personalità. Che cosa occorre
cambiare per dare spazio a un nuovo “Io”? Come potrebbe essere la
nuova personalità nella nuova Vita? Si concentrino le proprie
sensazioni sul superamento del vecchio e sull’avvento del nuovo.
Quanto più intensa sarà la percezione del nuovo, tanto più rapida
e semplice sarà la transizione del corpo. Ci si convinca del fatto
che le novità stanno già accadendo.
Si scriva un articolo su se stessi, come se dovesse
essere pubblicato in futuro, che riporti i successi conseguiti e
quant’altro si desideri aggiungere. Si mediti sulle diverse
possibilità.
Si riesamini il proprio desiderio di Morte. Si intravede
qualcosa, nel futuro, che possa essere più appagante?
Ci si concentri nuovamente sul fatto che il vecchio sta
scomparendo o morendo. Si permetta una rinascita con un modo nuovo di
vivere la Vita.
(Materiale tratto dal libro di Genevieve Lewis Paulson
“Kundalini e Chakras” ).
La depressione, nella scala emotiva ha una precisa
collocazione e un ruolo unico e molto importante; giunti nelle sue
“regioni” sempre a causa di motivazioni esistenziali valide e
opportune, occorre attingere dal proprio sé, ed indossarle, le
giuste caratteristiche atte a permettere il “movimento” e non la
“fissità”. In quel “territorio” è opportuno muovere il
nostro essere al fine di non continuare ad affondare.
“È interessante sapere che il nostro approccio alle
emozioni determina la nostra energia vitale e che, se non le
affrontiamo, queste corrodono il nostro subconscio. Quando, per
esempio, rifiuti l’idea di andare al lavoro ogni giorno perdi
energia vitale. La conseguenza è una diminuzione delle funzioni del
tuo sistema immunitario che ti porterà ad ammalarti più facilmente
durante i mesi invernali: ma mentre tu rimani sdraiato a letto col
morale a terra, il tuo subconscio è felice perché non vai al
lavoro. Il rifiuto di recarsi al lavoro, comune a molte persone, è
la causa della maggior parte degli infarti (che, per questo motivo
avviene il lunedì mattina): il solo pensiero di ricominciare la
settimana riempie di stress il nostro cuore, incapace di affrontare,
ormai indebolito da tanta resistenza, il nuovo e improvviso colpo”.
Questi illuminati pensieri sono parte del libro
“L’anello mancante del segreto” del Dr. Roy Martina. Dovremmo
noi tutti avere sempre presente la tabella di testa di questo
articolo, sapientemente descritta in questo modo dall’autore stesso
sopra citato:
“Ho creato, con dei collaboratori, una scala del
Fitness Emozionale che mostra cosa succede e come si perda energia
vitale qualora non si affrontino le proprie emozioni. Strettamente
legata alla Legge di Attrazione spiega perché le cose vadano male
così spesso e perché si continui ad attrarre cose indesiderate come
un capo scontroso o un partner che non comunica con te e ti esclude
dalla sua Vita”.
Nella tabella di testa dell’articolo è esposta questa
scala emozionale. Il solo leggerla con attenzione è prendere in
considerazione l’idea di comprendere e di volere cambiare in
meglio. Non importa se i punti non sono sviluppati, come succede
invece nel libro; importa però che chi “legge”, veda il senso di
una tabella che, altrimenti, lascia il tempo che trova. Potremo
allora vedere che la depressione è l’ultimo scalino di questa
preziosa scala.
Ma non dipingiamola di negatività, invece usiamola come
trampolino di lancio per risalire la “corrente”. Arrabbiamoci nel
caso ma muoviamoci da quella “zona” di bassa energia. Stazionare
nella depressione deve servire per bagnarsi nelle proprie profondità
meno ambite, eppure cariche di una capacità diversa di “smuovere”,
di fare da molla anche quando non “se ne ha più”. È tutto
opportuno e uscire dalla depressione equivale ad essere lanciati
nell’atmosfera con un razzo ad idrogeno.
Essere depressi è come arrotolarsi su se stessi come un
gatto quando dorme nel freddo; è volersi bene in realtà. Voglia di
capirsi. Sintomo di rinascita. Ode alla Vita toccando il suo lato
complementare. È come iniziare il giro del mondo attorno a sé,
iniziando dalle zone sotto al livello del “mare”, dalle
depressioni geografiche.
È, come al solito, una questione di “migliore”
prospettiva la bussola per evolvere, utilizzando come leva ogni
eventuale “bastone tra le ruote”.
questa energia è alla base di un cambiamento, cioè
provvede ad “agitare” il nostro mare quotidiano. Porta dunque ad
uno spostamento del “sentire” e del “fare” e questo nel bene
o nel male a seconda del nostro grado di “preparazione” nel
saperla gestire; anche in questo caso il termine consapevolezza
determina un fine cambiamento nella percezione di quello “ci”
succede.
Le energie astrologiche influiscono fortemente sulla
disponibilità individuale nei confronti della liberazione
energetica. Chi, nel tema natale, ha Saturno nella Quarta Casa o la
Luna in Scorpione, che scatenano profonde forze del subconscio, è
più affine alla liberazione di energia Kundalini. A chi fosse
interessato al “calcolo” del tema natale, il sito
http://www.astrologiainlinea.it/ offre gratuitamente un buon servizio
in tal senso.
Chi per anni si è dedicato con intenso impegno alla
professione può soffrire di esaurimenti nervosi, emotivi o mentali
anche seri. Spesso anche questi sintomi sono riconducibili al fatto
che il sistema, per riuscire a gestire il peso eccessivo del lavoro,
ha liberato una quantità esagerata di Kundalini. Un periodo di pausa
“forzata” può essere propedeutico ad un cambiamento dello stile
di Vita. Kundalini stimola la meditazione e determina cambiamenti in
questo senso.
Eventuali ferite nella zona dell’osso sacro possono
sottoporre la riserva Kundalini a una pressione continua,
costringendo in tal modo l’individuo ad affrontare incessantemente
sia le energie che i cambiamenti che l’accompagnano. L’aspetto
positivo di ciò è che la Kundalini eccedente provoca nel soggetto
un’evoluzione personale dall’interno. I dolori, le ansie, i
traumi e i ricordi negativi contribuiscono ad “aprire” il
subconscio che a sua volta libera le energie: di solito le sensazioni
interiori assumono in questa fase proporzioni eccessive, entrando a
far parte della realtà dell’individuo, che pertanto è predisposto
alla psicosi.
Se non si elimina dal subconscio (zona del ventre) la
Kundalini eccedente, riequilibrando l’organismo, l’energia
continua a fluire moltiplicando le ossessioni.
Per combattere tale problema, mettendo in movimento le
energie e riequilibrandole, si può ricorrere a metodi quali la
meditazione, la danza a corpo libero (durata: da 5 a 10 minuti; da
effettuare in un secondo tempo) o l’autoimposizione di periodi di
riflessione profonda.
Kundalini si orienterà verso la zona o il Chakra più
aperti per “fuoriuscire”, nel caso il corpo non sia preparato a
gestire la sua energia, provocandone l’apertura, se necessario, e
concentrando tutta la sua forza in quel punto come se fosse un buco
nero.
Le ossessioni possono essere superate solo grazie a un
nuovo orientamento delle energie. La liberazione causata dall’uso
di sostanze stupefacenti eccitanti può essere particolarmente
dannosa, dal momento che essa provoca l’apertura dei Chakras o la
sensazione di “fulminamento” nota ad alcuni tossicomani.
Nella
Cabala si parla di “cortocircuito” che porta, ad esempio, la
lampadina ad emettere una luce intensissima che, però dura ben pochi
secondi, dopodiché avviene la “bruciatura del filamento di
tungsteno” e relativa “discesa” nel buio.
Ossia è una via che difficilmente “paga”.
Ossia è una via che difficilmente “paga”.
Se il soggetto è disposto alla meditazione,
generalmente la liberazione di Kundalini avviene in maniera più
dolce, poiché l’individuo sta già lavorando su se stesso per
predisporsi al cambiamento. Le iniziazioni ai livelli spirituali
superiori avvengono spesso nel sonno senza che la persona se ne renda
conto, avvertendo solo un mutamento nelle sue percezioni e nei suoi
atteggiamenti. Se tuttavia il soggetto ne è perfettamente cosciente,
sarà in grado di percepire l’energia come un dardo luminoso che
parte dalla sommità del capo e raggiunge la zona del cuore, oppure
arriva alla riserva Kundalini, dove libera parte delle sue energie.
L’iniziazione favorisce sempre anche una maggiore
consapevolezza generale ed evita che l’individuo si creda
abbandonato o pazzo quando Kundalini inizia a provocare reazioni
“strane”.
Se comunque il soggetto non è fisicamente, emotivamente
o mentalmente preparato a gestire l’energia, si espone a possibili
depressioni, sensazioni di disorientamento, malattie o altri
disturbi. Anche le iniziazioni terrene possono scatenare la
liberazione dell’energia Kundalini. Quando si è pronti ad accedere
a livelli superiori (o più profondi) dell’energia terrena avviene
un collegamento (o iniziazione), che dà all’individuo una
consapevolezza terrena ulteriormente sviluppata; la quale a partire
dai piedi lungo tutto il corpo sale con forza fino alla sommità del
capo. La sua energia, se sufficientemente intensa, può risvegliare
Kundalini negli individui predisposti.
“L'effettiva manifestazione del risveglio della
Kundalini è la percezione di aria, di un leggero soffio, di un
leggero vento, di una brezza fresca sulla sommità della testa e sui
palmi delle mani”.
Liberazione INVOLONTARIA della Kundalini
Ci sono momenti nella giornata o nella Vita in cui
percepiamo dentro di noi una grande energia. Momenti in cui siamo
pervasi da un profondo e totale senso di potenza in cui la “paura”
non ha più nessuna ragione di “essere”. Possono essere
paragonati senza ombra di dubbio a sensazioni di onnipotenza. Le onde
di energia giungono a ritmi serrati e riescono a polarizzare la
nostra “regione” per un certo periodo di tempo in maniera
perlomeno costante. Una "esposizione" alla musica, "pura"
o in "forma" di colonna sonora di un film, dove la sinergia
di più aspetti messi insieme colpiscono a livello immaginifico, è
in grado di scatenare un tipo di energia molto vigoroso e diverso da
quello che si può definire una scarica di adrenalina. Ma cosa è
questa energia? Come la si può “descrivere”? Perché la
sentiamo? Cosa ci fa capire? Ecco le mie personali e stringate
risposte:
È l’energia Kundalini
È un flusso di energia capace di trasformarci in esseri
multidimensionali
La sentiamo perché è una nostra naturale proprietà,
solo bloccata “temporaneamente”
Ci fa comprendere la nostra vera natura divinaQuesta
energia nel corso della Vita tenderà a liberarsi spianandosi la
strada come un bulldozer e “sciogliendo” i blocchi che le si
parano davanti anche in maniera dolorosa. Prima o poi noi tutti
potremmo avere a che fare con la sua liberazione involontaria.
L’energia Kundalini avvolge la base della colonna
vertebrale. La sua liberazione può essere paragonata al succedersi
di onde, fiamme, pulsazioni o a una sorta di srotolamento. Kundalini
cerca di solito uno sfogo lungo la colonna vertebrale fino alla
sommità del capo, attraverso quello che talvolta viene definito il
chakra della corona. Il termine chakra, che in sanscrito significa
“ruota”, si riferisce ai vortici energetici nel corpo eterico.
Nel corso del processo vitale naturale vengono liberate onde
successive di energia, a seconda dell’evoluzione e della
disponibilità individuali. Il movimento ondulatorio è talmente
impercettibile che la maggior parte degli individui non lo
percepisce, pur provando una sensazione di calore (movimento
energetico) nella zona dell’osso sacro prima che inizi la
liberazione, mentre chi ha una sensibilità più spiccata percepisce
il flusso di energia lungo la colonna vertebrale, accompagnato anche
da pressione o dolore in presenza di un blocco, oppure di anormalità
nell’energia stessa.
Molti strati di Kundalini attendono di essere liberati.
Il fenomeno può essere paragonato all’azione dello sbucciare una
cipolla. Nel corso di una Vita, è possibile liberare uno o più
strati; chi conosce Kundalini è libero di decidere se liberarne più
d’uno al fine di accelerare la propria evoluzione personale; in
casi estremi si può giungere alla liberazione di fuoco allo stato
liquido o di un fortissimo calore.
Kundalini, chiamata talvolta anche Shakti (scintilla divina dell’energia vitale), inizia la sua ascensione partendo dalla riserva alla base dell’osso sacro. Risalendo lungo la colonna vertebrale e fuoriuscendo dalla sommità del capo, si unisce all’energia spirituale universale: tale combinazione di energia ricade poi sull’organismo permeando l’intero sistema e contribuendo ad affinare e a purificare le cellule.
Kundalini, chiamata talvolta anche Shakti (scintilla divina dell’energia vitale), inizia la sua ascensione partendo dalla riserva alla base dell’osso sacro. Risalendo lungo la colonna vertebrale e fuoriuscendo dalla sommità del capo, si unisce all’energia spirituale universale: tale combinazione di energia ricade poi sull’organismo permeando l’intero sistema e contribuendo ad affinare e a purificare le cellule.
Qualora Kundalini, lungo il suo cammino ascendente,
trovi degli ostacoli, costituiti da energie improprie o negative,
oppure se il corpo non è stato preventivamente preparato e
purificato, può accadere che molti giorni dopo discenda nuovamente
per poi ricominciare un’ascesa lenta e dolorosa del corpo,
purificandolo e affinandolo. Tale processo può causare danni molto
gravi e disturbi fisici, emotivi o mentali. Al senso di “beatitudine”
che si può provare durante la liberazione di più strati, di solito
abbastanza breve, fa seguito il processo di purificazione: a questo
punto l’individuo “cade” in un senso di vuoto e fa fatica a
fare qualsiasi cosa, chiedendosi come mai o dove sia andata a finire
tutta quella magica sensazione di appartenenza alla Vita. Il processo
si evolve naturalmente in questa maniera e non deve indurre a false o
precipitevoli conclusioni. In presenza di blocchi profondi non
vivremo il senso di beatitudine ma “subiremo” subito il processo
di purificazione. I blocchi energetici derivano da:
repressione di atteggiamenti, sentimenti
antiche "ferite" interiori o mentali
assunzione di posture scorrette o da traumi fisici.
Se il sistema psico-corporeo non è preparato ad
accettare tale potente energia, il processo può durare anni.
Chiediamoci tutti noi:
“Siamo preparati ad accettare questa energia?”.
No! Rispondo io; ma se non sappiamo nemmeno che esiste! Di certo il medico di famiglia non ci può dare avvertenze in quanto non la conosce nemmeno lui, perché nessuno lo ha reso “partecipe” nemmeno all’Università, perché nemmeno in quell’ambito lo si spiega, perché non si crede all’esistenza di questa energia, perché fa comodo così all’Antisistema.
“Siamo preparati ad accettare questa energia?”.
No! Rispondo io; ma se non sappiamo nemmeno che esiste! Di certo il medico di famiglia non ci può dare avvertenze in quanto non la conosce nemmeno lui, perché nessuno lo ha reso “partecipe” nemmeno all’Università, perché nemmeno in quell’ambito lo si spiega, perché non si crede all’esistenza di questa energia, perché fa comodo così all’Antisistema.
Dopo la liberazione non si può tornare indietro! È
infatti impossibile invertire l’evoluzione, anche se talvolta la si
può rallentare. Diciamo che tutti noi subiamo un processo di
rallentamento da parte delle condizioni a “terra”, oppure di
blocco che non permette all’energia di liberarsi.
Blocco e rallentamento. Nel caso di libera decisione di
arrestare la crescita Kundalini, quest’ultima può causare
l’insorgere di congestioni e di malattie che possono avere anche
fatali conclusioni. Solitamente il processo di completamento della
purificazione è abbastanza lungo, prima di raggiungere lo sviluppo
“pieno” dei poteri psichici o spirituali. Occorre pertanto saper
gestire l’energia e disporre di un corpo, una mente, uno spirito
sani e aperti. A ogni incarnazione è necessario apprendere
nuovamente il modo con cui controllare e sfruttare l’energia.
Questo è uno degli scopi principali dell’infanzia: i bambini hanno
bisogno di essere guidati nel loro comportamento e nei loro
atteggiamenti in modo tale da impiegare adeguatamente le loro energie
che, se lasciate incontrollate, causano problemi nella Vita
quotidiana e ostacolano la crescita futura.
La liberazione involontaria di Kundalini può avvenire:
a seguito di uso di sostanze stupefacenti
di superlavoro
di una violenta contusione o di una ferita nella zona
dell’osso sacro
a causa di un dolore, di un trauma o di paure eccessive
per troppo insistite pratiche di meditazione
smodati esercizi per la crescita spirituale
eccessi sessuali (anche prolungando i preliminari
sessuali oltre misura, senza poi raggiungere l’orgasmo, si può
causare la liberazione spontanea dell’energia).Col termine
“involontaria” non si intende necessariamente “non voluta” ,
bensì solo spontanea.
La liberazione di Kundalini in una persona non
sufficientemente purificata e preparata spiritualmente viene
considerata prematura e causa vari sintomi. A brevi periodi di
accentuata consapevolezza, di beatitudine o di illuminazione, possono
seguire periodi di estrema apatia o di depressione, comportamenti
anomali, malattie inspiegabili, perdita o labilità della memoria,
sensazione di disorientamento nei confronti di se stessi, degli
amici, del lavoro e del mondo in generale. Se viene colpito il
fegato, la pelle acquista un colore giallastro, quasi sporco, a causa
della liberazione di energie negative, oppure può capitare che in
alcune zone l’epidermide diventi rossastra, bluastra, o assuma
altre tonalità collegate alle concentrazioni energetiche
caratterizzate da differenti vibrazioni di base (a ogni vibrazione di
base corrisponde una tonalità di colore).
La persona può avere un aspetto invecchiato, stanco o
malato, eppure sembrare ringiovanita e piena di vitalità solo poche
ore dopo, oppure esattamente il contrario. Un altro segno della
liberazione prematura di Kundalini è il colore bluastro delle unghie
degli alluci, derivante dall’eccessiva attivazione delle zone
riflessogene degli alluci connesse alla ghiandola pineale.
A tratti si possono percepire le vibrazioni che
accompagnano il rilassamento dei muscoli e la liberazione di
ulteriore energia verso le terminazioni nervose, nonché una
sensazione di pienezza o di pressione interne paragonabili a conati
di vomito tesi a liberare l’energia eccessiva. Possono avere luogo
emorragie nasali. In casi stremi, Kundalini può causare la
lacerazione dei tessuti. Possono verificarsi movimenti involontari o
tremori; le malattie eventualmente provocate dalla purificazione
Kundalini possono spesso essere curate attraverso la modificazione
del modello energetico. Attenzione: è necessario consultare un
medico nel caso tale modificazione non abbia esito positivo e
ogniqualvolta provochi seri disturbi alla salute.
Ogni soggetto presenta sintomi diversi collegati
all’ubicazione particolare dei suoi blocchi e delle concentrazioni
di energia. È quindi difficile prevedere le reazioni individuali.
Kundalini può essere paragonata, quando se ne liberano
contemporaneamente più ondate, ad un innaffiatoio da giardino
completamente aperto: se la colonna vertebrale è libera e diritta,
l’energia scorre senza incontrare ostacoli fino alla sommità del
capo; mentre se la colonna è bloccata, curva o piegata, il suo
fluire viene arrestato o impedito, causando la deviazione
dell’energia verso la zona più vicina, come accade, ad esempio, a
una persona la cui schiena presenta una curva lombare troppo
accentuata che devia l’energia verso il ventre e il plesso solare,
causando in tal modo emozioni intense (figura 1). La presenza di un
flusso prolungato può determinare disturbi psichici, problemi allo
stomaco o addirittura ulcere. Se l’energia si blocca all’altezza
del petto la persona accusa i sintomi dei disturbi cardiaci (figura
2). Un blocco all’altezza del cervello provoca la perdita della
memoria e/o aberrazioni mentali (figura 3); il flusso corretto è
visibile nella rappresentazione in figura 4.
A causa della varietà dei sintomi possibili e della
carenza di informazioni su Kundalini, generalmente si compiono errori
nell’individuazione dell’origine della liberazione errata o
eccessiva. Talvolta le persone che ne soffrono sono ritenute
ipocondriache, poiché credono di essere malate senza esserlo
veramente.
Gli equivoci possono rallentare il processo di
purificazione e causare preoccupazioni e problemi per lungo tempo.
Possono comparire e scomparire sia brividi e colpi di calore analoghi
a quelli che accompagnano la menopausa, sia poteri psichici; sono
inoltre comuni gli sbalzi d’umore, i cambiamenti nell'atteggiamento o nell'alimentazione e nelle preferenze di stile e di colore. In
alcune persone possono verificarsi i sintomi della schizofrenia, nel
caso Kundalini liberi energia dalla personalità della loro Vita
passata, una forza intensa ma incompleta forse perché mancava un
contatto effettivo, da integrare in un’altra Vita, tra l’Anima e
la personalità stessa, che pertanto rimaneva isolata. Kundalini
tenta di purificare tutti i ricordi repressi di tipo fisico, emotivo
e mentale, le esperienze traumatiche come quelle estatiche. È
possibile rivivere esperienze dell’infanzia o di Vite precedenti
sia spontaneamente che attraverso la meditazione. Le esplosioni di
energia, gli eccessi d’ira immotivati, le fantasie sessuali
pervertite o i sentimenti meschini fanno parte di "demoni"personali
invisibili che affiorano alla luce attraverso la purificazione
Kundalini.
Non bisogna temere di affrontare i ricordi chiusi dentro
di noi. Dopo l’eliminazione di tutti i blocchi l’energia
Kundalini scorre libera, affinando le cellule e permettendo al prana,
l’energia divina universale, di penetrare il sistema in maniera
pura e forte.
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