Chi sono veramente?
Farsi questa domanda pone la persona al centro di se stessi.
Sono il mio corpo?
Sono i miei pensieri?
Sono le emozioni che provo?
No, sei l'osservatore del corpo, dei pensieri, e delle emozioni.
No, sei l'osservatore del corpo, dei pensieri, e delle emozioni.
La maggior parte delle persone vive identificata nel corpo, condizionata dagli aspetti societari e culturali.
L'essere umano è convinto di essere il proprio corpo, la propria immagine, i propri pensieri.
"Chi sono Io?"
Si può provare l essenza dell'osservatore nella meditazione, poiché crea una separazione dalla mente.
Si può provare l essenza dell'osservatore nella meditazione, poiché crea una separazione dalla mente.
Separa ciò che siamo veramente da tutte le false identificazioni con il corpo e la mente.
Un primo passo si raggiunge divenendo consapevoli che noi siamo il soggetto che percepisce le sensazioni (e non le sensazioni stesse).
Quindi noi siamo colui che vede, la fame, che vede l'emozione, che vede il pensiero.
Quindi noi siamo colui che vede, la fame, che vede l'emozione, che vede il pensiero.
Questa stato di essere molte tradizioni spirituali la chiamano osservatore, o coscienza , è la sensazione precisa che noi siamo i soggetti delle nostre esperienze, ed è un primo livello di identificazione reale.
Nella mia esperienza, la vera libertà, la si raggiunge quando si supera anche questo stato di osservatore, quando si diviene consapevoli di non essere nulla di tutto ciò; né le sensazioni, né colui che sente le sensazioni.
Nella mia esperienza, la vera libertà, la si raggiunge quando si supera anche questo stato di osservatore, quando si diviene consapevoli di non essere nulla di tutto ciò; né le sensazioni, né colui che sente le sensazioni.
Ciò che siamo veramente è al di là di ogni descrizione, siamo energia, è qualcosa di immateriale, incorporeo.
L'io o l ego disegna la vostra percezione di voi stessi. Limitando la percezione, di se stessi, e così facendo crea e limita i confini.
Prima è solo la mente che parla, che si definisce, si giudica.
Dopo, non ci sono parole ma solo essere.
Dopo, non ci sono parole ma solo essere.
G. Boccia
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