Il disturbo borderline e la paura di non essere amati
Come
è noto, allo stato attuale, si registra un'espansione incessante dei
disturbi di personalità, tra i quali il disturbo di personalità
borderline.
Oltre ad una maggiore attenzione da parte dei clinici,
che ha trovato ampio sviluppo negli ultimi tempi, possiamo dire che
tale fenomeno sia condizionato non solo da fattori di ordine
psicologico, ma anche di ordine psicosociale. Nel momento storico
attuale, l'incertezza, la precarietà, l'instabilità sono diventati
parametri prevalenti che trovano esplicazione in tutte le aree del
vivere sociale, e che si riflettono soprattutto nelle dinamiche
interpersonali dando luogo a relazioni superficiali dove lo spazio per
la riflessione, il significato per le relazioni umane trova ormai poco
spazio.
Borderline = narcisismo
Come tutti i disturbi di personalità
il disturbo borderline è una malattia del narcisismo:
la relazione
oggettuale rimane centrata sulla dipendenza analitica dell'altro, ciò
presuppone la necessità di appoggiarsi all'altro ponendosi in una
condizione di gratificazioni e mettendo in
atto continue manipolazioni.
Il
soggetto borderline si consuma nel tentativo di stabilire relazioni
esclusive in cui il rischio di abbandono non sia contemplabile, ma una
volta raggiunta l'intimità, la relazione desiderata, subentra l'angoscia
di poter essere fagocitato dall'altro. Ne consegue la continua ricerca
di relazioni interpersonali intense ma fortemente instabili.
Le relazioni sono intense ed instabili, accompagnate da una pervasiva e
violenta paura dell’abbandono, che si esplicita negli strenui tentativi
di non rimanere da solo con manipolazioni e isolamento del compagno.
In questa direzione la qualità “tumultuosa”
delle relazioni intime, caratterizzate da frequenti discussioni,
ripetute rotture e sentimenti di fiducia/disponibilità/idealizzazione
dell’altro che si alternano a vissuti di
dipendenza/indegnità/svalutazione tradimenti e violenza verbale e fisica.
La paura dell'abbandono
La paura dell'abbandono
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