Alcune persone, pensando alle Discipline Olistiche e Spirituali faticano ad accostare a loro un prezzo in denaro
C'è
chi è stranamente convinto che coloro che si occupano di qualcosa
che ha a che fare con il benessere (fisico o spirituale che sia)
debbano lavorare gratis:
se
non lo fanno né il parroco, né il medico, perché dovrebbe farlo
un' Operatore Olistico, un Master
Reiki?
Analizzando
a fondo rileviamo che radicato nella psicologia collettiva c'è il
concetto che più una cosa costa, più vale, meno costa, meno vale.
Se poi è gratis siamo tutti molto diffidenti. Siamo davvero stati
educati a dare valore alle cose in termini di denaro. E poiché il
denaro è il mezzo di scambio più largamente diffuso, pagare per
avere qualcosa è il modo che abbiamo per valorizzare non solo la
cosa che compriamo, ma anche la
scelta di
comprarla.
Tirare
fuori dalle proprie tasche il giusto controvalore è il modo concreto
che abbiamo per manifestare l'interesse per la cosa acquistata, e il
nostro impegno per
averla.
L'energia è
gratis in quanto prezioso
dono dell'universo,
ma l'Insegnante o
il Maestro dà
il suo tempo e la sua competenza, acquisita negli anni in corsi di
formazione, esperienze e studi.
Pertanto
è necessario un controvalore in denaro che gli permette di vivere e
l'Insegnante può cosi' continuare a fare come si deve la sua
professione a tempo pieno, garantendo maggiormente il fruitore, anche
sviluppando nuovi studi e frontiere di ricerca.
Le
cose non hanno mai un determinato valore intrinseco, hanno il valore
che decidiamo di dar loro.
Inoltre, diamo
per scontate le cose fino a che non ci vengono a mancare:
Osho fa l’esempio di un assetato nel deserto, che sarebbe disposto
a dare via tutti i suoi avere per una bottiglia d’acqua.
Lo
stesso vale ancora di più per la spiritualità.Spesso
la spiritualità è
vista come qualcosa di gratuito.
In
realtà, quando riceviamo qualcosa gratuitamente, si crea
uno squilibrio tra spirito e materia, che sono fatti
di un’unica energia.
Non
solo tendiamo
a non dare valore a ciò che riceviamo gratuitamente,
ma – a livello energetico e mentale – scattano addirittura
dei meccanismi
per cui è persino più difficile sentire gratitudine per qualcosa
che abbiamo ricevuto gratuitamente che
per qualcosa che ci siamo guadagnati.
Quello
che importa non è il prezzo,
che può essere anche minimo: la
quantità è un concetto mentale;
quello che è importante è se siamo disposti a riconoscere il valore
di ciò che ci viene offerto e il valore della formazione per la
nostra evoluzione.
Siamo
programmati a pensare che anch'essa debba essere gratuita
e ci sembra strano o addirittura assurdo dover pagare
per la nostra formazione in questo campo.
In
realtà anch'essa ha il valore che le attribuiamo.
Se
la materia è spirito, anche il denaro è spirito.
Tecnicamente,
stiamo semplicemente barattando
una cosa con un’altra.
Non
dare valore agli insegnamenti spirituali significa
in qualche modo sminuire
o rinnegare la nostra stessa spiritualità e
anche quella di chi ci sta offrendo quegli insegnamenti.
Come
diceva Osho, “il
denaro è il tuo amore per le cose”.
Il
denaro è solo un’energia, deve girare se vogliamo unirlo alla
forma spirituale.
Ovviamente
sarebbe bello che tutti i servizi potessero essere resi
gratuitamente:
ma
nello stato umano in cui ancora ci troviamo,
il più delle volte ciò sfocia in uno squilibrio
nel flusso del dare / ricevere e
induce meccanismi distorti sia in chi dà che, soprattutto, in chi
riceve.
L'energia è gratis in quanto prezioso dono dell'universo, ma l'Insegnante o il Maestro dà il suo tempo e la sua competenza, acquisita negli anni in corsi di formazione, esperienze e studi.
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